Uscirà soltanto fra un anno, ma ha già il potere di alzare un polverone di polemiche. Si tratta della nuova pellicola Disney su Biancaneve. Questa volta sarà ispanica, sarà forte e ce la farà senza principe ed anche senza nani.
La sceneggiatura è firmata da Greta Gerwig, sceneggiatrice e regista del momento. L’accusa è quella di avere letteralmente snaturato quella che era la fiaba originale, del 1937, in nome del “politically correct”. Dall’altra parte, anche giudizi positivi, grazie al progetto che ha come obiettivo quello di “attualizzare” una storia definibile come “datata”.
Nell’immagine che ha scatenato una prima “bufera” – pubblicata dal Daily mail – si vede Biancaneve con il caratteristico mantello rosso, sopra l’abito giallo e blu, che viene seguita da un gruppo di creature magiche.
Le riprese del film sono avvenute a Bedfordshire, in Inghilterra. Un utente ha accusato l’industria cinematografica Usa di essere “succube” della cosiddetta “cultura woke”, ovvero anti-razzista, pur di vendere i propri prodotti.
Per la protagonista – la Maria nel remake di West side story, di Spielberg – la fiaba aveva bisogno “di essere modernizzata: il cartone è di 85 anni fa e la nostra versione è la storia di una giovane donna che vive la sua vita a prescindere dal fatto che ‘Un giorno il suo principe verrà’”. Non ci saranno i sette nani, ma sarà assente nella nuova Biancaneve mancherà anche il principe azzurro.
Non si tratta del primo “remake” non a riparo dalle critiche, per la Disney, che negli ultimi tempi è stata accusata per film ormai eccessivamente datati. Da qui, la nuova Sirenetta con la protagonista afroamericana o la versione queer, in cantiere, per la Bella e la Bestia.