News e Focus
Addio a Oliviero Toscani, maestro della provocazione fotografica
Scompare a 82 anni il visionario che ha rivoluzionato la pubblicità e il linguaggio visivo con immagini indimenticabili
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È morto a 82 anni Oliviero Toscani, come annunciato dalla famiglia in un breve comunicato: “Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia”, firmato dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali.
Il celebre fotografo era affetto da amiloidosi e ricoverato da giorni in gravi condizioni all’ospedale di Cecina.
Toscani aveva affrontato la malattia con ironia e coraggio: “In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere”, confidava al Corriere della Sera, raccontando la sua cura sperimentale e l’idea di ricorrere al suicidio assistito in Svizzera con l’aiuto dell’amico Marco Cappato.
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Nonostante le difficoltà, Toscani aveva partecipato a una delle sue ultime apparizioni pubbliche a Zurigo, dove a settembre si inaugurava la mostra Photography and Provocation. Innovatore indiscusso, il suo nome è legato a campagne pubblicitarie provocatorie che hanno fatto discutere il mondo intero: il bacio tra un prete e una suora, i condannati a morte, e il corpo di una donna consumata dall’anoressia sono solo alcuni dei suoi lavori più celebri.
In sessant’anni di carriera, Toscani ha lavorato con le più grandi riviste e ritratto personaggi come John Lennon, Muhammad Ali, Andy Warhol e Claudia Schiffer.
Tuttavia, desiderava essere ricordato non per una singola immagine, ma per il suo impegno etico ed estetico, un messaggio condensato nel libro Ne ho fatte di tutti i colori, pubblicato nel 2022. Fino all’ultimo, la forza delle sue idee ha continuato a ispirare dibattito e riflessione sul potere delle immagini e sul significato della libertà creativa. (foto italpress)
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News e Focus
Uccise moglie e figlia, condannato a 30 anni ma niente ergastolo “Per motivi umanamente comprensibili”
La sentenza della corte di Assise di Modena, riconosciute attenuanti generiche equivalenti ad aggravanti
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Condannato a 30 anni ma non all’ergastolo per aver ucciso moglie e figlia il 13 giugno del 2022. La corte di Assise di Modena ha riconosciuto colpevole Salvatore Montefusco, 70 anni senza però infliggere il carcere a vita all’imputato come chiesto dalla Procura.
La corte ha spiegato le motivazioni in una sentenza di oltre 200 pagine. Si legge nella sentenza di “comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l’autore a commettere il fatto reato”. Ed inoltre: “Arrivato incensurato a 70 anni, non avrebbe mai perpetrato delitti di così rilevante gravità se non spinto dalle nefaste dinamiche familiari che si erano col tempo innescate”.
Doppio femminicidio a fucilate, attenuanti generiche equivalenti ad aggravanti
Montefusco assassinò a fucilate la moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e la figlia della donna, Renata, 22enne, a Cavazzona di Castelfranco Emilia. La Procura di Modena aveva chiesto l’ergastolo, ma i giudici il 9 ottobre hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti rispetto alle aggravanti riconosciute (rapporto di coniugio e aver commesso il fatto davanti al figlio minore della coppia). Ed hanno escluso premeditazione, motivi abietti e futili, l’aver agito con crudeltà e ritenendo assorbiti i maltrattamenti nell’omicidio.
Black-out emozionale ed esistenziale
Secondo i giudici il movente “non può essere ricondotto e ridotto a un mero contenuto economico” sulla casa dove vivevano. Ma è piuttosto da riferirsi “alla condizione psicologica di profondo disagio, umiliazione ed enorme frustrazione vissuta dall’imputato, a cagione del clima di altissima conflittualità che si era venuto a creare nell’ambito del menage coniugale e della concreta evenienza che lui stesso dovesse abbandonare l’abitazione familiare” e con essa anche controllo e cura del figlio.
Per i giudici è “plausibile” che, come riferito da Montefusco, quando la figlia Renata gli disse ancora una volta che avrebbe dovuto lasciare la casa questo “abbia determinato nel suo animo, come dallo stesso più volte sottolineato, quel black-out emozionale ed esistenziale che lo avrebbe condotto a correre a prendere l’arma” a pochi metri di distanza e uccidere le due che “mai e poi mai” secondo quanto affermato dai testimoni sentiti in aula, aveva prima d’allora minacciato di morte.
La concessione delle generiche considera la confessione, la sostanziale incensuratezza, il corretto contegno processuale e la “situazione che si era creata nell’ambiente familiare e che lo ha indotto a compiere il tragico gesto”.
Inoltre, la Corte, nel giudicare l’equivalenza tra attenuanti e aggravanti non si può non tenere conto, per la Corte, “di tutta quella serie di condotte unilaterali e reciproche che, susseguitesi nel tempo e cumulativamente considerate” se pure non hanno integrato l’attenuante della provocazione “hanno senz’altro determinato l’abnorme e tuttavia causale reazione dell’imputato”.
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Assegno Unico confermato nel 2025, ma “occhio” alle scadenze Isee per non perdere il diritto
Isee da aggiornare entro il 30 giugno per evitare di perdere gli arretrati: ecco tutte le indicazioni e le date da segnare
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Per continuare a ricevere l’Assegno Unico anche nel 2025, non sarà necessario rifare la domanda. Tuttavia, è fondamentale aggiornare l’ISEE per permettere all’INPS di adeguare l’importo alle reali condizioni economiche della famiglia.
Gli assegni di gennaio e febbraio 2025 verranno calcolati utilizzando l’ISEE precedente, ma il nuovo indicatore dovrà essere presentato entro venerdì 28 febbraio. Chi non rispetterà questa scadenza riceverà, da marzo, solo l’importo minimo mensile.
C’è comunque una seconda opportunità: rinnovando l’ISEE tra il 1° marzo e il 30 giugno, l’INPS ricalcolerà l’importo spettante e riconoscerà gli arretrati a partire da marzo.
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Occhio, per non perdere gli arretrati
Attenzione, però: chi aggiornerà l’ISEE dal 1° luglio in poi perderà il diritto agli arretrati, anche se avrebbe avuto diritto a un importo maggiore.
L’Assegno Unico, destinato a chi ha figli a carico fino a 21 anni (senza limiti d’età per figli con disabilità), è rivalutato annualmente per tenere conto dell’inflazione. Oltre all’ISEE, l’importo dipende dal numero di figli e dalla loro età, con ulteriori maggiorazioni previste in specifiche circostanze.
L’INPS non ha ancora comunicato i nuovi importi per il 2025, ma, seguendo il calendario degli anni precedenti, l’annuncio dovrebbe arrivare a febbraio.
Intanto, l’ente ha confermato tramite i suoi canali social che il 30 giugno 2025 è il termine ultimo per presentare l’ISEE senza perdere somme arretrate.
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Tragedia sul lavoro nel Pistoiese, operaio muore travolto da un albero
Vittima un 61enne a Pescia mentre stava effettuando lavori ad una strada
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Si è consumata una nuova tragedia sul lavoro. A Pescia, nel Pistoiese, un operaio di 61 anni è morto dopo essere stato travolto da un albero. L’uomo, in base ad una prima ricostruzione, stava lavorando in una strada che si trova in località Veneri. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri ed i tecnici del dipartimento della sicurezza sul lavoro dell’Asl Toscana Centro.
L’uomo era impiegato in una cooperativa specializzata nella rimozione di sterpaglie. Mentre lui e alcuni colleghi erano intenti ad abbattere l’albero, il tronco è improvvisamente caduto colpendolo mortalmente.
Il forte vento potrebbe essere la causa del cedimento del tronco
Secondo quanto appreso, la dinamica della caduta dell’albero, sarebbe – il condizionale è d’obbligo in queste fasi – dovuta al forte vento che sferza da giorni la Toscana, anche se i contorni della vicenda non sono ancora del tutto chiari.
Il cordoglio dell’assessore regionale al lavoro
“Esprimo profondo cordoglio per l’ennesima vittima sul lavoro – dice l’assessore al Lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini – Un operaio è morto in strada travolto da un albero a Pescia, nel pistoiese. Saranno le indagini e le autorità competenti a chiarire quanto accaduto ed eventuali responsabilità, ma una cosa è certa: questo continuo bollettino di vittime va fermato. Il lavoro non può e non deve mai tradursi nel rischio di ammalarsi, ferirsi o addirittura morire, come è successo di nuovo oggi”.
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Maltempo e paura: albero si abbatte su uno scuolabus, non ci sono feriti gravi
Intervento dei vigili del fuoco e del 118, danni al veicolo ma fortunatamente non è stato registrato alcun ferito grave
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Attimi di paura questa mattina a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze, dove un albero è caduto su uno scuolabus lungo la strada comunale del Salceto.
L’incidente è avvenuto intorno alle 8:20, provocando danni significativi al veicolo ma, fortunatamente, senza causare feriti gravi.
Quando i vigili del fuoco sono giunti sul posto, gli occupanti dello scuolabus erano già stati soccorsi dai sanitari del 118. Nessuno dei presenti ha riportato lesioni serie, e non sono state segnalate situazioni di particolare criticità.
L’intervento dei pompieri ha permesso di mettere in sicurezza l’area e rimuovere l’albero caduto, consentendo il ripristino della viabilità. Restano tuttavia ingenti i danni al pullman coinvolto.
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