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A Londra un caldo… “siciliano”: 30 gradi, “crollano” anche le guardie reali – FOTO

Londra colpita dal gran caldo: si arriva ai 30 gradi, e durante i preparativi della festa per Carlo III, tre guardie reali hanno malore

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Un caldo da record, quello che ha colpito l’Inghilterra negli ultimi giorni. E delle ventate “bollenti” hanno risentito anche le guardie reali, che erano al lavoro per i preparativi della parata Trooping the Colour. Questa è organizzata per festeggiare il compleanno del sovrano.

La gran festa è in programma per il 17 giugno, ma il reale compleanno di Re Carlo III sarà il 14 novembre. Come riferito dalla Bbc, almeno tre militari sono svenuti e altri avrebbero accusato diversi malori durante la Colonel’s Review, in cui son stati coinvolti più di 1.400 soldati della Household Division e della King’s Troop Royal Horse Artillery e centinaia di cavalli.

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A passare in rassegna le truppe, il principe William di Galles. L’erede al trono è anche colonnello onorario delle Welsh Guards. La temperatura a Londra era intorno ai trenta gradi e il sole cocente ha sopraffatto prima un trombettista che dopo qualche istante a terra ha tentato di rialzarsi (foto sopra) per continuare a suonare e poi altri due soldati. E intanto, in Inghilterra è anche scattata l’allerta “arancione”.

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Cronaca

Incendio a Cefalù, fiamme minacciano le case: intervento di vigili del fuoco e canadair

Un vasto rogo sulle colline del Palermitano mette a rischio le abitazioni in contrada Croce Parrino

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Un violento incendio è scoppiato in contrada Croce Parrino, sulle colline di Cefalù. Nella cittadina in provincia di Palermo le fiamme, alimentate dalle alte temperature e nonostante l’assenza di vento, si sono rapidamente propagate su un costone, arrivando pericolosamente ad avvicinarsi ad alcune abitazioni della zona.

Immediato l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco, affiancati dagli uomini della Forestale e della Protezione civile, che hanno operato sul posto per cercare di contenere l’avanzata del fuoco.

Per spegnere l’incendio e proteggere le case minacciate, sono stati impiegati anche un Canadair e un elicottero che hanno supportato le operazioni di spegnimento dall’alto.

La situazione è stata tenuta sotto controllo grazie al tempestivo intervento delle forze in campo, ma la presenza di abitazioni nelle vicinanze ha reso il rogo particolarmente critico, richiedendo uno sforzo coordinato per evitare danni maggiori. (foto archivio)

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Cronaca

Giallo a Palermo, donna trovata morta in casa in una pozza di sangue

La 59enne era scomparsa da giorni, ritrovata dai Vigili del fuoco in una pozza di sangue. Indagini in corso

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Una donna di 59 anni è stata trovata morta nella sua abitazione in via Marabitti, a Palermo. I vigili del fuoco sono intervenuti su richiesta dei vicini, preoccupati perché non avevano notizie della donna da tre giorni.

Quando le squadre di soccorso sono entrate in casa, l’hanno trovata riversa a terra in una pozza di sangue, con tracce ematiche anche sul letto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia e il medico legale, che dopo un primo esame sul corpo ha deciso di disporre l’autopsia per chiarire le cause del decesso. Nonostante le circostanze sospette, non si esclude che la donna possa essere morta per un malore improvviso.

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Secondo i vicini, l’assenza della donna aveva destato preoccupazione. “Persona gentile e sorridente,” viene descritta. Da giorni il condizionatore di casa sua non smetteva di funzionare, un dettaglio che ha spinto i vicini a chiamare i soccorsi.

La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per ulteriori accertamenti, mentre le indagini della polizia proseguono.

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Cronaca

Bimba di 5 mesi morta a Taormina, arriva la condanna per quattro medici

La piccola, trasferita in condizioni gravissime a Roma, non è sopravvissuta. Condanne dai due ai due anni e sei mesi

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A Taormina quattro medici sono stati condannati in primo grado per la morte di una bambina di cinque mesi.

Il Tribunale monocratico di Messina ha inflitto due anni e sei mesi di reclusione a un cardiochirurgo pediatrico, mentre altri tre medici – un anestesista, un cardiologo pediatrico e un altro cardiochirurgo – sono stati condannati a due anni ciascuno, con la sospensione della pena.

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La vicenda risale al 30 agosto 2018, quando la piccola paziente, in condizioni critiche, è stata trasferita d’urgenza dall’ospedale “San Vincenzo” della cittadina in provincia di Messina all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma. Nonostante gli sforzi medici, la bambina è deceduta poco dopo l’arrivo nella capitale.

Le indagini hanno evidenziato presunte negligenze da parte dei medici coinvolti durante il trattamento della bambina a Taormina, che secondo l’accusa avrebbero contribuito al peggioramento delle sue condizioni.

La sentenza del tribunale ha ritenuto i medici responsabili di condotte omissive o inadeguate che avrebbero ritardato l’intervento salvavita.

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Cronaca

Catania, sequestro record di cocaina in acqua: 540 chili, valeva 100 milioni di euro

Gli indagati erano su un peschereccio ad avevano recuperato la droga, contenuta in colli imballati in modo da evitare infiltrazioni

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Cocaina per 540 chilogrammi e un valore stimato in oltre 100 milioni di euro è stata sequestrata dalla Guardia di finanza, che ha arrestato cinque persone.

Gli indagati erano su un peschereccio ad avevano recuperato la droga, contenuta in colli imballati in modo da evitare infiltrazioni di acqua e tenuti a galla da dei galleggianti.

L’operazione coordinata dalla Procura del capoluogo etneo è stata eseguita da militari del Comando provinciale di Catania in collaborazione con finanzieri dei reparti operativi aeronavali di Palermo e Pratica di Mare col supporto dello Scico.

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Sviluppata da unità specializzate del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, è il risultato del monitoraggio di traffici e rotte commerciali in mare da parte della Finanza per individuare possibili comportamenti anomali o sospetti e attivare specifici controlli sui target emersi. In questo contesto è stato effettuato un controllo giornaliero del tratto di mare compreso tra le province di Catania e Ragusa che ha consentito di rilevare, tra le altre, movimenti anomali di un motopeschereccio che stava recuperando dei colli galleggianti in acqua.

Nell’imbarcazione, durante un’ispezione, sono stati trovati 18 colli, del peso di circa 30 kg ciascuno, imballati in modo da evitare infiltrazioni di acqua e legati a dei galleggianti per non farli inabissare.

Secondo gli investigatori il carico di sostanze stupefacenti sarebbe stato scaricato in mare da una delle navi cargo che solcano quel tratto di costa per essere successivamente recuperato e trasportato sulla terraferma con il cosiddetto sistema ‘drop off’.

L’operazione ha portato al sequestro di 450 panetti, per un peso complessivo di circa 540 chilogrammi, e del peschereccio. I finanzieri intervenuti hanno arrestato, in flagranza di reato, cinque componenti l’equipaggio dell’imbarcazione, quattro italiani e un serbo, indagati per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, aggravato dall’ingente quantitativo. Gli arresti e il sequestro sono stati convalidati dal Gip di Catania.

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