“Blocchiamo il porto”: pescatori sul piede di guerra a Lampedusa – VIDEO

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Traghetti in ritardo: disagi e importanti perdite economiche per i pescatori, che in questi giorni hanno visto il loro pescato deprezzato

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I pescatori di Lampedusa sono sul piede di guerra. “Siamo pronti a scioperare e bloccare il porto con le nostre barche, se il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani non ci riceve nei prossimi giorni”, a dichiararlo è Totò Martello (ex sindaco dell’isola e presidente del Consorzio Pescatori di Lampedusa).

La marineria della più grande delle isole Pelagie, subisce continuamente disagi a causa del fenomeno dell’immigrazione. Lamentano, infatti, il totale disinteresse del Governo nazionale e regionale. Nei giorni precedenti, la Prefettura di Agrigento, per trasferire le migliaia di persone migranti in Sicilia, si è avvalsa dell’ausilio dei traghetti di linea che collegano le isole Lampedusa e Linosa a Porto Empedocle.

Questo ha causato non pochi disagi e importanti perdite economiche per i pescatori, che in questi giorni hanno visto il loro pescato deprezzato, a causa dei continui ritardi dei traghetti per le operazioni di imbarco/sbarco e l’igienizzazione degli spazi delle navi per il trasferimento dei migranti.

Ma non è solo questo che ha innescato lo stato di agitazione dei pescatori isolani. “La cosa più grave, è la pericolosità dei barchini dei migranti lasciati alla deriva in mezzo al mare dalle motovedette dei soccorritori, senza alcuna segnalazione” sostiene Pietro Riso, presidente di ANAPI Pesca. I natanti abbandonati in mare, creano non pochi problemi alla navigazione e alle attività dei pescatori. Di notte, al buio, i pescherecci potrebbero urtare contro i barchini di ferro (come è già successo), mettendo a rischio la vita di chi in mare ci lavora. Non solo, le stesse imbarcazioni dei migranti, affondando creano ulteriori danni alle reti dei pescatori che spesso si ritrovano da soli ad affrontare le spese di riparazione e le giornate di lavoro mancate, per tutto il tempo necessario al ripristino delle loro reti e dei loro pescherecci, oltre al forte impatto ambientale sull’ecosistema marino.

“Spendiamo migliaia di euro per riparare i danni causati da altri, siamo stanchi di pagare sulle nostre spalle la negligenza delle istituzioni, se il presidente Schifani non ci ascolta, qui a Lampedusa non attraccherà più nessuno, bloccheremo il porto” è il coro unanime della marineria lampedusana, che minaccia manifestazioni nei prossimi giorni.

(www.teleone.it)

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