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Cronaca

Frode da 4 milioni sui fondi pubblici: Palermo, maxi sequestro a tv locale

Indagini sulla gestione, da parte della proprietà, di falsi lavoratori, “utilizzati” per accedere ai contributi statali

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I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno sequestrato beni e disponibilità finanziarie per 3,4 milioni di euro alla tv privata TeleRent e al suo legale rappresentante.

Il provvedimento, emesso dal gip su richiesta della Procura, riguarda presunte irregolarità nell’ottenimento dei fondi pubblici per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione erogati dal ministero delle imprese e del Made in Italy.

La frode avrebbe consentito di ottenere indebitamente contributi pubblici per oltre 4,1 milioni di euro, di cui 3,4 milioni di euro già erogati e ora sequestrati. Secondo gli inquirenti sarebbero stati falsati i dati di uno dei requisiti fondamentali per l’ottenimento delle provvidenze come il numero di lavoratori, compresi i giornalisti, “effettivamente applicati nell’attività di fornitura di servizi media audiovisivi”.

Sarebbe emerso che diversi dipendenti (tra cui alcuni familiari del legale rappresentante) sarebbero stati assunti – dice la Gdf – in modo surrettizio, al solo scopo di poter accedere alle contribuzioni pubbliche, senza in realtà prestare alcuna attività lavorativa nell’ambito dell’emittente ovvero svolgendo prestazioni saltuarie e del tutto marginali.

Una frode per gli investigatori che avrebbe così consentito di ottenere indebitamente contributi pubblici per oltre 4,1 milioni di euro, di cui 3,4 milioni di euro già erogati e oggetto del provvedimento di sequestro adottato dall’autorità giudiziaria.

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Cronaca

Il caso dei tombini ricoperti col cemento ad Agrigento: “Accaduto per motivi di urgenza”

La nota del dipartimento regionale tecnico sui lavori di posa del manto di asfalto: “Avevamo soltanto due giorni”

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In merito ai lavori di posa del manto di asfalto sulle strade di Agrigento, il Dipartimento regionale tecnico precisa in una nota che gli interventi di bitumatura si sono svolti con estrema urgenza in considerazione del periodo strettissimo intercorso tra la richiesta del 14 gennaio inviata dal Comune alla Regione affinché provvedesse alla manutenzione e la cerimonia di apertura dell’anno di Agrigento Capitale della Cultura 2025 del 18 gennaio.

Il Genio Civile, incaricato dal Dipartimento, ha immediatamente redatto, verificato e validato il progetto e, nei due giorni successivi, nonostante il maltempo, è riuscito a eseguire i lavori di messa in sicurezza delle strade.

“Al momento dei sopralluoghi – si legge nella nota -, era stato verificato un notevole dissesto della pavimentazione, determinato da buche e da tombini scesi a quota notevolmente più bassa rispetto al piano stradale. Questo costituiva, di fatto, un grave rischio per la incolumità pubblica dei cittadini, per cui nella redazione del progetto è stata prevista la bitumatura dell’intera superficie stradale. Sono stati ricoperti quindi anche alcuni tombini, poiché, per ragioni tecniche di costruzione, per metterli a livello sarebbero stati necessari circa 20 giorni, a fronte dei due giorni appena disponibili per gli interventi. Si precisa, però, che sono stati lasciati totalmente liberi e in funzione i chiusini utilizzati per l’erogazione dell’acqua e le caditoie stradali per la raccolta delle acque piovane”.

La pavimentazione stradale è stata completata in tempi brevissimi e così sono stati garantiti i meccanismi di sicurezza del percorso interessato dal corteo presidenziale per la cerimonia al Teatro Pirandello.

“Da lunedì sono già in corso i lavori per mettere a livello i tombini – conclude la nota -, utilizzando la tecnica della risegatura dell’asfalto soprastante, che garantirà una superficie regolare e senza buche. Inoltre, saranno riportati a quota anche tombini ricoperti di bitume in precedenza, in occasione di lavori eseguiti prima del 15 gennaio, che sono stati individuati con la tecnologia del metal detector, poiché non erano stati georeferenziati. I lavori saranno infine completati con la segnaletica stradale orizzontale”.

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Cronaca

Ai domiciliari dopo violenze sui genitori, minaccia compagna con coltello: Catania, finisce in carcere

Donna si rifugia dal nipote per sfuggire alla violenza del convivente: fermato un 36enne già noto alle autorità

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Una donna catanese di 46 anni è riuscita a sfuggire all’aggressione del compagno violento e a farlo arrestare, trovando rifugio presso la casa di un nipote e chiedendo aiuto alla polizia.

L’uomo, un 36enne già sottoposto agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia, l’aveva aggredita nella loro abitazione senza alcun motivo, schiaffeggiandola e minacciandola con un grosso coltello da cucina.

Nonostante la brutalità dell’attacco, la donna è riuscita a liberarsi e a fuggire per le scale. Prima di uscire, ha cercato di prendere il cellulare e le chiavi di casa per chiamare i soccorsi, ma l’uomo glieli ha strappati di mano. In lacrime e sotto shock, la 46enne ha trovato riparo dal nipote e ha immediatamente allertato la polizia.

Gli agenti della squadra volanti della Questura di Catania sono intervenuti rapidamente in via Castromarino, dove hanno trovato la vittima in strada con segni evidenti di violenza sul viso e sul collo. La donna ha raccontato agli agenti una storia di continue aggressioni e atteggiamenti violenti da parte del convivente, iniziati circa un mese prima, dopo la scarcerazione dell’uomo.

Secondo quanto riferito, il 36enne, già condannato per maltrattamenti ai genitori, manifestava una morbosa gelosia che spesso sfociava in comportamenti aggressivi e minacce. La vittima, stremata e in pericolo, ha sporto denuncia dettagliando l’ultimo episodio di violenza.

Il convivente è stato arrestato e condotto nella Casa Circondariale di Piazza Lanza. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere, ritenendo l’uomo un pericolo concreto.

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Cronaca

Esplosione Catania, verifiche in corso: alcune famiglie rientrate, altre ancora al PalaCus

Dopo l’incidente di lunedì sera, scattano i controlli: decine di sfollati ancora accolti al Pala Cus della città etnea

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Dopo lo scoppio che ha sconvolto San Giovanni Galermo, a Catania, nella serata di lunedì, l’Unità di crisi composta da Vigili del fuoco, Protezione Civile e Catania Rete Gas ha autorizzato il rientro a casa di alcune famiglie evacuate.

Le verifiche tecniche, effettuate con la presenza dell’assessore Alessandro Porto e della dirigente Lara Riguccio, hanno garantito le condizioni di sicurezza per i residenti di via Ustica, via Salanitro (civici 1L e 1B) e viale Tirrenico (civici 5-7-9).

Tuttavia, per un centinaio di persone che abitano nelle altre zone evacuate, il ritorno a casa non è ancora possibile.

Per loro, il Comune ha predisposto il Pala Cus della Cittadella Universitaria come centro di accoglienza temporaneo. La struttura, messa a disposizione dal Cus Catania, offrirà ospitalità fino al termine delle verifiche.

In mattinata riprenderanno i controlli per stabilire se altri immobili potranno essere dichiarati agibili. Nel frattempo, la fornitura di gas metano per l’intera area interessata rimane sospesa, per evitare ulteriori rischi.

Sul fronte sanitario, giungono notizie rassicuranti: le condizioni dei quattro feriti ancora ricoverati sono in miglioramento e nessuno di loro è in pericolo di vita.

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Cronaca

Palermo piange Roberto Pennino, talento della pasticceria: aveva 39 anni

È scomparso in seguito ad un infarto il maestro pasticciere e fondatore di Lab41, simbolo di innovazione e passione

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La pasticceria perde uno dei suoi talenti più brillanti: Roberto Pennino, chef pasticciere di fama, è morto improvvisamente a soli 39 anni a causa di un infarto.

Pennino era un volto noto e molto apprezzato nel mondo della gastronomia per il suo straordinario talento e la sua creatività.

Fondatore e titolare di Lab41, un laboratorio di produzione, eventi e scuola di pasticceria e cake design, Pennino ha lasciato un’impronta indelebile nel settore, e l sua carriera, nonostante la giovane età, è stata un susseguirsi di riconoscimenti e premi a livello nazionale e internazionale.

Pennino è stato certamente uno fra i pasticcieri più innovativi della sua generazione.

La notizia della sua scomparsa ha scatenato una valanga di messaggi sui social da parte di amici e colleghi. Lo chef lascia la moglie Jessica ed una figlia.

“Ho avuto la fortuna di lavorare con te e condividere tanti successi. Eri un grande padre, marito, lavoratore e un esempio di professionalità. Mi hai spezzato il cuore“, uno fra i centinaia di messaggi sui social.

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