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Cronaca

Il Comune di Palermo scende in campo a sostegno delle attività produttive

Incentivi per l’apertura di nuove attività commerciali, sostegno a quelle già esistenti e contributi agli esercenti che hanno ricevuto richieste estorsive: il Comune di Palermo scende in campo a sostegno del mondo imprenditoriale della città con azioni finalizzate a rilanciarle, soprattutto nelle aree più critiche. A presentare le misure sono il sindaco Roberto Lagalla e […]

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Incentivi per l’apertura di nuove attività commerciali, sostegno a quelle già esistenti e contributi agli esercenti che hanno ricevuto richieste estorsive: il Comune di Palermo scende in campo a sostegno del mondo imprenditoriale della città con azioni finalizzate a rilanciarle, soprattutto nelle aree più critiche. A presentare le misure sono il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore comunale alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, in una conferenza stampa tenutasi stamattina a Palazzo Palagonia.

Il sostegno non è solo di carattere economico, in quanto il Comune punta a potenziare anche sicurezza e decoro urbano: un’operazione a tutto tondo che viene incontro alle esigenze tanto degli operatori del settore quanto dei cittadini. “Quest’iniziativa rientra tra le risorse impegnate nell’applicazione dell’avanzo d’amministrazione – spiega Lagalla, – Pensare al tessuto imprenditoriale nell’ottica di un ordinato sviluppo degli esercizi commerciali è certamente una premura che sentiamo: vogliamo agevolare le attività imprenditoriali soprattutto per quanto riguarda giovani e donne”.

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Tale contributo, aggiunge il sindaco, è finalizzato alla “riqualificazione delle attività commerciali, favorendo quelle che non gestiscono food and beverage nel centro storico; stiamo inoltre intervenendo a favore delle aziende vittime di racket, riprendendo un’attività di cui si sentiva la mancanza e recuperando una dimensione di legalità e trasparenza. Con gli operatori del food nel centro storico c’è un patto civico per facilitare lo smaltimento dei rifiuti: l’accordo prevede un utilizzo riservato a quegli operatori che aderiranno al medesimo patto, che accederanno alle isole ecologiche attraverso una tessera individualizzata”.

E’ Forzinetti ad andare nello specifico degli interventi, sottolineando come “interveniamo con un bando per finanziare le nuove imprese e ridisegnare l’assetto di alcune aree degradate come piazzale Ungheria e alcune zone del centro storico, che dobbiamo immaginare sotto una chiave diversa da quello che rappresentano oggi. Vogliamo inoltre potenziare gli investimenti sulle attività produttive già esistenti con misure come quella antiracket, il cui importo complessivo supera il milione di euro: tale misura si rivolge a quelle imprese che hanno subito tentativi di estorsione, abbiamo registrato la mancanza di denuncia da parte di molti imprenditori e quest’avviso vuole essere un aiuto del Comune agli imprenditori onesti. Alle imprese già esistenti veniamo invece incontro con il potenziamento dei sistemi di videosorvegianza e il collegamento diretto alla nostra Control Room; infine puntiamo all’installazione di cassonetti intelligenti, con quest’intervento la raccolta potrà essere più ordinata e non arrecherà danno nè ai residenti nè agli imprenditori interessati. Ci concentreremo sulle aree in cui l’esigenza è maggiore, come via Amari, via Maqueda e via La Lumia”.

L’assessore si sofferma poi sui cassonetti intelligenti, che “funzioneranno con una scheda nominativa collegata a ciascun operatore economico; successivamente potranno essere implementati con bilance che peseranno i rifiuti, in modo da avere uno sconto sulla Tari. Vogliamo dare segnali concerti anche di fronte a qualche disfunzione di Rap e aggredire il problema da più direzioni: fin dall’inizio di questo percorso abbiamo voluto che le associazioni di categoria fossero al nostro fianco”. (foto Italpress)

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Cronaca

Brutale rissa nel canile municipale di Palermo, cagnolina sbranata e uccisa: denuncia degli animalisti

“Consegnati audio e video per stabilire le responsabilità e gli errori commessi all’interno del canile municipale di Palermo”

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Drammatico episodio nel canile municipale di Palermo, dove una cagnolina è stata attaccata ed uccisa, al culmine di una brutale rissa, dagli altri animali presenti nella struttura. La denuncia arriva dalle associazioni animaliste palermitane. “Nel tardo pomeriggio di ieri, 20 Novembre, si è verificato un fatto gravissimo all’interno del canile municipale di Palermo. Un fatto – si legge nella nota delle associazioni – che potrebbe evidenziare gravi responsabilità da parte degli operatori del canile poiché avvisati da condomini delle liti accentuate all’interno del box”.

“Noi associazioni protezionistiche animaliste locali – si specifica – siamo state contattate da cittadini residenti nei condomini circostanti alla struttura comunale, che ci hanno prontamente riferito di una rissa in gabbia, il tutto correlato da video. Immediatamente abbiamo allertato l’amministrazione comunale e l’assessore Ferrandelli che in pochi minuti ha fatto arrivare al canile municipale il responsabile amministrativo e lo staff. Il personale comunale, il veterinario e gli addetti al servizio di cura degli animali hanno effettivamente constatato l’aggressione al cane in questione e soccorso l’animale”.

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“Abbiamo però, da Associazioni, ritenuto opportuno trasferire il cane in una clinica privata per cercare di stabilizzare l’animale sotto shock e tentare di salvarla. Purtroppo la cagnolina, Marika, l’avevamo così chiamata, è deceduta stamattina alle ore 6.15 am. Abbiamo già sporto denuncia alla sezione PG della polizia municipale, fornito audio e video in nostro possesso, per stabilire le responsabilità e gli errori commessi da tutti gli attori coinvolti nel lavoro all’interno del canile municipale di Palermo”.

“Stiamo fornendo il materiale ai nostri avvocati – proseguono gli animalisti – per una denuncia congiunta, evitando di esporre i particolari accaduti, poiché in qualche modo, si potrebbero inquinare le prove che attestano ne responsabilità del personale in servizio in quei momenti. Chiariremo quanto di nostra acquisita proprietà nelle sedi opportune, affinché non accada più quanto avvenuto e chiederemo vengano presi opportuni provvedimenti accertati i fatti”.

La nota è firmata dalle associazioni Ada Palermo, Lida Palermo, Enpa Palermo, Anima legale, Felici nella coda Onlus, Ridai la vita a un Rott odv, Sos primo soccorso Onlus, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus, Balzoo Palermo, Rifugio lo scodinzolo, Leal sezione Palermo – Lav Palermo.

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Cronaca

“Larimar è stata uccisa: sappiamo da chi, abbiamo fatto i nomi”: colpo di scena, le parole dellla mamma

La tragedia di Piazza Armerina: il mistero della morte della ragazzina e i sospetti dei familiari: “Sappiamo chi è stato”

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Un nuovo colpo di scena sul caso di Larimar Annaloro, la studentessa quindicenne trovata impiccata nel giardino della sua casa a Piazza Armerina. La madre, distrutta dal dolore, è convinta che non si tratti di un suicidio e afferma di sapere chi è il colpevole.

Durante un’intervista alla trasmissione Mattino 4, la donna ha rivelato dettagli inquietanti: “Mia figlia era stata minacciata di morte a scuola. Non posso fare nomi pubblicamente, ma abbiamo parlato con gli inquirenti e indicato i sospetti. Abbiamo fatto nomi e cognomi“. Secondo la madre, le modalità del ritrovamento sono incompatibili con un gesto volontario.

LEGGI ANCHE: Larimar, mistero che si infittisce: le “anomalie” prima della morte della 15enne

Ci sono anomalie che sollevano dubbi: le scarpe di Larimar erano pulite, nonostante il terreno; la stanza della giovane era a soqquadro, con indumenti sparsi ovunque. Inoltre, la madre ha denunciato la presenza di segni sospetti sul corpo: “Larimar è stata trovata in ginocchio, con i solchi sotto le ginocchia. Era già svenuta o morta prima di essere messa lì”.

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Non si esclude il coinvolgimento di adulti in una presunta rete di complicità. “Abbiamo buchi nella recinzione del giardino, è facile entrare. Non siamo qui da molto e stavamo sistemando la casa. Qualcuno ha approfittato della situazione”, ha detto.

La madre accusa anche la scuola: “Se qualcuno mi avesse avvisato delle minacce, non l’avrei mai lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia”.

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Cronaca

Macabra scoperta: uomo trovato morto in casa con ferite alla testa

Indagini in corso nell’abitazione di via Lunetta, a Caltanissetta: nessuna pista è stata esclusa dagli inquirenti

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UNa tragedia, nella periferia est di Caltanissetta: in via Lunetta all’alba di questa mattina è stato trovato il cadavere di un uomo di 70 anni con profonde ferite alla testa, all’interno del suo appartamento.

L’abitazione, condivisa dall’anziano con alcuni familiari, è diventata il teatro di un’indagine complessa. Gli investigatori della squadra mobile sono giunti immediatamente sul posto per raccogliere elementi utili per ricostruire la dinamica dei fatti.

Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti un’ambulanza del 118, la polizia e il medico legale. La polizia scientifica impegnata nei rilievi per cercare indizi che possano chiarire quanto accaduto.

Gli inquirenti, al momento, non escludono alcuna ipotesi: dall’incidente al gesto estremo, fino ad altre eventualità.

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Cronaca

“Prigioniera in casa”: arrestato a Palermo un uomo per violenze e minacce alla compagna

La vittima, segregata per mesi, ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino: le indagini e le rivelazioni

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Un uomo di 30 anni è stato arerstato a Palermo con l’accusa di aver segregato e maltrattato la compagna, una 29enne connazionale.

La donna, arrivata clandestinamente in Italia, sarebbe stata privata della libertà di movimento, dei contatti con l’esterno e persino del cellulare, vivendo mesi di paura e isolamento.

L’indagine è scaturita dalla denuncia presentata dalla vittima nel dicembre 2023, quando, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, la donna stessa è riuscita a chiedere aiuto in strada. Durante i due mesi di prigionia, la donna avrebbe subito violenze fisiche, abusi psicologici e ripetute minacce di morte, accompagnate dal timore costante di essere rimpatriata.

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Ogni tentativo di fuga era stato finora bloccato: l’uomo, ossessivo e possessivo, la ritrovava e la riportava a casa. Nemmeno l’allontanamento della donna in una struttura protetta aveva fermato le sue persecuzioni.

Il 30enne avrebbe cercato più volte di contattarla, promettendole una relazione felice in cambio del ritiro della denuncia. Di fronte ai rifiuti della vittima, l’uomo avrebbe reagito con una nuova aggressione fisica, che ha portato al suo arresto e alla reclusione nel carcere di Pagliarelli.

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