Il futuro del turismo natalizio in Sicilia appare sempre più incerto. L’aumento incessante dei prezzi dei biglietti aerei sta scoraggiando i visitatori, con pesanti ripercussioni sulle prenotazioni alberghiere.
La causa principale sembra rimanere il caro-voli, che penalizza soprattutto i turisti italiani non residenti in Sicilia, esclusi dagli sconti regionali. Nonostante l’estensione del rimborso sui voli nazionali dal 25% al 50% (LEGGI) tra il 7 dicembre e il 6 gennaio, il costo dei biglietti continua a crescere.
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Ad esempio, i voli andata e ritorno Milano-Palermo e Milano-Catania per il periodo natalizio hanno superato i 600 euro in classe economica.
Come sottolineato da Vittorio Messina – presidente Assoturismo e Confesercenti Sicilia – si registra un calo drastico, con “punte del 100% rispetto al 2023”.
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Gianluca Manenti, presidente di Confcommercio Sicilia, critica questa situazione, definendola un limite al diritto alla mobilità e paragonando i costi per volare in Sicilia a quelli per New York. Manenti auspica un intervento del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, per affrontare la questione a livello sistemico.
L’ampliamento degli sconti regionali ha ricevuto apprezzamenti dalla SAC, società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, definendola una misura positiva per migliorare i collegamenti con l’Italia. Se non verranno trovate soluzioni, il turismo natalizio siciliano rischia di subire una battuta d’arresto, minando gli sforzi per rilanciare il settore dopo la pandemia.
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