Una situazione che ha dell’incredibile a Cassino, nel sud della provincia di Frosinone: le indagini della polizia hanno portato alla luce la storia di una postina, che alla fine è stata denunciata.
Nella sua abitazione sono stati scoperti quaranta chili di corrispondenza mai consegnata. Tra i documenti accumulati si trovavano bollette risalenti al 2014 e atti giudiziari datati 2016.
Il ritrovamento, che ha fatto emergere un vero e proprio “disastro” postale, ha rivelato una quantità di lettere tale da riempire un’intera stanza e il portabagagli di un’automobile. “Avevo mal di schiena”, ha raccontato agli inquirenti. “Avevo intenzione di consegnare non appena mi fosse passato”.
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Il caso che ha suscitato indignazione tra i cittadini della zona, che per anni hanno dovuto affrontare problemi legati a bollette non pagate e ingiunzioni di pagamento, spesso senza sapere di non aver mai ricevuto le comunicazioni ufficiali.
Le segnalazioni dei residenti sono state fondamentali per avviare le indagini: numerosi cittadini si erano rivolti alle autorità lamentando disservizi e mancati recapiti nella loro area geografica. Questo ha portato gli investigatori a scoprire la pratica irresponsabile della portalettere. E non si esclude che si possa parlare anche di “violazione di corrispondenza“.
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