Oggi alle 14:47 un terremoto di magnitudo 3.9 ha fatto tremare la Calabria, con l’epicentro localizzato nel Mar Ionio settentrionale, vicino al Golfo di Corigliano.

Il sisma è stato rilevato a circa 10 km di profondità e ha interessato non solo tutta la regione calabrese, ma anche alcune zone della Puglia, come il Salento e il Tarantino. Fortunatamente, al momento, non sono stati riportati danni significativi o feriti.

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), le vibrazioni del terremoto sono state percepite chiaramente lungo la costa orientale della Calabria e in alcune aree della Puglia, generando preoccupazione tra la popolazione.

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L’evento segue un altro terremoto recente che ha colpito la Calabria poche settimane fa, con una magnitudo di 5 e epicentro a Pietrapaola, nel cosentino. Gli esperti continuano a monitorare attentamente la situazione per garantire la sicurezza della popolazione.

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Tragedia a Bibione, Venezia, dove una bambina di 8 anni, di nazionalità tedesca, è tragicamente annegata nella zona di piazza Zenit, mentre faceva il bagno in mare.

Nonostante sapesse nuotare, la piccola è scesa in acqua con i genitori che la osservavano dalla spiaggia.

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Complice il caldo, la spiaggia era molto affollata e il mare pieno di bagnanti, rendendo difficile per i genitori accorgersi che la figlia era in difficoltà.

Quando si sono resi conto della situazione, l’allarme è stato lanciato immediatamente.

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Un bagnino è riuscito a portare la bambina a riva, dove è stata assistita dai medici del vicino centro d’emergenza. Purtroppo, tutti i tentativi di rianimarla si sono rivelati inutili e la bambina è deceduta. I carabinieri stanno ancora ricostruendo i dettagli dell’accaduto. (foto archivio)

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Sven-Goran Eriksson, il noto tecnico svedese, è morto a 76 anni. La notizia è stata confermata dai principali media inglesi e svedesi, che riportano un comunicato diffuso dalla famiglia. “Dopo una lunga malattia, si è spento stamattina a casa, circondato dalla famiglia”, si legge nella nota. La BBC è stata la prima a dare l’annuncio: “Una notizia terribilmente triste ci giunge: Sven-Goran Eriksson è morto all’età di 76 anni, circondato dai suoi cari”.

Eriksson aveva annunciato a gennaio di avere un cancro al pancreas in fase terminale e che gli rimaneva poco tempo da vivere. Dopo questa dichiarazione, è stato ospite di diverse squadre europee che aveva allenato in passato, inclusa la Lazio e la Sampdoria in Italia.

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In Inghilterra ha avuto l’opportunità di sedere sulla panchina del Liverpool in una partita tra le leggende del club e l’Ajax, un evento che aveva sempre sognato. (continua sotto la foto)

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Eriksson è stato il primo allenatore straniero della nazionale inglese, un ruolo che ha legato la sua figura al calcio britannico per sempre. In Italia, aveva allenato Roma, Sampdoria, Fiorentina e Lazio, vincendo lo scudetto con quest’ultima nella stagione 1999-2000.

La sua carriera lo ha portato anche in paesi lontani come l’Arabia Saudita, la Cina e la Thailandia, e ha guidato nazionali come Costa d’Avorio, Messico e Filippine.

La sua famiglia ha chiesto che il lutto venga vissuto in privato e di non essere contattata. “Non essere dispiaciuto. Sorridi”, è stato uno degli ultimi messaggi di Eriksson in un documentario pubblicato da Amazon. “Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo”.

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Dopo una battaglia legale durata dieci anni, una badante è riuscita a ottenere i 700mila euro che le aveva lasciato in eredità l’anziana per cui lavorava dal 2009. Tutto è iniziato nel 2014, dopo la morte della 78enne vedova e senza figli residente a Lucca.

Tra i documenti della defunta era stato trovato un testamento olografo del dicembre 2013, in cui la signora nominava la badante come erede universale dei suoi beni, provocando la reazione dei parenti, che hanno accusato la donna di aver raggirato l’anziana.

I familiari, infatti, hanno avviato un procedimento civile sostenendo, tramite perizie, che la 78enne non fosse in grado di intendere e volere al momento della stesura del testamento, a causa di diverse malattie. Chiedendo l’annullamento del testamento, erano riusciti inizialmente a ottenere il sequestro temporaneo di tutti i beni dell’anziana e a far partire un processo penale contro la badante per circonvenzione di incapace.

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La collaboratrice domestica è finita così sotto processo: in primo grado, le tesi dei familiari sono state accolte, ma in appello la sentenza è stata ribaltata. Due anni fa, la donna è stata definitivamente assolta, riuscendo a dimostrare la sua innocenza.

Concluso il percorso legale, la badante ha ottenuto quanto previsto dal testamento, in cui l’anziana scriveva: “Lascio tutto alla mia bimba che si è occupata di me”.

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