La cura Mignani porta i primi frutti. Non tanto dal punto di vista numerico e di classifica, con il pareggio dei rosanero contro la Samp (2-2 il finale), quanto sotto il profilo delle motivazioni, in vista della tranche conclusiva del torneo. Applausi, alla fine, al Renzo Barbera, da parte degli oltre 23mila spettatori presenti. Il risultato è da raccogliere per quello che è: i tre punti avrebbero forse avuto un peso specifico ben diverso, ma si è pur sempre nel pieno di una ristrutturazione.
LA CRONACA. Il match inizia male per i rosanero, che vedono interrompere una fase di estremo equilibrio dall’ennesima topica difensiva stagionale, con una frittata costruita sull’asse Pigliacelli-Segre. Ad approfittarne è Leoni, che porta avanti la Samp.
La risposta dei rosa è di gran carattere, quella del bomber Brunori. Rigore conquistato dopo appena un minuto e “cannonata” dagli undici metri, con palla che finisce sotto il sette alla destra di Stankovic. Ma la pressione della formazione di Mignani non si esaurisce, e prima della mezzora produce il bis di Mancuso, che esulta dall’interno dell’area.
Il secondo tempo inizia sotto i migliori auspici per i padroni di casa, che smorzano bene la pressione della Samp. Nulla, tuttavia, è possibile fare sulla stangata di Darboe, che batte Pigliacelli dalla lunghissima distanza: è la rete del nuovo pareggio. Il numero uno rosa avrebbe, forse, potuto far qualcosa di più. Prima della conclusione, l’ennesimo sprint di Di Mariano, migliore in campo, con azione in solitaria sulla destra e gran botta, con palla che termina sul palo. E’ l’ultimo vero sussulto.
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