Un viaggio di piacere, di ben 15 mesi, lungo gli avventurosi tragitti della Thailandia, per una ragazza 24enne si trasforma in un vero incubo. Tutto ha inizio quando è il momento, quello più atteso, di salire sulla groppa di un elefante per la classica escursione tanto amata dai turisti di ogni parte del mondo. L’ansia, sua e dell’amica, monta però vertiginosa quando si accorgono della mole impressionante della bestia, molto più imponente di quanto visto nei documentari o in foto.
NEI GUAI FINO AL COLLO
“Non sapevo neanche che questi animali ringhiassero” svela Gemma Jones a The Guardian, raccontando la terribile vicenda che l’ha vista protagonista. Vicenda che si è svolta in pochi attimi, allorchè il pachiderma, dopo essersi fermato all’improvviso, ha cominciato a rincorrere la guida che, dandosela a gambe levate ha lasciato sole le due ragazze. Lì iniziano i guai seri, visto che la caduta dell’animale treascina con sè le malcapitate che atterrano pesantemente sul suolo.
FRATTURE MULTILPE
“Una battaglia impari” dichiara la ragazza, a quel punto priva degli occhiali da vista e totalmente alla mercè dell’elefante. Disarcionata è stata poi avvolta dalla proboscide, sballottata più volte per terra fino a essere schiacciata dal peso insostenibile di tonnellate di carne. “«Le mie ossa si sono rotte, tutte insieme: le clavicole, le costole, il bacino. Non l’ho sentito, fisicamente, ma ho sentito il rumore. Ho pensato “Ca**o, quella era la mia spina dorsale?”».
LA SALVEZZA
A salvarla, stando al suo racconto è stato il terreno soffice. «Il ricordo successivo è la luce… il sole, sul mio volto: l’elefante si era spostato», dice Gemma. Il mahout è tornato e ha preso tra le braccia Gemma, che ha dovuto sopportare più di un’ora di macchina tra le strade di montagna per arrivare all’ospedale di Chiang Mai. Gemma Jones è rimasta in ospedale per 10 giorni dove è stata sottoposta alla fisioterapia. Durante la sua permanenza, si è diffusa la notizia del suo incidente e l’intera comunità locale, sotto choc, le ha inviato fiori e regali per augurarle una pronta guarigione.
(www.teleone.it)