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Cronaca

Il marito muore, dopo 10 anni la mail: “Grazie a lui abbiamo ancora un papà”

L’incredibile storia raccontata da Marina, donna palermitana, dopo la tragedia del 2013

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“Ciao Marina, non mi conosci, mi presento: io sono Luigi e 10 anni fa tuo marito mi salvò la vita”. Il testo è quello della mail ricevuta da Marina Fontana, una palermitana. Il mittente di quella lettera è uno sconosciuto. Ma le parole stravolgono la giornata della donna.

Che inizialmente non sa cosa pensare, poi il chiarimento: “Domani sono 10 anni che sono stato trapiantato di fegato in ospedale. Tuo marito sarà sempre il mio angelo!”. Per lei, la data è molto particolare, perché proprio esattamente 10 anni fa, il 10 luglio del 2013, ha perso il marito, Roberto Cona, a causa di un incidente stradale in autostrada. 

La coppia stava viaggiando verso la Sicilia per trascorrere le vacanze, poi la loro auto è stata investita in pieno da un tir. Lei è rimasta gravemente ferita. Per lui, invece, non c’è stato nulla da fare.

“Dal mese di dicembre 2013 – ha scritto Luigi – mi sono messo sul computer per rintracciare quelli che avevano donato gli organi poiché facevo la fotoforesi a Cinisello, ho saputo che il mio organo veniva da Careggi. Io sono stato chiamato dall’ospedale alle ore 20.30 dicendomi che dovevo stare in ospedale entro le ore 23.30 per la preparazione”.

Dalle parole si è passati alla ricerche, con Marina che ha tentato di contattare il mittente della mail, per verificare se si trattasse del paziente realmente trapiantato. Poi, la conferma: era uno degli uomini che avevano ricevuto organi dopo l’incidente di Roberto.

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E probabilmente, senza quel trapianto immediato, Luigi sarebbe morto, a distanza di pochi giorni. “Mia figlia – prosegue l’uomo – mi aiutato a scriverti perché non riuscivo a scrivere per l’emozione che ho provato. Grazie alla sua generosità sono tornato in vita. Grazie a te e tutta la famiglia di Roberto con un grande grande grande abbraccio”.

Anche la figlia di Luigi ha deciso di scrivere a Marina: “Suo marito sarà sempre l’angelo della nostra famiglia. Grazie al suo gesto io e i miei 2 fratelli abbiamo ancora un padre! Pochi giorni prima del trapianto di papà ormai eravamo certi che se non fosse avvenuto un miracolo papà sarebbe morto, oltre alle condizioni fisiche ormai gravissime, la sua condizione aveva anche intaccato il cervello e già da un po’ non ci riconosceva più… Grazie a suo marito, grazie a lei che lo ha permesso, abbiamo ancora un papà”. Marina Fontana, quel giorno di dolore, aveva deciso di donare gli organi del marito. Il fegato, i polmoni, i reni. Un gesto che ha salvato almeno sei persone.

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Cronaca

Acqua ogni 6 giorni e nuovo guasto: Caltanissetta protesta, cittadini esausti

Disservizi idrici e mercati neri al centro della protesta. Appello ai politici locali per un intervento immediato

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A Caltanissetta, associazioni, partiti politici, cittadini e sindaci della provincia si sono radunati in un sit-in davanti all’Assemblea Territoriale Idrica per rivendicare il diritto all’acqua.

La distribuzione nel capoluogo, già soggetta a turni di sei giorni, ha subito ulteriori ritardi a causa di un guasto alle zattere galleggianti presso l’invaso Ancipa, secondo quanto riferito da Siciliacque.

Tra gli interventi più applauditi quello di monsignor Onofrio Castelli, vicario del vescovo, che ha invitato i politici a non fare promesse vane, dichiarando: “A volte è meglio tacere che dire una parola falsa”. Castelli ha anche denunciato l’abusivismo legato alle autobotti, sottolineando l’esistenza di un mercato nero dell’acqua che continua a prosperare nel 2024.

Interventi rilevanti sono stati anche quelli del consigliere comunale Carlo Vagginelli e dell’ex sindaco Roberto Gambino. Vagginelli ha chiesto chiarezza sull’attribuzione delle responsabilità, invitando l’Assemblea Territoriale Idrica a coinvolgere il presidente della Regione, Renato Schifani, il quale finora ha evitato il confronto. Gambino ha poi evidenziato l’assurdità della situazione infrastrutturale: “Abbiamo delle dighe senza potabilizzatori e dei potabilizzatori senza dighe”.

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Cronaca

Scossa di Terremoto  magnitudo 2.9 nel Tirreno Meridionale

Registrato un terremoto di lieve entità al largo delle coste siciliane. Nessun danno segnalato nelle città vicine

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Un terremoto di magnitudo 2.9 è stato registrato nel Tirreno Meridionale nella serata di ieri, 17 ottobre 2024.

L’evento sismico, alle ore 21.45, di lieve entità, ha avuto un epicentro situato a circa 56 km a nord di Trapani e a 77 km a nord-ovest di Palermo.

Non sono stati riportati danni alle strutture né alle persone. Le autorità locali hanno monitorato l’evolversi della situazione, ma data la bassa intensità del terremoto, non si prevedono ripercussioni rilevanti.

L’area del Tirreno Meridionale è soggetta a una moderata attività sismica, e scosse di questa portata sono relativamente comuni nella zona.

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Cronaca

All’Università di Palermo il primo laureato al Polo penitenziario

“Ai miei figli porto un esempio positivo: lo studio è fondamentale per realizzare i propri sogni ed essere liberi”

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“Grazie allo studio non mi sono mai sentito annientato tra queste mura e sono riuscito a ritrovare la mia identità. Oggi, ai miei figli, porto un esempio positivo e posso impartire un’importante lezione: lo studio è fondamentale per costruire il proprio futuro, realizzare i propri sogni ed essere liberi».

Con queste parole N.C. ha espresso tutta la sua commozione dopo essere stato proclamato, con il massimo dei voti, Dottore in “Urbanistica e Scienze della città”, corso di laurea triennale del Dipartimento di Architettura. La cerimonia si è svolta all’interno della casa circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” davanti alla famiglia del detenuto e ai rappresentati del mondo accademico, giudiziario e penitenziario.

N.C., infatti, è il primo studente del Polo universitario penitenziario dell’Università degli Studi di Palermo che ha raggiunto l’ambito traguardo della laurea a tre anni dall’avvio e già pensa a iscriversi al percorso magistrale.

La tesi di laurea dal titolo: “Gentrification: l’evoluzione del fenomeno. I casi studio: Palermo e Milano” è stata discussa davanti alla commissione composta da Filippo Schilleci (presidente) Chiara Giubilaro (relatrice) e Annalisa Giampino.

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Alla discussione erano presenti: il presidente del tribunale di sorveglianza Nicola Mazzamuto e il suo vicario Simone Alecci, il prorettore alla Didattica e all’Internazionalizzazione Fabio Mazzola e la prorettrice all’Inclusione alle Pari opportunità e alle Politiche di genere Beatrice Pasciuta di Unipa.

«Esprimo profonda gratitudine e soddisfazione – ha sottolineato Enrico Napoli, prorettore vicario dell’Università degli Studi di Palermo – per questo importante risultato. Oggi è una giornata altamente simbolica perchè permette di esprimere, nel migliore modo possibile il ruolo positivo che l’istituzione universitaria svolge all’interno della società attraverso la diffusione della cultura e il trasferimento della conoscenza».

«E’ il risultato – ha spiegato la direttrice del Pagliarelli, Maria Luisa Malato – di uno sforzo notevole che ha coinvolto due mondi, quello penitenziario e quello accademico, spesso distanti e caratterizzati da procedure difficili da conciliare. Oggi gioiamo perchè dimostriamo che la collaborazione tra istituzioni non solo è possibile, ma necessaria per abbattere muri e steccati».

I Poli penitenziari universitari in Sicilia sono stati avviati a partire da marzo 2021 e, grazie al recente rinnovo dell’accordo quadro con la Regione Siciliana le attività di Unipa continueranno anche per il triennio 2024-2027, assieme agli atenei di Catania, Messina e al coinvolgimento del Garante regionale dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Sicilia e all’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale.

Il Polo universitario penitenziario di Unipa ha registrato una cinquantina di iscrizioni, tra immatricolazioni e passaggi ad anni successivi al primo; tra la casa circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” e la casa di reclusione Calogero di Bona “Ucciardone”.

Nove i dipartimenti coinvolti assieme a una squadra di orientatori, tutor senior e studenti tutor coordinati dall’Area didattica e Servizi agli studenti con il supporto del Centro orientamento e Tutorato.

«Siamo il primo Polo universitario penitenziario- ha detto Paola Maggio, delegata del Rettore per i rapporti con gli istituti penitenziari – che ha dedicato un ufficio dedicato esclusivamente alla didattica penitenziaria, segno di grande attenzione, sia di risorse che di personale, che il rettore Massimo Midiri dell’Università di Palermo ha voluto riservare a questo progetto. L’augurio che voglio fare in questa particolare circostanza, citando “Il sogno di uccidere Chrònos” di Guido Tonelli” è di utilizzare il “non tempo” della detenzione per studiare. Lo studio rappresenta non solo un diritto, ma un bisogno e una necessità per i detenuti e anche per noi che siamo i loro docenti».

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Cronaca

Corruzione e truffa, arrestati ex senatore Papania e politici locali

Gli indagati avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro del Fondo sociale europeo (Fse) destinati alla formazione professionale

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Un sequestro da 9 milioni, 4 provvedimenti di arresti domiciliari e misure interdittive: è il bilancio di una indagine della Procura Europea e dei pm di Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede coinvolto l’ex senatore Antonio Papania, tra i destinatari del provvedimento restrittivo, e alcuni consiglieri comunali.

L’inchiesta riguarda, come riporta l’ansa, due centri di formazione. Gli indagati avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro del Fondo sociale europeo (Fse) destinati alla formazione professionale.

LEGGI ANCHE: Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Il denaro sarebbe stato dirottato per spese personali e per il movimento politico di Papania.

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