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Cronaca

Al via progetto di rigenerazione urbana nel quartiere Tribunale a Palermo

Comune e cittadinanza lavorano di concerto per riqualificare un’area a lungo oggetto di degrado, nei pressi del Palazzo di Giustizia: protagonisti di tale azione sono l’assessore comunale all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli e il Comitato quartiere tribunale, che attraverso la presenza simbolica di panchine e cestini per la spazzatura tentano di convincere gli abitanti del posto […]

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Comune e cittadinanza lavorano di concerto per riqualificare un’area a lungo oggetto di degrado, nei pressi del Palazzo di Giustizia: protagonisti di tale azione sono l’assessore comunale all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli e il Comitato quartiere tribunale, che attraverso la presenza simbolica di panchine e cestini per la spazzatura tentano di convincere gli abitanti del posto a rispettare date e requisiti della raccolta differenziata, evitando di sparpagliare i rifiuti lungo le strade. Per la persuasione dei più restii sono presenti anche alcuni striscioni nei luoghi simbolo della zona: l’albero tra via Cluverio e via Scipione Li Volsi, dove Ferrandelli ha incontrato la stampa per illustrare l’iniziativa, ma anche l’area di cortile Barcellona e del largo P.L. 1.

Nel corso di un anno l’obiettivo di trasformare queste aree da discarica urbana (con la presenza a volte anche massiccia di rifiuti ordinari e ingombranti) a fiori all’occhiello di un percorso di rigenerazione è decisamente arrivato a buon punto.
“Abbiamo offerto a quest’area una sponda istituzionale, convinti che a partire da quest’esempio ci si possa allargare ad altri punti della città – spiega Ferrandelli – L’amministrazione deve garantire i servizi, mentre la cittadinanza attiva controlla la cittadinanza stessa affinchè i servizi vengano rispettati: qui la Rap bonificava l’area e nel giro di un’ora arrivavano ingombranti e rifiuti, ma insieme al comitato in un anno abbiamo studiato un progetto di riqualificazione urbana dei siti adibiti a discarica e diviso i cestelli della raccolta differenziata palazzo per palazzo, spiegandolo in più lingue per aiutare la popolazione migrante presente sul territorio a orientarsi”.

Non è mancata la resistenza di alcuni residenti, ma l’assessore sottolinea come “la stiamo vincendo grazie al comitato, che è fondamentale perchè scende in strada, attiva altri cittadini, segnala ogni intervento da fare e provvede da sè alla raccolta dei rifiuti abusivi: guardando il luogo oggi mi sembra che un primo obiettivo si sia raggiunto”.

A prendere la parola per il Comitato quartiere Tribunale è Aurelio Greco, che racconta come “il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita nel quartiere: l’abbiamo ripulito e, con l’aiuto della pubblica amministrazione, stiamo cercando di attuare una serie di iniziative per migliorare e arredare un angolo di città che prima era troppo dimenticato. Abbiamo inserito elementi di arredo urbano e la sera ci organizziamo con un presidio, in più abbiamo spiegato alle persone come fare la raccolta differenziata: c’è un tessuto sociale di persone che si vogliono aiutare e vogliono migliorare la città. Infine abbiamo fatto un gruppo WhatsApp, in cui siamo circa 150 e ogni giorno ci teniamo aggiornati e ci diamo supporto organizzativo”. (Italpress)

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Cronaca

Bayesian, il “triangolo nero” e le testimonianze che alimentano il mistero sul naufragio

Il capitano della Sir Robert Baden Powell fornisce una testimonianza che potrebbe smentire l’errore umano: i dettagli

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Nuove testimonianze e immagini alimentano il mistero attorno al naufragio del Bayesian, il maxi yacht che lo scorso agosto è stato inghiottito dalle acque del Mediterraneo al largo della Sicilia.

Sette persone sono morte nel tragico evento, tra cui il magnate britannico Mike Lynch, sua figlia, un avvocato, un amico businessman e il cuoco di bordo. Il capitano Karsten Börner della Sir Robert Baden Powell, l’imbarcazione che si trovava nelle vicinanze del veliero affondato, ha raccontato all’emittente britannica ITV che “quella notte il portellone del Bayesian era chiuso“.

LEGGI ANCHE: Bayesian, spunta una foto: “I portelloni erano chiusi”

Questa testimonianza, sostenuta da una fotografia scattata pochi minuti prima del naufragio, sembrerebbe smentire l’ipotesi di un errore umano, secondo cui un portellone aperto avrebbe causato l’incidente.

Börner ha anche descritto di aver visto un fulmine colpire la zona della barca, seguito da una sorta di “grande triangolo nero“, dopo il quale lo yacht scomparve dalle sue rilevazioni radar.

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Secondo vari media britannici, tra cui il Times, la testimonianza di Börner rappresenta una smentita dell’ipotesi avanzata dal costruttore italiano del Bayesian, che attribuiva il naufragio a una negligenza dell’equipaggio.

Le congetture sulla tragedia si sono moltiplicate, mentre si attende il recupero dell’imbarcazione e dei dispositivi contenenti potenziali segreti d’affari di Lynch, mai separatosi da essi. L’episodio potrebbe inoltre portare a una battaglia legale tra il costruttore e la società armatrice per il risarcimento dei danni, responsabilità che coinvolgerebbe la vedova del magnate.

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Cronaca

Monreale, prese a bastonate il figlio 14enne, assolto dopo 4 anni: “Lo fece per il suo bene”

Accusato di abuso di mezzi di correzione verso il figlio, un uomo viene assolto con formula piena dopo quattro anni di processo

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Dopo oltre quattro anni di processo, il giudice monocratico del Tribunale di Palermo ha assolto D.B., un padre di 55 anni, dall’accusa di “abuso di mezzi di correzione e disciplina” nei confronti del figlio di 14 anni, accogliendo la tesi difensiva degli avvocati Salvino e Giada Caputo.

L’episodio risale al luglio 2016, quando D.B., preoccupato per il comportamento del figlio minore D.R., lo aveva colpito con un bastone da cucina in seguito a una lite.

Il figlio, che mostrava segnali di ribellione e si era allontanato da scuola senza permesso, frequentava un gruppo di ragazzi dediti a furti. In seguito all’episodio, il minore aveva chiamato i carabinieri, che lo avevano accompagnato al pronto soccorso e successivamente in una casa protetta, mentre il padre veniva denunciato.

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Durante il processo, gli avvocati Caputo hanno dimostrato che il gesto del padre non aveva causato lesioni gravi e che l’intento era di proteggere il figlio da cattive influenze. Inoltre, testimonianze degli inquilini e una valutazione psicologica hanno descritto il ragazzo come un soggetto difficile e ribelle.

Al termine dell’udienza, il giudice ha accolto la difesa e assolto D.B. con formula piena. “Il nostro ordinamento penale – ha dichiarato l’avvocato Giada Caputo – spesso non tiene in considerazione la delicatezza dei rapporti genitoriali e la necessità di intervenire per il bene dei figli“.

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Cronaca

Scarica elettrica mentre lava pavimento: donna in gravi condizioni a Palermo

Colpita da una scarica elettrica mentre lavava un locale, trasportata al Policlinico in condizioni critiche

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Una donna di 34 anni è rimasta vittima di una scarica elettrica mentre era impegnata nella pulizia di un locale in un palazzo situato in corso dei Mille, a Palermo.

L’incidente è avvenuto mentre la giovane stava lavando il pavimento, e la scarica ha causato un malore che l’ha portata a perdere conoscenza.

Prontamente soccorsa dai sanitari del 118, la donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Policlinico, per poi essere trasferita nel reparto di Rianimazione per le cure necessarie.

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Le indagini sull’incidente sono attualmente condotte dalla polizia, che sta cercando di ricostruire le dinamiche dell’accaduto e capire se vi siano state violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.

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Cronaca

Eurofighter precipitato a Trapani e la morte del pilota 33enne, due indagati: le accuse

Richiesta di incidente probatorio per chiarire le responsabilità e le condizioni del velivolo coinvolto nella tragedia

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La Procura di Trapani, rappresentata dal procuratore Gabriele Paci e dal sostituto Antonella Trainito, ha richiesto un incidente probatorio per accertare le cause dell’incidente che il 13 dicembre 2022 ha causato la morte del pilota del 37esimo Stormo di Birgi, Antonio Fabio Altruda, 33 anni, originario di Caserta.

L’obiettivo dell’indagine è verificare lo stato di efficienza del caccia Eurofighter precipitato e altre circostanze che hanno portato all’incidente, ritenute “indipendenti dalla condotta del pilota”.

Sono due gli indagati per la tragedia: il maggiore Andrea Maida, pilota capo formazione del volo di trasferimento del velivolo, e il colonnello Daniele Donati, ex comandante del 37esimo Stormo.

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La famiglia del pilota, tramite l’avvocato Fabio Sammartano, aveva presentato una denuncia alla Procura di Trapani e alla Procura militare di Napoli, denunciando la “cattiva manutenzione del velivolo” come possibile causa dell’incidente.

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