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Cronaca

Giovanni Arena nominato Cavaliere del lavoro dal Presidente Sergio Mattarella

Fra i più giovani in Italia ad essere nominato per il prestigioso titolo, a testimonianza dello straordinario percorso professionale

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Oggi, 31 maggio, Giovanni Arena, protagonista dell’imprenditoria siciliana, è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro di quest’anno, Arena è l’unico rappresentante della regione Sicilia.

“Sono profondamente onorato di ricevere questa nomina a Cavaliere del Lavoro – dichiara Giovanni Arena – Dedico questo riconoscimento a tutta la mia famiglia e ai miei collaboratori, il cui impegno e supporto sono stati fondamentali. Un ringraziamento speciale va a mio padre Cristofero e, con particolare emozione, a mio zio Gioachino, che dall’alto continua a starmi vicino e a guidarmi. Questo premio è anche loro, perché senza di loro nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. È con gratitudine e umiltà che accolgo questo onore, consapevole che è il risultato di un lavoro collettivo e del sostegno di chi mi è sempre stato accanto.”

Questo riconoscimento celebra il suo impegno etico e sociale, volto a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, insieme al suo spirito di iniziativa, coraggio e intelligenza imprenditoriale, che hanno contribuito significativamente alla crescita dell’economia regionale e nazionale nel settore del commercio.

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Nato nel 1978, Giovanni Arena ha saputo trasformare l’eredità familiare nella realtà più importante della distribuzione organizzata in Sicilia. Sin dall’inizio, Giovanni ha dimostrato una passione e dedizione straordinarie per l’azienda di famiglia, la Fratelli Arena S.r.l., fondata nel 1976 e con radici che risalgono al 1922. Partendo da giovanissimo dal settore delle vendite e passando per l’ufficio sviluppo e marketing, oggi è Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Arena, che conta oltre 190 punti vendita, 3300 dipendenti e un fatturato di 1,2 miliardi di euro.

La nomina a Cavaliere del Lavoro è un omaggio al notevole contributo di Giovanni Arena nell’ambito della grande distribuzione organizzata (GDO). Sotto la sua guida, il Gruppo Arena è diventato leader regionale, non solo per la sua crescita economica ma anche per l’impatto positivo sulla comunità e sul territorio siciliano. Giovanni è anche Presidente nazionale di Gruppo VéGé, il quarto gruppo nazionale della GDO, e Consigliere di Banca d’Italia – Filiale Catania, consolidando ulteriormente la sua influenza nel panorama economico nazionale.

Uno degli aspetti più significativi della visione di Giovanni Arena è il suo impegno verso le persone. Con 3300 dipendenti, il Gruppo Arena rappresenta una fonte vitale di occupazione per migliaia di famiglie siciliane. Questo impegno verso il benessere dei dipendenti è stato riconosciuto con il prestigioso premio “Italy’s Best Employers” per gli anni 2022 e 2023, insieme a molti ulteriori riconoscimenti che testimoniano tale dedizione. Questi premi sottolineano l’attenzione costante dell’azienda verso le politiche di gestione del personale e il suo impegno nel creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante. Ha inoltre promosso lo sviluppo professionale dei dipendenti con l’”Arena Academy”, favorendo un ambiente di lavoro inclusivo e formativo. Sotto la sua guida, il Gruppo Arena ha effettuato acquisizioni strategiche, garantendo la salvaguardia di oltre 1500 posti di lavoro e l’integrazione dei nuovi dipendenti nella cultura aziendale.

Impegnato alla creazione di valore per l’azienda, l’ambiente e la società, Giovanni ha avviato numerose iniziative di sostenibilità e responsabilità sociale, collaborando con organizzazioni no profit attraverso la Fondazione Gruppo Arena.

La nomina a Cavaliere del Lavoro rappresenta un meritato riconoscimento per Giovanni Arena, che incarna perfettamente la figura del leader imprenditoriale capace di coniugare crescita economica e responsabilità sociale. La sua visione strategica e il suo impegno costante per la sostenibilità e l’innovazione continuano a guidare il Gruppo Arena verso un futuro prospero, mantenendo un legame indissolubile con il territorio siciliano e i suoi stakeholder.

Giovanni non solo ha trasformato l’azienda di famiglia in un colosso della distribuzione, ma ha anche contribuito in maniera significativa alla promozione dell’economia nazionale, dimostrando che etica, innovazione e successo possono andare di pari passo. Sposato con Elisa e padre di Maria Ausilia e Costanza, Giovanni bilancia la sua vita professionale con quella familiare, trasmettendo valori di responsabilità e dedizione alle nuove generazioni.

Giovanni Arena è anche tra i più giovani in Italia ad essere nominato per questo titolo prestigioso, a testimonianza del suo straordinario percorso professionale.

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Cronaca

Sala dell’assessorato al Turismo della Regione siciliana intitolata a Totò Schillaci

In via Notarbartolo a Palermo, una sala riunioni porterà il nome del celebre calciatore, su iniziativa dell’assessore Elvira Amata

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La Regione Siciliana ha deciso di intitolare la sala riunioni dell’assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo di via Notarbartolo, a Palermo, alla memoria di Totò Schillaci, l’iconico calciatore palermitano scomparso ieri mattina.

L’iniziativa nasce dalla volontà dell’assessore Elvira Amata, ed è stata prontamente accolta e sostenuta dal presidente della Regione, Renato Schifani.

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La cerimonia di intitolazione si terrà nei prossimi giorni e sarà un’occasione per rendere omaggio a uno degli sportivi più amati e rappresentativi della Sicilia, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano, soprattutto per le sue memorabili prestazioni ai Mondiali di Italia ’90.

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Cronaca

Violenza ad Avola: soccorritore del 118 preso a calci e pugni da familiari di una paziente

Gli è stata certificata una prognosi di 7 giorni. Contro gli aggressori sarà inoltrata denuncia

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Un soccorritore della Seus 118 è stato aggredito dai familiari di una paziente ad Avola, in provincia di Siracusa. Colpito ripetutamente con calci e pugni ha riportato ferite al volto e ad una spalla. Al termine di una visita al pronto soccorso gli è stata certificata una prognosi di 7 giorni. Contro gli aggressori sarà inoltrata denuncia.

Riccardo Castro, presidente della Seus, sottolinea: “Per l’ennesima volta i nostri operatori sono aggrediti mentre compiono il proprio dovere. Un fenomeno vergognoso, contro il quale come già annunciato nei mesi scorsi doteremo al più presto i nostri equipaggi del 118 di apposite bodycam come deterrente”.

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“In sinergia con l’assessorato regionale alla Salute abbiamo pure chiesto ad Asp, ospedali e Policlinici – limitatamente alle proprie competenze- di inserire i nostri soccorritori negli interventi previsti dalle linee guida emanate dal Dasoe per la prevenzione degli atti di violenza e delle aggressioni verbali e/o fisiche agli operatori. La Seus si costituirà parte civile nei processi contro gli autori delle aggressioni, ha avviato campagne di sensibilizzazione e sta predisponendo un sostegno psicologico. Siamo orgogliosi e concretamente al fianco dei nostri “angeli del soccorso”, i quali con notevole professionalità e spirito di sacrificio salvano centinaia di vite”.

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Cronaca

“Macchinario guasto”, lui muore al “Civico” di Palermo: condannati due medici

Assolti il primario e una dottoressa del pronto soccorso: secondo i periti, un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare il paziente

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Il tribunale di Palermo ha condannato due in servizio presso l’ospedale Civico, a un anno di reclusione con pena sospesa per la morte di Andrea Palma, avvenuta il 25 febbraio del 2017.

Il giudice monocratico Sergio Ziino ha emesso la sentenza in primo grado, mentre sono stati assolti il primario del pronto soccorso ed un’altra dottoressa, difesi rispettivamente dagli avvocati Massimo Motisi e Roberto Mangano.

Andrea Palma si era recato al pronto soccorso del Civico la sera del 23 febbraio con una diagnosi di sindrome coronarica acuta. Era stato programmato un esame di coronarografia urgente per la mattina successiva, ma un guasto a uno dei macchinari e l’impegno dell’altro per altre emergenze avevano impedito l’esecuzione dell’esame presso la struttura.

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Secondo le indagini, i medici Priolo e D’Antona non avrebbero disposto il trasferimento del paziente in un altro ospedale per effettuare la coronarografia. Gli esperti del processo hanno stabilito che un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare il peggioramento delle condizioni di Palma, che è deceduto alle 5:25 del 25 febbraio. La sentenza è di primo grado e potrà essere impugnata in appello.

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Cronaca

Come cambia l’Etna: cresce il cratere Voragine, il bordo supera i 3400 metri

La rilevazione è contenuta nel bollettino settimanale ed è dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia

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Cresce in altezza il cratere Voragine dell’Etna: con il materiale lavico accumulato con le ultime eruzioni, l’orlo orientale ha raggiunto quota 3.400 metri d’altezza, arrivando a toccare 3.403 metri sul livello del mare.

La rilevazione è contenuta nel bollettino settimanale, nel periodo tra il 9 e il 15 settembre, sul vulcano attivo più alto d’Europa a cura dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania, che lo pubblica sul proprio sito.

Il ‘sorpasso’ sul cratere di Sud-Est, che deteneva il ‘record dal 10 agosto del 2021 e che ultime stime davano alto 3.347 metri, era già avvenuto nello scorso luglio quando la Voragine toccava quota 3.369 metri d’altezza.

Quello precedente, che resisteva dagli anni Settanta del secolo scorso, era del cratere di Nord-Est.

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Cresciuto anche il cratere Bocca Nuova che adesso tocca quota 3.380 metri sul livello del mare. Il Cratere Voragine, silente da oltre tre anni – la sua ultima emissione di cenere era del 3 aprile del 2021 – ha cominciato a ‘crescere’ in altezza dal 14 giugno scorso con una debolissima attività stromboliana che ha poi avuto un progressivo aumento nell’intensità del fenomeno trasformatosi poi in fontane di lava.

Il materiale piroclastico emesso, con l’intensa e frequente attività stromboliana, ha portato ad accumuli sul Cratere Voragine aumentando la sua altezza, fino a fargli superare i 3.400 metri, con un margine di errore nelle quote stimato dall’Ingv in un metro.

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