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Cronaca

Colpo alla mafia di Mazara: 17 arresti e affari tra pascoli e aste, fermato “re” dei supermercati

DDA di Palermo smantella la rete criminale: dagli ovili al traffico di droga, il clan controllava territorio ed economia

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Una vasta operazione contro la mafia di Mazara del Vallo ha portato a 17 arresti, di cui 7 in carcere, e a un obbligo di dimora.

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo hanno svelato i retroscena delle attività criminali del clan, con particolare attenzione alla gestione mafiosa di aree di pascolo, aste fallimentari e traffici economici nel Trapanese.

Dall’alba, 150 finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni e nei luoghi riconducibili agli indagati, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, porto abusivo d’armi, turbativa d’asta e traffico di stupefacenti.

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Al centro dell’inchiesta, l’ascesa di Domenico Centonze, allevatore di ovini, da braccio destro del boss Dario Messina a figura di riferimento per le attività criminali del clan. Centonze gestiva riscossioni, dirimeva controversie e organizzava il traffico di droga tra Palermo e Mazara.

Tra i principali indagati figura Luigi Prenci, 54 anni, imprenditore di supermercati che, grazie ai legami con i vertici mafiosi, avrebbe ampliato i propri affari, assicurando al clan assunzioni di affiliati, sostegno economico e la gestione di beni acquistati in aste pilotate.

Gli investigatori hanno documentato anche la violenza del clan, come le ritorsioni contro chi non rispettava gli accordi per la spartizione di immobili e pascoli. L’organizzazione manteneva un ferreo controllo economico sul territorio, garantendo il monopolio su settori come la pesca del gambero rosso e il mercato immobiliare.

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Cronaca

Schifani inaugura sala operatoria ibrida al Maria Eleonora Hospital di Palermo

E’ stata realizzata grazie a un finanziamento a valere sul Poc Fesr Sicilia 2014-2020

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“Il mio governo ha sempre creduto nella sinergia tra pubblico e privato e l’inaugurazione di oggi, all’interno di una struttura di eccellenza come il Maria Eleonora Hospital, che fa parte di un gruppo di rilievo internazionale, ne è la conferma. Riteniamo che il contributo dei privati all’avanguardia sia elemento importante per raggiungere, al fianco della sanità pubblica, gli obiettivi in tema di salute che ci siamo prefissati nell’interesse dei siciliani”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, all’inaugurazione della nuova sala operatoria ibrida del Maria Eleonora Hospital di Palermo, che fa parte di Gvm Care & Research. Schifani era accompagnato dall’amministratore delegato della struttura, Massimo Salardino, e dal presidente del gruppo, Ettore Sansavini. La sala operatoria ibrida è stata realizzata grazie a un finanziamento a valere sul Poc Fesr Sicilia 2014-2020.

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“La scelta operata dal mio governo di coinvolgere in maniera sinergica i gruppi privati su tutto il territorio regionale – ha aggiunto il presidente – ha permesso già di raggiungere risultati come lo snellimento delle liste di attesa. Siamo impegnati a tutto campo, anche sul fronte dell’edilizia sanitaria, come testimonia l’accordo siglato con il ministero della Salute per sbloccare 750 milioni da destinare a quattro ospedali di Palermo”. (continua sotto la foto)

“Oggi ho voluto essere qui non solo per testimoniare la vicinanza del mio governo ai bisogni dei malati ma anche alla classe medica siciliana e al suo spirito di sacrificio – ha sottolineato Schifani -. Non siamo secondi a nessuno, dobbiamo essere orgogliosi di medici di alta qualità professionale, impegnati anche in contesti complessi per i quali il mio governo sta lavorando alla riorganizzazione della rete ospedaliera”.

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“Voglio ringraziare Gvm Care & Research per questa avanguardia scientifica – ha concluso il presidente della Regione -. Sono fermamente convinto che la salute è un bene primario e non deve essere divisiva ma inclusiva, per questo non vedo competizione tra pubblico e privato”.

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Cronaca

Estorsioni con il “cavallo di ritorno” e droga, ordinanza per 12 a Catania

Carabinieri eseguono un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale – 6 in carcere e 6 all’obbligo di dimora – emessa dal gip

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Su delega della Procura di Catania, oltre 100 militari del comando provinciale dei carabinieri, supportati dai reparti specializzati dell’Arma, eseguono un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale (6 in carcere e 6 all’obbligo di dimora) emessa dal gip.

Sono inoltre in corso perquisizioni domiciliari con contestuale informazione di garanzia – riporta l’ansa – nei confronti di ulteriori 8 indagati in stato di libertà.

Secondo l’accusa gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di estorsione, furto aggravato, ricettazione aggravata, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi.

L’operazione, denominata “Villa Glori”, ha permesso di colpire un gruppo criminale, con disponibilità di armi e con base operativa in una “stalla” situata nel quartiere Picanello di Catania.

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Il gruppo, utilizzando strumenti altamente tecnologici, avrebbe perpetrato decine di furti di veicoli in tutta la provincia etnea. Successivamente, gli indagati avrebbero estorto somme di denaro, che superavano le migliaia di euro a seconda del valore di mercato del mezzo, ai proprietari per la restituzione tramite il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”.

In alternativa, i veicoli venivano venduti per essere smembrati per ricettare i pezzi nel mercato nero. Dalle indagini è inoltre emerso che 12 indagati sarebbero stati anche coinvolti in un’attività di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, principalmente marijuana, hashish e droghe sintetiche.

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Cronaca

La Sicilia piange ancora: travolta da uno scooter mentre attraversa, muore a 58 anni nel Messinese

Catena Russo, 58 anni, perde la vita sulla statale 114. Indagini in corso per chiarire la dinamica

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Continua a versare lacrime per incidenti la Sicilia: nella notte è ancora tragedia, avvenuta sulla statale 114, a Sant’Alessio Siculo.

Catena Russo, 58 anni, originaria di Roccafiorita ma residente a Santa Teresa, è morta dopo essere stata investita da uno scooter Honda SH condotto da un 17enne di Furci Siculo. L’incidente è avvenuto ieri sera, poco dopo le 20, in via Consolare Valeria.

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Secondo una prima ricostruzione, nella cittadine della provincia di Messina la donna stava attraversando la strada quando è stata travolta dal mezzo. Subito soccorsa, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale di Taormina, ma le sue condizioni erano troppo gravi e si è spenta poche ore dopo.

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Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Sant’Alessio Siculo, che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per accertare l’esatta dinamica dell’accaduto. Il giovane scooterista, che viaggiava da solo, è ora indagato per omicidio stradale.

La salma della vittima è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre il veicolo è stato sequestrato.

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Cronaca

Per All food Sicily Cerda è la “Città gastronomica 2024” dell’isola: la cerimonia nella sede del Comune

“Cerda è un esempio virtuoso, con un tessuto associativo che consente la realizzazione di progetti ambiziosi, capaci di promuovere sviluppo economico e sociale”

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Nell’elegante cornice dell’aula consiliare del Comune di Cerda si è celebrata l’assegnazione del prestigioso titolo di Città Gastronomica 2024 della Sicilia, conferito dalla rivista All Food Sicily.

La cerimonia, moderata dal giornalista Antonio Lo Verde, ha visto la partecipazione di autorità locali, esponenti del panorama culturale e gastronomico, e numerosi cittadini.

Ad aprire l’evento è stato Michele Balistreri, direttore di All Food Sicily, che ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento per una comunità capace di coniugare tradizione e modernità.

“Cerda è un esempio virtuoso – ha dichiarato – con un tessuto associativo che consente la realizzazione di progetti ambiziosi, capaci di promuovere sviluppo economico e sociale”.

Balistreri ha poi elogiato le numerose strategie attuate dal sindaco e dall’intera comunità per l’impegno nel valorizzare le risorse del territorio, come la realizzazione del Cynara Festival affiancato alla tradizionale Sagra del Carciofo. Un momento di grande riflessione è stato offerto dal giornalista Michele La Tona, ideatore della Sagra e del Monumento al carciofo, che ha recentemente festeggiato i suoi 50 anni di carriera nel giornalismo. La Tona ha ripercorso il periodo critico che ha seguito la fine della Targa Florio nel 1972, quando Cerda rischiava di essere dimenticata. Ha attribuito il merito della rinascita ad una risorsa del territorio, il suo ortaggio principe e facendo riferimento a una “famiglia illuminata,” i Nasca, perché hanno saputo trasformare il carciofo, ortaggio simbolo del territorio, in un elemento distintivo della gastronomia locale, inventandosi la “gastronomia tematica”.

“La cucina cerdese – ha affermato La Tona – è un ponte tra il passato e il futuro, una celebrazione del nostro legame con la terra. I ristoratori di Cerda meritano un plauso per la capacità di rendere il carciofo protagonista di una narrazione che supera i confini regionali.” Ma Cerda, ha sottolineato, non è solo gastronomia: “La città vanta una vivacità culturale straordinaria, con artisti e musicisti di rilievo nazionale, e un patrimonio di tradizioni popolari che arricchisce l’identità collettiva”.

Alberto Catanzaro, editore di All Food Sicily, ha voluto rimarcare l’importanza dell’enogastronomia come risorsa strategica per l’Italia e per realtà come Cerda. “Il Cynara Festival rappresenta non solo un evento culinario ma anche un’occasione culturale. Cerda deve continuare su questa strada, arricchendo l’offerta con nuove osterie e trattorie che sappiano attrarre un pubblico sempre più ampio”.

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Catanzaro ha inoltre lodato il sindaco Salvatore Geraci per il lavoro svolto, nel valorizzare il carciofo come simbolo di identità territoriale e di orgoglio collettivo. A chiudere la cerimonia è stato il sindaco di Cerda, onorevole Salvatore Geraci, che ha espresso gratitudine alla comunità cerdese per aver reso possibile questo successo. “Abbiamo lavorato per aggiungere alla Sagra del Carciofo un’identità culturale più ampia, creando il Cynara Festival e collegando il nostro patrimonio gastronomico al patrimonio culturale del territorio. La nostra visione è quella di un “Sistema Cerda” che abbracci l’intera Valle del Torto e la Valle d’Himera che valorizzi le bellezze del nostro territorio, dal monte San Calogero al Parco archeologico”.

“Musica e cibo – ha dichiarato – sono come una macchina del tempo che ci permette di riscoprire le nostre radici e di capitalizzare l’attenzione che il nostro territorio merita. Infine, Francesco Cappadonia, da sempre vicino alle istituzioni come persona interessata al territorio e alle sue risorse e come operatore turistico di comprovata esperienza, ha definito il premio un’occasione per valorizzare ulteriormente l’identità gastronomica di Cerda, complimentandosi con chi si è prodigato per raggiungere questo traguardo. Giusy Nasca, rappresentante della storica famiglia di ristoratori, ha espresso il proprio orgoglio nel portare avanti una tradizione che da generazioni celebra il carciofo come simbolo di eccellenza. Il titolo di Città Gastronomica 2024 della Sicilia, conferito oggi a Cerda da All Food Sicily, testimonia come cultura, tradizione e innovazione possano intrecciarsi per creare un modello di eccellenza e coesione territoriale. Un successo che appartiene a tutti i cittadini e che proietta il suggestivo paese collinare verso un futuro di nuove opportunità e riconoscimenti.

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