A Lampedusa il piano in 10 punti per l’emergenza migranti: ecco gli obiettivi

Il piano, presentato questa mattina dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen

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Un piano di “azioni immediate” in 10 punti per l’emergenza migranti. L’ha presentato la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, nel corso della conferenza stampa a Lampedusa con il premier Giorgia Meloni dopo la visita congiunta nell’hotspot dell’isola e al molo Favaloro.

Ecco i dieci punti nel dettaglio: “1. Rafforzare il sostegno all’Italia da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) e della guardia costiera e di frontiera europea (Frontex) per gestire l’elevato numero di migranti e garantire la registrazione degli arrivi, il rilevamento delle impronte digitali, il debriefing e il deferimento alle autorità competenti.

2. Sostenere il trasferimento di persone fuori Lampedusa, anche verso altri Stati membri, utilizzando il meccanismo volontario di solidarietà e con particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle donne.

3. Intensificare i rimpatri intraprendendo una rinnovata e concertata azione di sensibilizzazione verso i principali paesi di origine dei nuovi arrivati, vale a dire Guinea, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione; e aumentare il sostegno di Frontex, anche per quanto riguarda la formazione e lo sviluppo delle capacità, per garantire la rapida attuazione dei rimpatri”.

4. Sostenere la prevenzione delle partenze stabilendo partenariati operativi in materia di lotta al traffico di esseri umani con i paesi di origine e di transito – ha proseguito Von der Leyen -. Ciò include la possibilità di un accordo di lavoro tra la Tunisia e Frontex e una task force di coordinamento in seno a Europol per concentrarsi sulla lotta al traffico di esseri umani lungo la rotta verso la Tunisia e poi verso Lampedusa.

5. Intensificare la sorveglianza delle frontiere in mare e quella aerea, anche attraverso Frontex, ed esplorare opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo. Inoltre, accelereremo la fornitura di attrezzature e aumenteremo la formazione delle guardie costiere tunisine e delle altre autorità di contrasto.

6. Adottare misure per limitare l’uso di navi non idonee alla navigazione e agire contro le catene di approvvigionamento e la logistica dei trafficanti; e garantire la messa fuori servizio delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati.

7. Aumentare il sostegno da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo per applicare procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l’uso del concetto di paese d’origine sicuro, respingendo le domande in quanto manifestamente infondate, emettendo divieti d’ingresso e registrandoli nel Sistema d’informazione Schengen (SIS).

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8. Aumentare le campagne di sensibilizzazione e comunicazione per disincentivare le traversate del Mediterraneo, continuando a lavorare per offrire alternative come l’ammissione umanitaria e percorsi legali.

9. Intensificare la cooperazione con l’UNHCR e l’OIM per adottare un approccio globale basato sul percorso per garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il ritorno volontario assistito dai paesi di transito.

10. Attuare il Memorandum d’Intesa UE-Tunisia (MoU) e dare priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale e accelerare l’aggiudicazione di nuovi progetti nell’ambito del MoU, ha concluso Von der Leyen.

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