Cronaca
Crepe all’improvviso in tre palazzi: emergenza a Caltanissetta, evacuate 13 famiglie
Via Redentore chiusa al traffico: i vigili del fuoco indagano sulle possibili cause
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Caltanissetta, via Redentore: tre edifici nel cuore del centro storico hanno improvvisamente mostrato gravi lesioni strutturali, costringendo le autorità a chiudere l’intera strada al traffico veicolare.
La situazione di emergenza è stata notata inizialmente dai residenti del civico 39, che hanno rilevato crepe preoccupanti nelle pareti del sottoscala.
Poco dopo, lo stesso problema si è verificato in un altro edificio nel vicolo Scilla e al civico 179 di via Redentore.
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In via precauzionale, tredici famiglie sono state evacuate dai vigili del fuoco. “Abbiamo rilevato un quadro fessurativo significativo lungo il corpo scala e in alcune unità immobiliari – spiega il funzionario Franco Turco –. Per la sicurezza degli abitanti, stiamo procedendo all’evacuazione e aiutandoli a recuperare gli effetti personali”.
Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia, vigili del fuoco, polizia municipale e volontari della Croce Rossa per assistere le famiglie rimaste senza casa.
“Non è ancora chiaro cosa abbia causato le lesioni – dichiara l’ispettore dei vigili del fuoco Riccardo Guttadauria –. Potrebbero essere smottamenti del terreno dovuti alle recenti piogge, ma si tratta di ipotesi da verificare”.
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Cronaca
Palermo, folgorata mentre fa pulizie: Mimma muore a 38 anni, lascia tre figli
Una scarica elettrica durante le pulizie: Mimma lascia tre figli, dopo il drammatico incidente di due mesi fa
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Dopo oltre due mesi di lotta tra la vita e la morte, Mimma, 38 anni, non ce l’ha fatta. La donna, residente nel quartiere dello Sperone a Palermo, era stata colpita da una scarica elettrica mentre svolgeva le pulizie in una trattoria di Corso dei Mille, la mattina del 4 ottobre.
I soccorritori l’avevano trovata priva di sensi. Rianimata sul posto, era stata trasportata d’urgenza al Policlinico, dove era stata ricoverata in terapia intensiva.
Le sue condizioni, però, erano apparse subito gravissime.
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Mimma lascia tre figli e un intero quartiere sconvolto da questa tragedia. L’incidente ha riacceso l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le circostanze dell’incidente, a distanza di tempo, sono rimaste ancora da chiarire.
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Cronaca
Sola, in mare aperto e aggrappata a galleggianti: Lampedusa, salvata ragazzina di 12 anni
Dalla Sierra Leone al Mediterraneo: salvata in mare aperto, ora è al sicuro. La drammatica vicenda
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Una ragazzina di circa 12 anni è stata soccorsa all’alba a Lampedusa, dopo aver attraversato il Mediterraneo da sola.
Partita da Sfax, in Tunisia, insieme ad altre 45 persone, è stata trovata dai soccorritori della Trotamar III, nave della Ong tedesca Compass Collettive, aggrappata a due galleggianti con indosso un giubbotto salvagente.
Secondo quanto raccontato dalla bambina, il barchino su cui viaggiava sarebbe affondato tre giorni prima nel mare in tempesta, con onde alte fino a 3,5 metri. Rimasta sola, ha lottato contro la forza delle acque per sopravvivere fino a essere individuata dall’equipaggio della Ong, impegnato in un’altra emergenza.
Le sue grida hanno attirato l’attenzione dei soccorritori, che l’hanno tratta in salvo. La piccola migrante, originaria della Sierra Leone, è stata sbarcata al molo commerciale di Lampedusa e presa in carico dai medici dell’ambulatorio dell’isola, che hanno constatato le sue buone condizioni generali di salute.
Attualmente è affidata agli psicologi della Croce Rossa, che operano nell’hotspot di contrada Imbriacola.
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Cronaca
Questa volta ci sono Maria e Dario: uno Schiaccianoci “siciliano” al Teatro Massimo di Palermo
Tra i balletti più amati e attesi del repertorio classico, torna in scena al Teatro Massimo di Palermo, Lo Schiaccianoci, la fiaba di Natale, musicata da Pètr Il’ic Cajkovskij, tratta dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi dello scrittore romantico tedesco E.T.A. Hoffmann, riscritto da Dumas padre nel 1844. Da sabato 14 dicembre alle […]
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Tra i balletti più amati e attesi del repertorio classico, torna in scena al Teatro Massimo di Palermo, Lo Schiaccianoci, la fiaba di Natale, musicata da Pètr Il’ic Cajkovskij, tratta dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi dello scrittore romantico tedesco E.T.A. Hoffmann, riscritto da Dumas padre nel 1844.
Da sabato 14 dicembre alle 20 il balletto in due atti viene riproposto nella versione di successo, ambientata al Teatro Massimo, con le coreografie di Jean-Sèbastien Colau e Vincenzo Veneruso per il Corpo di ballo del Teatro. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dirige la giovane e affermata direttrice slovena Mojca Lavrencic.
Maestro del Coro di voci bianche, Salvatore Punturo. Le scene, dipinte a mano e realizzate nei laboratori scenografici del Teatro Massimo, sono firmate da Renzo Milan mentre i costumi, che ricordano i dolci inconfondibili della pasticceria siciliana, sono di Cècile Flamand. Le luci sono disegnate da Maureen Sizun Vom Dorp. Assistente alla coreografia Gianluca Battaglia. Maìtre de ballet dei piccoli danzatori Roberta D’Amore.
A danzare i due ruoli principali di Maria e Dario, nelle prime due repliche (14 e 15 dicembre) sono due stelle della danza internazionale, Holly Dorger e Jonathan Chmelensky, primi ballerini del Royal Danish Ballet di Copenaghen, insigniti entrambi del titolo onorifico di “cavalieri” dalla regina di Danimarca. Negli stessi ruoli nelle repliche si alternano due coppie di solisti del Corpo di ballo del Teatro Massimo: Yuriko Nishihara e Alessandro Cascioli e Martina Pasinotti e Alessandro Casà. Repliche fino al 22 dicembre.
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La coreografia ideata dal direttore del Corpo di ballo Jean-Sèbastien Colau e da Vincenzo Veneruso per il Teatro Massimo di Palermo riscrive la favola basandosi sulla storia di E.T.A. Hoffmann, attualizzandola e ambientandola a Palermo pur rispettando i due temi principali dello Schiaccianoci e del genere “racconto di Natale”: l’elemento fantastico e l’attenzione ai problemi sociali, trattati sempre con la leggerezza della fiaba.
I personaggi principali non sono più Marie e lo Schiaccianoci, ma Maria e Dario, un povero ambulante, che vende castagne e frutta secca insieme al fratello Pietro per le strade della città di Palermo. Sarà lui, Pietro, a subire l’incantesimo del Re dei topi e a rimanere chiuso nel guscio di legno del pupazzo Schiaccianoci, nell’impossibilità di comunicare col mondo e suggerendo con questa trasformazione una metafora dei problemi che oggi opprimono molti ragazzi: la malattia, la droga, la generale difficoltà di comunicare, in un’epoca in cui si è sempre connessi. Nella riscrittura di Colau e Veneruso la grande e confortevole casa di Marie e della famiglia Hoffmann, dove si celebra la festa di Natale sotto il grande albero, è in contrasto con il mondo esterno, quello dove i ragazzi non sono accuditi e viziati tra libri, giochi e lezioni di danza, ma sono poveri, soli e costretti a procurarsi da vivere e a difendersi dalle aggressioni. Oltre questo livello, che sembra già infimo, ve ne è ancora un altro, quello dei topi a cui viene riservato uno sguardo di compassione: il Re dei topi (il personaggio del maestro Jean-George) non è cattivo, è solo affamato e frustrato per la sua costante ricerca di perfezione. Il personaggio, metà uomo e metà topo, allude alle difficoltà di una natura degradata e avvilita dalle esigenze sempre più invadenti della modernità: una natura che si riscatta alla fine dello spettacolo, quando il personaggio dell’ape, danza con i fiori sulle note leggere e avvincenti del Valzer dei fiori.
La versione di Schiaccianoci di Colau e Veneruso approda dalla fiaba a una dimensione più onirica quando, nella seconda parte dello spettacolo, Maria e Dario, sempre in cerca di Pietro, si ritrovano al Teatro Massimo di Palermo, dove il Maestro Jean-Georges ha il suo quartier generale con il “Corpo di ballo” di topi che costringe a lavorare senza sosta. Dario e Maria giungono in teatro dopo un viaggio che “sembra durare giorni” come a sottolineare la distanza che tante periferie sentono rispetto al centro cittadino, tema al centro dell’impegno del Teatro Massimo, volto a accorciare questa distanza portando i ragazzi dai quartieri periferici in teatro, proponendo laboratori e spettacoli, come già accaduto con Danisinni e Sperone. Ma la città emerge prepotentemente soprattutto nel grande banchetto finale della coreografia, dove i dolci sono l’elemento trionfale di affermazione dell’identità palermitana. Le danze, che già nel balletto di Cajkovskij hanno una connotazione culinaria (caffè, cioccolato, tè) sono ispirate qui ai dolci più golosi e affascinanti di Palermo: la dolcissima e colorata frutta di Martorana, preparata dalle monache del monastero di Santa Caterina, la Sette veli, il Cannolo, la Cassata, riprodotti nei bellissimi costumi di Cècile Flamand. Alla fine Colau e Veneruso indicano nella cultura, nella solidarietà, nell’apertura verso il prossimo, nel coraggio di mettersi in viaggio per affrontare nuove scoperte, l’unica strada che permetta di convincere gli altri e di trasformarli. E’ lo stesso Maestro di danza Jean-Georges che acconsente, convinto da Maria e Dario, a liberare Pietro dall’incantesimo che lo imprigiona nel guscio dello Schiaccianoci, per restituirlo a un mondo nuovo, non più rigido, dove la danza è un piacere naturale, un’espressione libera e non vincolata da regole o costrizioni, e segue i ritmi dei fiori e delle api. Durata dello spettacolo: 2 ore circa compreso un intervallo.
La prova generale di Lo schiaccianoci, sabato 13 dicembre alle 18:30, è aperta a favore di Lions Club. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto in iniziative di solidarietà. Per informazioni e acquisto biglietti contattare Lions Club (328 4982656 e 329 9767709) o il botteghino del Teatro Massimo (dall’11 dicembre).
Domenica 15 dicembre alle 17:30 torna anche l’appuntamento con Bambini all’Opera, il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni) alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene narrata la trama de Lo schiaccianoci, si ascoltano brani, e al termine i bambini vengono accompagnati in Sala Grande per assistere alle ultime fasi di svolgimento dello spettacolo. Le animazioni teatrali sono di Marcella Vaccarino; le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Info e prenotazioni tel. 329 7260846.
Calendario delle recite: sabato 14 dicembre, ore 20:00 (Turno Prime); domenica 15 dicembre, ore 17:30 (Turno D); martedì 17 dicembre, ore 18:30 (Turno C); mercoledì 18 Dicembre, ore 18:30 (Turno B); giovedì 19 dicembre, ore 20:00 (Turno F); venerdì 20 dicembre, ore 20:00 (fuori abbonamento); sabato 21, ore 18:30 (Turno danza); domenica 22 dicembre ore 18:30 (fuori abbonamento).
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Cronaca
Termini Imerese, progetti in grande per il porto: “Puntiamo a creare hub strategico”
Schifani rilancia sull’import-export, poi sottolinea l’importanza della gestione Monti alla guida dell’autorità portuale di Palermo
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Il porto di Termini Imerese punta a diventare un hub strategico per l’import-export, soprattutto grazie alla crescente domanda di mobilità marina generata da operazioni come il salvataggio dell’indotto industriale da parte del gruppo Pelligra.
“Guardiamo alla mobilità anche in questa prospettiva, e la Regione farà la sua parte”, ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
L’annuncio è arrivato durante la sesta edizione di ‘Noi, il Mediterraneo’, evento organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale al Marina Yachting di Palermo.
Schifani ha inoltre sottolineato l’importanza della gestione di Pasqualino Monti alla guida dell’autorità portuale di Palermo: “In questi anni, con Monti, abbiamo fatto passi da gigante. Se potessi, cambierei la legge per rinnovare il suo mandato in eterno, ma purtroppo scade a luglio”.
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Secondo il governatore, la mobilità marina e il sistema portuale hanno trasformato non solo il settore logistico, ma anche il volto di parte della città. “Continueremo a lavorare su progetti di riqualificazione urbana come la bonifica della zona Sperone, per cui esiste già un piano pronto a partire”, ha aggiunto.
Schifani ha ribadito l’impegno della Regione nel garantire che il percorso di valorizzazione e restituzione delle aree portuali, avviato sotto la guida di Monti, non subisca interruzioni. “Termini Imerese e il suo porto hanno un potenziale enorme per il futuro economico della Sicilia”.
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