Sequestrata una pistola e scoperto un rifugio segreto
La Procura di Palermo, sotto la direzione di Maurizio de Lucia, ha ordinato il fermo di un uomo di 49 anni, Giuseppe Di Giorgi, per detenzione illegale di arma, favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena.
L’arresto rappresenta uno dei primi risultati delle perquisizioni effettuate dalla Dda di Palermo nell’ambito delle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro, nel complesso immobiliare di Mazara del Vallo (LEGGI).
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Di Giorgi avrebbe fornito a Messina Denaro un garage, trasformato in un piccolo appartamento, scoperto dagli inquirenti durante le perquisizioni. Inoltre, nella sua abitazione è stata trovata una pistola Walther con 50 proiettili, di cui uno in canna. L’uomo ha dichiarato di aver trovato l’arma in strada.
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Nei giorni scorsi, dopo mesi di indagini, gli investigatori hanno raggiunto il complesso di via Castelvetrano 45/c, frequentato dal boss e dalla sua amante Lorena Lanceri. Le chiavi sequestrate a Messina Denaro e alla Lanceri hanno permesso l’accesso al cancello del condominio, spingendo i pm a ordinare la perquisizione di garage e appartamenti.
Durante le perquisizioni, i carabinieri del Ros e la polizia hanno scoperto che due garage, collegati tra loro, erano accessibili con chiavi sequestrate a Rosalia Messina Denaro e Andrea Bonafede. Questi garage erano usati dal boss per nascondere documenti e corrispondenza. All’interno sono stati trovati una stanzetta da letto e un cucinotto, con materiale rilevante per le indagini.
Per la Procura, Di Giorgi ha fornito un rifugio sicuro e insospettabile a Messina Denaro, permettendogli l’accesso riservato all’area parcheggio e custodendo l’arma e le munizioni.
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