News e Focus
Arriva il 2025, crescono anche… le bollette: “Rincari in arrivo per luce e gas”
Famiglie italiane sotto pressione: aumenti fino a 272 euro annui tra tensioni geopolitiche e mercati in rialzo
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Nel 2025 le bollette di luce e gas subiranno nuovi rincari. Secondo un’analisi di Facile.it, si prevede un aumento del 30% del costo dell’energia, che inciderà soprattutto su chi ha contratti a prezzo variabile.
Una famiglia tipo nel mercato libero potrebbe arrivare a pagare 272 euro in più all’anno, passando da 2.500 a oltre 2.800 euro (+11%).
I rincari più significativi colpiranno il gas. Con lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina e il prezzo che ha toccato i 50 euro a megawattora, il rincaro medio stimato è di 176 euro. Una famiglia che oggi spende 1.744 euro annui, nel 2025 potrebbe trovarsi a pagarne 1.920.
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Anche le bollette dell’energia elettrica registreranno aumenti, seppur più contenuti. Si stima un incremento di 96 euro all’anno: chi oggi paga 826 euro potrebbe arrivare a spenderne 921 entro fine anno. Gli esperti consigliano di verificare le condizioni della propria fornitura e valutare opzioni a prezzo fisso, che proteggono dalla volatilità dei mercati.
Non saranno risparmiati neanche i clienti del mercato tutelato. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha previsto un aumento del costo della luce del 18,2% nei primi tre mesi del 2025.
Ad essere colpiti, in particolare, i 3,4 milioni di utenti “fragili” ancora nel regime tutelato, come anziani over 75, disabili e percettori di bonus sociale.
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Aiuta la madre in strada, Marika viene travolta e uccisa da un furgone davanti alla figlia
Tragedia della strada a Trevignano, in provincia di Treviso. Marika Visentin, 49 anni, è stata travolta ed uccisa da un furgone Ducato mentre stava aiutando la madre che era rimasta in panne con l’auto. Le prime ricostruzioni Secondo le prime ricostruzioni, la vittima si trovava sulla carreggiata in via Madonnette, nei pressi dell’incrocio con via […]
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Tragedia della strada a Trevignano, in provincia di Treviso. Marika Visentin, 49 anni, è stata travolta ed uccisa da un furgone Ducato mentre stava aiutando la madre che era rimasta in panne con l’auto.
Le prime ricostruzioni
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima si trovava sulla carreggiata in via Madonnette, nei pressi dell’incrocio con via Roma una strada provinciale, perché era scesa dalla propria autovettura per aiutare la madre che l’aveva chiamata dopo essere rimasta ferma con la macchina.
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La donna, che si trovava assieme alla figlia di 10 anni, aveva deciso di chiamare il carroattrezzi e mentre lo stava attendendo è stata travolta da un furgone uscito di strada dopo aver tamponato un altro mezzo, una Opel Corsa che viaggiava a sua volta lungo la provinciale in altra direzione con alla guida una 37enne. A seguito dell’impatto, il furgoncino sarebbe andato in testacoda travolgendo ed uccidendo sul colpo la donna davanti a madre e figlia terrorizzate dall’accaduto e rimaste ferite assieme alla conducente dell’altra vettura.
La richiesta d’aiuto è partita con immediatezza e sul posto si sono portati i soccorsi ma ogni tentativo di salvare la vita a Marika Visentin è stato vano. Per le altre persone coinvolte nel sinistro c’è stato il trasporto in ospedale ma le loro condizioni – shock a parte – non sarebbero gravi.
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Ritrovato morto Massimo Raffi, era scomparso da alcuni giorni
L’ansia, l’angoscia e la tragica notizia che ha spezzato ogni speranza. È stato trovato morto Massimo Raffi, la guardia giurata 42enne scomparsa da alcuni giorni. Lo si è appreso da un post su Facebook in cui i colleghi ne hanno annunciato la triste notizia. Stando alle prime informazioni, il corpo è stato individuato a Castelnuovo […]
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L’ansia, l’angoscia e la tragica notizia che ha spezzato ogni speranza. È stato trovato morto Massimo Raffi, la guardia giurata 42enne scomparsa da alcuni giorni. Lo si è appreso da un post su Facebook in cui i colleghi ne hanno annunciato la triste notizia.
Stando alle prime informazioni, il corpo è stato individuato a Castelnuovo di porto, comune in provincia di Roma, all’interno della propria auto, una Audi A4 nera, e per lui non c’è stato possibile fare nulla. I medici hanno accertato il decesso. I carabinieri di Monterotondo stanno procedendo agli accertamenti del caso.
Dopo quattro giorni di ricerche, dunque, l’uomo è stato trovato senza vita: tutti lo ricordano come il segretario generale del Sav, Sindacato Autonomo Vigilanza, impegnato per far riconoscere e ampliare i diritti della categoria.
Di lui si erano perse le tracce dello scorso primo gennaio: l’uomo era uscito dalla sua abitazione di Montelibretti, a Roma, e si era allontanato con la sua vettura. Era stato visto l’ultima volta in zona Torrevecchia: in un primo momento Massimo Raffi rispondeva al telefono, ma dopo alcune chiamate e messaggi ha smesso di rispondere. Il silenzio ha gettato nello sconforto familiari ed amici.
La famiglia aveva subito lanciato un appello grazie all’associazione Peneleope Lazio Odv, che si occupa della ricerca delle persone scomparse.
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Schianto con l’auto su colonnina di metano: due persone morte, fuga di gas ed emergenza
Auto fuori controllo ad Ancona: due morti e fuga di metano bloccata dopo ore
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Una tragedia si è consumata questa mattina nel quartiere Torrette di Ancona, dove un grave incidente stradale ha causato la morte di due persone.
Le vittime, un uomo e una donna, stavano attraversando la strada quando sono state travolte da un’auto di grossa cilindrata. Il veicolo, dopo aver perso il controllo, ha urtato altri mezzi in sosta e abbattuto una colonnina di metano.
La rottura della condotta ha provocato una pericolosa fuga di gas, facendo scattare immediatamente l’allarme.
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Il Comune ha subito diramato un avviso di emergenza ai residenti, raccomandando di “non uscire di casa e chiudere le finestre” per evitare rischi.
L’intervento dei tecnici è proseguito per tutta la mattina. Soltanto poco fa la perdita è stata definitivamente bloccata e l’area messa in sicurezza.
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Operaio cade da impalcatura e muore a Lamezia Terme, è la prima vittima sul lavoro nel 2025
Da chiarire dinamica e motivazioni dell’accaduto: la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha aperto un’inchiesta
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Tragedia a Lamezia Terme, in Calabria. Un operaio di 38 anni è morto mentre era a lavoro su un’impalcatura in un’azienda di profilati nell’area industriale di San Pietro Lametino quando è caduto precipitando da un’altezza di circa sei metri. Da chiarire dinamica e motivazioni dell’accaduto. È la prima vittima sul lavoro nel 2025.
Il soccorso del personale del 118 è stato immediato ma ogni tentativo di salvargli la vita è stato vano. Secondo quanto è emerso dai primi accertamenti, Stella è deceduto a causa dei traumi riportati nell’urto col terreno precipitando dall’impalcatura.
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Sul luogo dell’incidente sono giunti gli agenti della polizia che hanno avviato le indagini, insieme al medico legale e al magistrato di turno per le verifiche del caso. Insieme alle forze dell’ordine che hanno avviato gli accertamenti di loro competenza sul posto anche gli ispettori dell’Ispesl per verificare le condizioni sulla sicurezza sul lavoro.
La procura della repubblica di Lamezia Terme ha aperto un’inchiesta per accertare le eventuali responsabilità. Del fascicolo dell’inchiesta è titolare, al momento, il sostituto procuratore di turno, Giuseppe Falcone, in coordinamento col procuratore, Salvatore Curcio. Il magistrato ha disposto il sequestro dell’area pertinente all’incidente e l’autopsia sul corpo della vittima, che sarà eseguita dai sanitari della Medicina legale dell’azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco di Catanzaro.
Lo scopo dell’inchiesta aperta è quello di verificare se nel cantiere in cui lavorava l’operaio che è deceduto fossero state attivate tutte le misure per la prevenzione antinfortunistica.
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