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L’ex premier russo: “Politica europea caduta in basso, Draghi non è Berlusconi…”

“La politica europea degenerata: leader mai stati russofobi. Draghi? Non è Berlusconi…”. Le parole dell’ex premier della Russia

Medvedev

Il livello dei politici occidentali è “caduto in basso” e “l’ho visto con i miei occhi negli ultimi 20 anni”. In Europa, ad esempio, “non c’è nemmeno traccia di personaggi politici del livello di Helmut Kohl, Jacques Chirac o Margaret Thatcher” e “senza offesa per nessuno, ma è chiaro a tutti che Mario Draghi non è Silvio Berlusconi, e Olaf Scholz non è Angela Merkel“.

Così il vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, che in un nuovo messaggio su Telegram torna a scagliarsi contro l’Europa. Secondo l’ex premier ed ex presidente russo, i grandi leader del passato, che “non sono mai stati russofobi”, sono stati sostituiti da una nuova generazione di “persone deboli” che “convenzionalmente si definiscono tecnocrati”. (continua sotto)

“Alcuni di loro – prosegue – sono specialisti abbastanza qualificati, ma niente di più. E qui sta il problema! Queste persone sono in grado di formulare correttamente un’idea, dare istruzioni precise agli assistenti. Ma non sono in grado di assumersi la responsabilità”.

“Cercano di nascondersi, sviare, parlare delle congiunture, addirittura dei cambiamenti climatici ma non prendono una decisione. Oppure la prendono con un ritardo catastrofico. E questo già è un guaio totale”, ha spiegato.

“Un vero politico non ha paura di prendere decisioni. Sì, può sbagliare e persino perdere. Ma sarà una sconfitta dignitosa”, ha proseguito Medvedev, secondo cui un politico deve anche “prendere una decisione impopolare ed assumersene la responsabilità”.

La ‘nuova generazione’ di politici europei, secondo l’ex presidente russo, è “lontana” da quella di alcuni decenni fa. “L’attuale presidente dell’Ucraina si presenterebbe a un incontro con il presidente Chirac con una maglietta verde? Ovviamente no. Assurdo”, ha scritto riferendosi a Zelensky.

“Il problema della degenerazione della politica europea è principalmente dovuto al fatto che è diventata una pallida voce di supporto per i solisti americani – ha proseguito Medvedev – Charles de Gaulle poteva opporsi a qualsiasi presidente americano”, mentre ora i leader europei “non pensano al futuro”, ma “sono limitati solo dalle loro prospettive elettorali”. E anche i nuovi leader americani, ha concluso, “non brillano per idee brillanti e stabilità mentale”.

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