La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), sotto la guida del procuratore Giuseppe Verzera, ha chiesto il rinvio a giudizio per sei indagati con l’accusa di disastro ambientale colposo in concorso.
Gli imputati, quattro professionisti del settore degli effetti speciali e della produzione cinematografica e due società romane, sono ritenuti responsabili dell’incendio che, due anni fa, distrusse 240 ettari di macchia mediterranea sull’isola di Stromboli. L’incidente avvenne durante le riprese della fiction “Protezione civile” della Rai.
Le indagini, condotte dal procuratore capo Verzera insieme ai sostituti Carlo Bray e Luca Gorgone, hanno coinvolto i carabinieri di Milazzo e di Stromboli e sono state caratterizzate da un’accurata raccolta di prove, sopralluoghi e consulenze tecniche. Questo lavoro meticoloso ha permesso di ricostruire la dinamica dell’incendio e le responsabilità degli indagati.
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Il rogo ha suscitato grande indignazione tra gli abitanti delle Eolie, non solo per la devastazione dell’ambiente naturale, ma anche per i gravi danni economici causati al turismo locale, una delle principali fonti di reddito dell’isola.
In un tentativo di riparazione, la Rai aveva proposto di lanciare la fiction come un evento-anteprima destinato a coinvolgere l’intera comunità di Stromboli, ma la proposta è stata respinta dagli isolani, che invece hanno avanzato richieste di risarcimento per i danni subiti.
Il caso ha attirato l’attenzione della stampa, come riportato dalla Gazzetta del Sud, e potrebbe portare a conseguenze significative per i responsabili, se le accuse venissero confermate in sede giudiziaria.
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