I traumi e la morte del piccolo Evan: confermato ergastolo per madre e patrigno

La Procura di Siracusa ha ricostruito un quadro di traumi pregressi, tra cui fratture multiple non curate adeguatamente

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La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna all’ergastolo per Letizia Spatola, 25 anni, e Salvatore Blanco, 33 anni, madre e patrigno del piccolo Evan, deceduto il 17 agosto 2020 a un anno e mezzo a causa di continue percosse e maltrattamenti.

Il bambino era morto per una grave insufficienza cardio-respiratoria da broncopolmonite da aspirazione, secondo i periti dovuta alle lesioni subite nei mesi precedenti. Quando Evan era stato portato al pronto soccorso di Modica, i medici avevano notato ecchimosi sul suo corpo, segnali di abusi protratti nel tempo.

La Procura di Siracusa ha ricostruito un quadro di traumi pregressi, tra cui fratture multiple non curate adeguatamente. Durante un ricovero a luglio 2020 per una frattura alla clavicola, le radiografie avevano rivelato ulteriori lesioni alle costole.

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La Corte d’assise di Siracusa aveva emesso la sentenza il 22 luglio 2022, confermata ora in appello. L’accusa ha sostenuto che il bambino fosse morto per le percosse inflitte dal patrigno, mentre la madre non sarebbe mai intervenuta, anzi avrebbe cercato di nascondere le violenze.

Letizia Spatola, agli arresti domiciliari, ha dichiarato di essere stata succube del compagno, ma gli inquirenti la ritengono consapevole delle violenze. Salvatore Blanco è attualmente in carcere. La nonna paterna di Evan, il padre naturale e gli zii del bimbo si sono costituiti parte civile nel procedimento.

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