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Cronaca

Colpo di fucile all’ex compagno della madre: arrestato 22enne a Catania

Fermato un ragazzo con l’accusa di tentato omicidio con un fucile da caccia nel quartiere San Giovanni Galermo

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La procura di Catania ha emesso un decreto di fermo nei confronti di Francesco Castorina, un giovane di 22 anni accusato di tentato omicidio.

L’accusa riguarda un episodio avvenuto il pomeriggio del 24 ottobre nel quartiere San Giovanni Galermo, a Catania, in cui Castorina avrebbe sparato all’ex compagno della madre con un fucile da caccia.

Le indagini sono state avviate dopo una segnalazione alla sala operativa della Questura, che riportava la presenza di una persona ferita da un’arma da fuoco in via Balatelle. Sul posto, le autorità hanno trovato un’auto con la portiera anteriore sinistra aperta e numerose tracce di sangue.

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Il ferito, colpito al braccio sinistro, è stato immediatamente trasportato all’ospedale del Policlinico, dove ha subito un intervento chirurgico.

Gli investigatori hanno ricostruito l’episodio, identificando Castorina come il presunto aggressore, motivato, secondo le ricostruzioni, dal desiderio di difendere la madre da un’aggressione.

Il decreto di fermo è stato disposto al termine delle indagini preliminari, nelle quali sono stati raccolti indizi che puntano verso Castorina come responsabile del tentato omicidio.

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Cronaca

La riconciliazione con il calcio: Fabrizio Miccoli e l’impegno per la Kalsa

Dopo anni difficili, l’ex capitano del Palermo apre una scuola di calcio nel quartiere della Kalsa in collaborazione con la Fondazione Falcone

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Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo, sceglie di riscattare la propria immagine ed il rapporto con la città fondando una scuola di calcio nel quartiere della Kalsa.

L’iniziativa, che nasce grazie all’incontro di sabato scorso con Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione a lui dedicata, vuole essere un simbolo di riconciliazione, dopo i noti fatti del 2011, quando Miccoli aveva definito il magistrato Giovanni Falcone in modo offensivo.

Il progetto segna adesso per l’ex numero 10 un passo importante per “riavvicinarsi” alla memoria del giudice. Dopo aver scontato una pena di tre anni e tre mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Miccoli ha espresso il suo pentimento e la volontà di compiere un’azione concreta per il bene della comunità.

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Accettate le sue scuse, Maria Falcone lo ha invitato a investire sui giovani della Kalsa, offrendo loro un’alternativa alla strada. La scuola di calcio vuole allontanare i ragazzi del quartiere dalle influenze negative, dando una possibilità di riscatto attraverso lo sport. “Il calcio è ciò che so fare”, ha dichiarato Miccoli, spiegando come quest’attività rappresenti il modo migliore per lui di contribuire.

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Cronaca

Incendio e paura a Palermo: esplode batteria bici elettrica, appartamento danneggiato

Paura in un appartamento al Cep, intervento tempestivo dei vigili del fuoco evita il peggio

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Grande paura nel pomeriggio a Palermo, nel quartiere Cep, dove è divampato un incendio che ha coinvolto poi il quarto piano di un palazzo in via Giacomo Besio.

La causa delle fiamme è stata l’esplosione della batteria di una bicicletta elettrica, che era parcheggiata su un balcone. In breve tempo le fiamme hanno avvolto la parte esterna della casa, danneggiando gravemente il balcone, il prospetto dell’edificio e parte della cucina e del bagno.

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L’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo. I vigili sono riusciti a circoscrivere il fuoco ed evitare che l’incendio si propagasse alle altre stanze dell’abitazione.

L’incendio non ha, fortunatamente, provocato feriti. (foto archivio)

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Cronaca

Catania, giudice annulla il trattenimento di un migrante: “L’Egitto non è paese sicuro”

La decisione per un migrante che era sbarcato a Pozzallo: il provvedimento del tribunale

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Una lista di “paesi sicuri “non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità” di tale “designazione con il diritto dell’Unione europea” e “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”.

SI tratta di quanto scrive il tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato.

“E’ la prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui paesi sicuri”, dice l’avvocato del migrante, Rosa Emanuela Lo Faro.

Nel provvedimento il giudice dichiara “irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione” e “non convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale è stato disposto di trattenimento» del migrante.

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La decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessità, nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data all’Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include «in una lista che non prevede alcuna eccezione, né per aree territoriali né per caratteristiche personali». Per il Tribunale questa «qualificazione non esime il giudice dall’obbligo di verifica della compatibilità della designazione con il diritto dell’Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024». E l’Egitto, secondo il giudice, non è un Paese che abbia questi requisiti.

In Egitto – scrive il presidente Escher – esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l’inserimento tra le eccezioni della categoria dei “difensori dei diritti umani”, che individua l’esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell’uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea”.

Escher – osserva l’avvocata Lo Faro – “spiega che il decreto non va applicato perché l’Egitto non è un paese sicuro per svariati motivi derivanti dalle schede per la determinazione del ministero degli Esteri, e, ancora una volta, afferma che in Italia il diritto di asilo è previsto dall’articolo 10 della Costituzione e nessuna legge ordinaria lo può scalfire”. Il commento del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini non si è fatto attendere: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo!”.

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Cronaca

Schianto mortale a Palermo: ventenne indagato per omicidio stradale, ora autopsia

IL giovane alla guida della Smart è stato iscritto nel registro degli indagati

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Si continua ad indagare sul tragico incidente che ha scosso ieri Palermo: Antonino Cangemi, un uomo di 66 anni, ha perso la vita in circostanze tragiche lungo viale Regione Siciliana, nei pressi di via Perpignano (LEGGI).

L’uomo è stato colpito prima da una Smart, guidata da un giovane palermitano di 20 anni, e successivamente da un’altra vettura proveniente dalla carreggiata opposta. Entrambi gli impatti si sono rivelati fatali.

LEGGI: Travolto e ucciso da due auto a Palermo, muore 66enne

L’ipotesi di un possibile malore di Cangemi prima dell’incidente è al vaglio delle autorità. A tal proposito, la Procura di Palermo ha disposto un’autopsia per chiarire se la vittima abbia subito un malore o una perdita di equilibrio prima di essere investita.

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La salma è stata trasferita all’Istituto di medicina legale del Policlinico, dove verranno svolti tutti gli accertamenti. IL giovane alla guida della Smart, intanto, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale, in attesa che gli esiti dell’autopsia e delle perizie chiariscano la dinamica esatta dell’incidente.

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