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Bologna, beve un bicchiere al bar: era detersivo, donna finisce in coma
Una donna 48enne ricoverata in condizioni disperate: indagini per lesioni colpose gravissime: il racconto della vicenda
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Un bicchiere d’acqua chiesto al bar si è trasformato in un vero e proprio incubo per una donna di 48 anni, finita in coma per dieci giorni dopo aver ingerito per errore del detersivo.
L’episodio è avvenuto il 2 novembre in un caffè della zona Savena, a Bologna, dove la donna si era fermata per fare colazione prima di andare al lavoro.
Dopo aver consumato una brioche e un latte macchiato, la donna ha chiesto un bicchiere d’acqua. Tuttavia, nel bicchiere non c’era acqua, ma una sostanza caustica. Dopo averne bevuto un sorso, ha accusato un malore, iniziando a vomitare, anche “violentemente”, comr e stato riferito dai testimoni presenti.
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Immediato è stato l’intervento dei soccorsi, con i sanitari che hanno trasportato la vittima in ospedale in condizioni critiche.
Gli esami hanno rivelato gravi lesioni al cavo orale e all’esofago, oltre a ulcere sanguinanti causate dal detersivo ingerito. “Non riesco più a parlare o a mangiare normalmente. Non so ancora se i danni saranno permanenti”, ha raccontato la donna al Resto del Carlino.
La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose gravissime. Al momento, l’unica indagata è la barista che le ha servito il bicchiere. Il locale, però, continua a essere operativo. “Non abbiamo ricevuto alcuna risposta dai gestori, né scuse né segni di interesse per la sua condizione,” ha dichiarato il legale della donna.
L’accaduto ha lasciato la donna, madre di quattro figli, in una situazione drammatica, incapace di lavorare e in cerca di giustizia. (foto teleone.it)
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Registra un video, precipita dal 25esimo piano: Oliveira, promessa calcio femminile, muore a 22 anni
Carol Oliveira, 22 anni, è precipitata da un edificio mentre, secondo quanto trapelato, stava registrando un video con il fratello
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Una vera tragedia in Brasile: Carol Oliveira, 22 anni, giocatrice di calcio a cinque e promessa del futsal, è morta cadendo da quasi 90 metri da un edificio di 25 piani a Balneario Camboriù, nello stato di Santa Caterina.
L’incidente è avvenuto mentre la giovane stava registrando un video insieme al fratello dall’eliporto dell’edificio, senza rendersi conto del pericolo imminente.
La notizia del decesso è stata confermata dal Centro di Tijucas, il club in cui giocava: “La società, in questo momento di lutto, si augura che Dio accompagni e consoli i cuori della sua famiglia e dei suoi cari”, si legge nel messaggio condiviso sui social.
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Carol aveva recentemente partecipato al Campionato Municipale di Futsal femminile di Tijucas e mostrava con orgoglio, anche sui social, la maglia del Corinthians, di cui era grande tifosa.
Il fratello, che stava registrando un video accanto a lei, è sotto shock: ha involontariamente immortalato il momento della tragedia.
“Carol piaceva a tutti. Nessuno ha mai detto una parola negativa su di lei”, ha raccontato l’ex allenatrice, Angelica Solidade, che ha avviato una raccolta fondi per sostenere la famiglia nelle spese del funerale.
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Champions league, il guardalinee Giallatini in lacrime alla fine del match: era la sua ultima partita
A Lipsia, emozioni forti dopo il match: il tecnico Rose consola l’arbitro italiano alla sua ultima partita
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La partita di Champions League tra Lipsia e Aston Villa si è conclusa con un rocambolesco 3-2 a favore degli inglesi, deciso da una rete di Ross Barkley a cinque minuti dalla fine. Il successo proietta la squadra di Unai Emery al secondo posto nel girone con 13 punti, in corsa per la qualificazione diretta agli ottavi, mentre il Liverpool guida a quota 18.
Ma a catturare l’attenzione dopo il triplice fischio non è stato solo il risultato. Le telecamere hanno immortalato Alessandro Giallatini, guardalinee italiano, in lacrime mentre rientrava in campo. Un momento di grande emozione che ha trovato conforto in un gesto significativo: Marco Rose, tecnico del Lipsia, pur amareggiato per la sconfitta (la sua squadra è a zero punti nel girone), si è avvicinato a Giallatini per abbracciarlo e consolarlo.
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“Era la sua ultima partita, ecco perché era molto emozionato,” ha spiegato Rose nel post-gara, aggiungendo: “Spero fosse felice per ciò che ha vissuto nella sua carriera e per i traguardi raggiunti.”
Giallatini, 49enne romano, lascia una carriera lunga e prestigiosa. Ha esordito in Serie A nel 2009 e nel 2013 è diventato assistente arbitrale internazionale, distinguendosi in un ruolo trasformato dall’avvento del VAR. Tra le sue esperienze più prestigiose, l’incarico nella terna arbitrale della finale di Champions League 2020 tra Bayern Monaco e PSG.
Con 31 partite di Champions, 11 di Europa League e presenze in Mondiali ed Europei, Giallatini si congeda con il rispetto e l’ammirazione del mondo del calcio. Pau Torres, difensore dell’Aston Villa, lo ha consolato a bordo campo, dimostrando che il calcio sa essere anche un teatro di emozioni umane. Un addio commovente, in una serata che resterà nei ricordi anche per la bella storia.
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“Aereo colpito da un fulmine”: terrore sul volo Napoli-Palermo, atterraggio d’emergenza a Catania
Momenti di panico per i passeggeri del volo EasyJet: grida, malori e deviazione forzata verso lo scalo di Catania
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Un volo EasyJet da Napoli a Palermo è stato costretto a un atterraggio d’emergenza a Catania dopo essere stato colpito da un fulmine.
L’incidente è avvenuto nella serata di lunedì, 9 dicembre, a circa un’ora dalla partenza. L’aereo, diretto all’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo, ha improvvisamente cambiato rotta poco prima di raggiungere la destinazione.
Secondo la testimonianza di un passeggero, la tensione a bordo era palpabile: “Avevamo già intravisto la costa quando l’aereo ha iniziato a prendere qualche vuoto d’aria. Poi, sul lato sinistro, un forte bagliore e un piccolo sussulto: ci hanno detto che si trattava di un fulmine”.
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L’impatto ha causato paura tra i passeggeri, molti dei quali hanno urlato o si sarebbero anche sentiti male. Il pilota ha scelto di dirottare il volo verso l’aeroporto Fontanarossa di Catania, dove l’aereo è atterrato alle 21:50.
Una volta a terra, i passeggeri sono rimasti a bordo per circa un’ora e mezza mentre il personale effettuava i controlli tecnici necessari. “Ci è stato detto che il ritardo era dovuto al maltempo e che dovevano verificare il velivolo. Molti annunci ci informavano dell’imminente ripartenza”, ha spiegato uno dei viaggiatori.
L’aereo è infine decollato verso Palermo alle 23:30, ma diversi passeggeri hanno deciso di non proseguire il viaggio, preferendo scendere a Catania e proseguire con altri mezzi. L’incidente è stato, alla fine fortunatamente senza alcuna conseguenza. Ma grande è stata la paura.
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Tragedia al deposito Eni di Calenzano, trovati altri due cadaveri: dolore e rabbia per le vittime
La protesta dei sindacati: “Non si può morire lavorando”
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L’esplosione avvenuta ieri al deposito Eni di Calenzano ha scosso profondamente tutto il mondo del lavoro. Le vittime accertate sono salite a quattro, mentre 26 persone sono rimaste ferite, di cui nove ricoverate in ospedale.
Tra le vittime identificate c’è Vincenzo Martinelli, 51 anni, autotrasportatore originario di Napoli ma residente a Prato. Le ricerche della terza persona dispersa continuano senza sosta, nonostante la pioggia renda difficile l’intervento.
I sindacati Fim, Fiom, Uilm e il Coordinamento Rsu dell’indotto Eni hanno organizzato uno sciopero e un’assemblea di due ore presso la raffineria Eni di Livorno. Dalle 8.30 di stamattina, almeno 500 lavoratori si sono riuniti in presidio per esprimere sgomento e solidarietà verso le vittime e le loro famiglie.
“Questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai”, hanno dichiarato i sindacati, denunciando il perpetuarsi di tragedie sul lavoro che scuotono solo quando accadono eventi drammatici.
Nel frattempo, la procura di Prato ha aperto un fascicolo d’indagine senza ancora formulare specifiche ipotesi di reato. L’esplosione, avvertita fino a Pistoia, ha avuto origine nell’area di carico del deposito, dove sono stati ritrovati due dei tre dispersi. La dinamica dell’incidente resta al vaglio degli inquirenti.
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