È arrivato l’ok: per far fronte all’emergenza di Catania, dopo il rogo scoppiato in aeroporto lo scorso 16 luglio, nel Terminal A, si potrà utilizzare lo scalo dell’aviazione militare italiana di Sigonella.
L’ufficializzazione è arrivata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che ha chiamato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Ho chiamato ieri sera il ministro – dice il governatore della Sicilia – per chiedergli la possibilità dell’utilizzo dello scalo dell’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa“.
“Dopo le dovute consultazioni – ha spiegato il governatore – il ministro mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell’aeroporto di Catania, a causa della pioggia di polvere vulcanica. Ringrazio a nome dei siciliani il ministro Crosetto per la grande sensibilità dimostrata sulla vicenda, che – chiosa il presidente della Regione Siciliana – denota ancora una volta la serietà ed affidabilità del governo Meloni”.
E intanto, oggi è programmata una riunione operativa tra il comandante italiano della base di Sigonella e il direttore che gestisce dell’aeroporto di Catania. La Difesa ha dato infatti la propria disponibilità a supportare lo scalo di Fontanarossa e contribuire a gestire l’aumento del flusso di turisti nel periodo estivo, in particolare ad agosto.
Secondo le prime informazioni, l’ipotesi è quella di effettuare il check in dei passeggeri a Fontanarossa, i quali saliranno a bordo di autobus diretti a Sigonella, dove poi decolleranno gli aerei di linea. Lo stesso avverrà, con la procedura inversa, per i voli di ritorno a Catania. Una misura simile fu adottata già nel 2012.
(www.teleone.it)