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Cronaca

Aggrediscono due vigili urbani mentre multano auto: arresti a Catania

Due persone arrestate per resistenza e aggressione a pubblico ufficiale nel centro della città

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Due vigili urbani, impegnati a multare auto in divieto di sosta in una via centrale della città, sono stati aggrediti ieri sera da due individui che si sono opposti violentemente al controllo.

L’incidente è avvenuto a poca distanza dal municipio e dalla Questura, attirando l’attenzione dei passanti.

Gli aggressori, oltre a resistere all’intervento delle forze dell’ordine, avrebbero attaccato anche una persona che stava documentando la scena con il proprio cellulare. La situazione è degenerata rapidamente, richiedendo l’intervento delle Volanti della polizia.

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Le due persone coinvolte sono state immediatamente arrestate per resistenza, offesa a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Le indagini sono in corso per chiarire ulteriormente i dettagli dell’accaduto.

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Cronaca

La Lega a Palermo per Matteo Salvini: dopo insulti, assegnata scorta a pm dell’accusa

In piazza Politeama politici e cittadini per solidarizzare con l’ex ministro, accusato di sequestro di persona

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A Palermo, in piazza Castelnuovo, in scena la manifestazione organizzata dalla Lega a sostegno di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno è sotto processo con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per aver impedito, cinque anni fa, lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms.

I migranti erano rimasti bloccati in mare per 19 giorni. La Procura ha chiesto sei anni di reclusione per Salvini, per gli eventi risalenti al suo mandato durante il governo Conte I.

Alla manifestazione, oltre ai cittadini e militanti del Carroccio, sono presenti anche volti noti della politica. In piazza si possono vedere i ministri Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli, oltre a diversi parlamentari nazionali e regionali del partito.

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L’iniziativa della Lega intende esprimere solidarietà a Salvini e contestare la richiesta di condanna. La vicenda giudiziaria continua a polarizzare l’opinione pubblica, e la manifestazione vuole essere una dimostrazione di sostegno nei confronti del leader leghista, che si trova al centro di un dibattito politico e giudiziario di ampio respiro.

E intanto, dopo la valanga di insulti e minacce social, seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo al processo al ministro Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, è stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi, una delle magistrate che rappresenta l’accusa.

Righi, che fa anche parte della Direzione Antimafia, era l’unica del pool a non essere ancora tutelata.

“Sono qui primo perché ero al governo con lui in quel momento e secondo perché sono della Lega come lui”, ha detto il ministro dell’Economia arrivando in piazza a Palermo.  In Aula l’arringa difensiva dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale del ministro Matteo Salvini: “Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti soccorsi – ha detto Bongiorno -, ma ha opposto innumerevoli rifiuti e dall’1 al 14 agosto del 2019 ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera, la Spagna”.

“Siamo con te, amico mio! Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l’Europa”, ha scritto in un tweet il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Il leader magiaro condivide il post su X di Salvini con la foto all’ingresso all’aula bunker di Palermo. (nella foto teleone.it, una delle magliette distribuite oggi in piazza)

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Cronaca

Omicidio di Lorena Quaranta, c’è il processo bis: per l’assassino chiesti 24 anni

Richiesta di 24 anni per Antonio de Pace, la difesa invoca attenuanti legate allo “stress da Covid”

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Si è aperto davanti alla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria il processo bis contro Antonio de Pace, accusato di aver ucciso Lorena Quaranta, studentessa di Medicina originaria di Favara, in provincia di Agrigento.

L’accusa ha chiesto una condanna a 24 anni di carcere, dopo che la Cassazione aveva annullato la sentenza di ergastolo inizialmente inflitta al giovane.

Il punto centrale del nuovo processo è l’applicabilità delle attenuanti generiche, legate al presunto “stress da Covid” di cui avrebbe sofferto l’imputato. La Cassazione aveva infatti rilevato che i giudici di merito non avevano adeguatamente valutato se lo stato di angoscia provocato dalla pandemia avesse influito sulla capacità di De Pace di contrastare il suo disagio mentale.

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La Corte ha chiesto quindi di riconsiderare se l’emergenza sanitaria possa aver avuto un ruolo nella misura della sua responsabilità penale.

Nonostante la richiesta di attenuanti, gli avvocati di parte civile, Giuseppe Barba, Cettina Miasi e Cettina La Torre, hanno sollecitato la conferma dell’ergastolo. Il processo continuerà il 28 novembre, quando si discuteranno ulteriori aspetti del caso.

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Cronaca

Mafia a Palermo, scatta sequestro di beni per oltre un milione di euro

Colpiti i patrimoni di Girolamo Ciresi e Salvatore Fiorentino, legati ai clan mafiosi locali

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I carabinieri di Carini, insieme al Nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo, hanno eseguito due provvedimenti patrimoniali a carico di Girolamo Ciresi e Salvatore Fiorentino, entrambi affiliati a clan mafiosi palermitani.

Girolamo Ciresi, 76 anni, era stato arrestato durante l’operazione “Panta Rei” per il suo ruolo all’interno del mandamento mafioso di “Porta Nuova”. Appartenente alla famiglia mafiosa di Palermo Borgo Vecchio, Ciresi si occupava di estorsioni a danno di imprese e attività commerciali nella zona.

Il provvedimento di confisca, emesso grazie alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, ha colpito beni del valore di circa 700milaeuro, considerati il frutto delle sue attività illecite.

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Parallelamente, Salvatore Fiorentino, 42 anni, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Bivio” per il suo coinvolgimento nella famiglia mafiosa di Palermo Tommaso Natale. Anche per lui, le indagini patrimoniali hanno dimostrato che i beni in suo possesso, del valore complessivo di 500mila euro, provenivano da attività illecite, portando così al sequestro.

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Cronaca

“Sei anni di carcere per Salvini”: riparte processo Open arms, a Palermo la Lega scende in campo

Manifestazione di sostegno al ministro davanti al Teatro Politeama mentre prosegue il dibattito legale sul sequestro di persona

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Questa mattina alle 10, piazza Castelnuovo, cuore di Palermo, sarà il punto d’incontro per ministri, deputati, senatori e sostenitori della Lega. Si riuniranno per manifestare solidarietà a Matteo Salvini, attuale ministro, sotto processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in relazione alla vicenda della nave Open Arms.

Contemporaneamente, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, l’avvocato Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia, inizierà la sua arringa difensiva alla presenza dell’imputato.

L’accusa sostiene che nell’estate del 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno, abbia vietato lo sbarco di 147 migranti dalla nave spagnola Open Arms, commettendo così un “sequestro di persona” e violando sia le convenzioni internazionali sul soccorso in mare che le normative interne sui diritti umani. La Procura di Palermo ha richiesto sei anni di carcere.

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Durante la lunga requisitoria, durata sette ore, il procuratore aggiunto Marzia Sabella ha sottolineato che “i diritti umani vengono prima della difesa dei confini”. Nella replica del 14 settembre, la difesa di Salvini ha respinto le accuse, affermando che le decisioni sullo sbarco non erano esclusivamente sue e che “anche altri ministri hanno rivendicato la politica dei respingimenti“. Secondo Bongiorno, non è in discussione una condotta individuale, ma una scelta politica condivisa.

“Sono a Palermo, dove ci sarà l’ultima udienza del processo che mi vede imputato per sequestro di persona. Hanno chiesto sei anni di carcere, cinque più uno, e un risarcimento di un milione di euro ai clandestini. Paura? Zero”.

Così ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in una diretta sui social.

“Non ho paura perché ritengo di aver fatto il mio lavoro, facevo il ministro, ho difeso i confini e salvato vite. Questo è un processo politico portato avanti dalla sinistra in Parlamento e da una parte di magistratura di sinistra”, ha aggiunto.

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