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Il Palermo torna al successo: al Barbera primo ko in campionato dello Spezia

I rosanero brindano al successo, dopo gli ultimi tre punti conquistati contro la Reggiana

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Torna a sorridere davanti ai propri tifosi il Palermo, che nella sfida del Barbera mette sotto (2-0 il finale) il sorprendente (fino ad oggi imbattuto) Spezia di D’Angelo. Vittoria meritata per la squadra di Dionisi. Boccata d’ossigeno e vittoria ritrovata dopo l’ultima affermazione interna contro la Reggiana

Il Barbera torna ad esultare alla mezzora del primo tempo, dopo un inizio stratosferico del numero uno ospite Gori, autore di diversi (e miracolosi) interventi.

Sul corner dalla sinistra, c’è la prima “spizzata” di Ceccaroni, mentre sottoporta è Baniya ad intervenire e portare in vantaggio il Palermo. Per il roccioso difensore è il secondo gol personale in stagione.

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Il raddoppio rosanero arriva al 20′ del secondo tempo, e nasce ancora da corner, sempre da sinistra. Nell’occasione, il tocco decisivo, dopo quello di Ranocchia, è di Hristov, davanti alla linea. Vittoria d’oro per i rosa, con la squadra di D’Angelo alla prima sconfitta stagionale.

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Internet e giovani, “rivoluzione” Australia: social network vietati ai minori di 16 anni

Legge divide politica, esperti e big tech: in molti pensano però cheil divieto possa avere conseguenze come l’isolamento dei giovani

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Il Parlamento australiano ha approvato una delle leggi più severe al mondo per limitare l’accesso ai social media. Il provvedimento, sostenuto da entrambi i principali schieramenti politici, vieta ai minori di 16 anni di creare account su piattaforme come Facebook, Instagram o X.

Le aziende del settore avranno un anno di tempo per adottare “misure ragionevoli” per implementare il divieto, pena multe che possono arrivare fino a 50 milioni di dollari australiani (oltre 30 milioni di euro).

Il disegno di legge è stato accolto con un ampio consenso in Parlamento: 102 voti favorevoli alla Camera e 34 al Senato, a fronte di pochi contrari. Tuttavia, la legge ha suscitato, sin da subito – come prevedibile – diverse polemiche.

Molti esperti di salute mentale temono che il divieto possa avere conseguenze indesiderate, come l’isolamento dei giovani, l’uso di piattaforme non regolamentate o la riduzione della sicurezza online.

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“Questa politica rischia di danneggiare i giovani più vulnerabili“, ha dichiarato il senatore dei Verdi David Shoebridge, sottolineando il rischio di penalizzare in particolare “le comunità regionali e LGBTQI”.

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha espresso preoccupazioni simili, lamentando un’approvazione troppo rapida della legge. “Non sono state adeguatamente considerate le evidenze scientifiche e le misure già adottate dalle piattaforme per tutelare i giovani”, ha affermato un portavoce.

Nonostante le critiche, la senatrice dell’opposizione Maria Kovacic ha difeso il provvedimento come un passo fondamentale. “Le piattaforme social hanno eluso troppo a lungo la responsabilità di proteggere i minori, anteponendo i profitti alla sicurezza”, ha dichiarato.

Le piattaforme, da parte loro, ritengono che misure come la verifica dell’età a livello di sistema operativo e app store possano rappresentare una soluzione più equilibrata. L’Australia, di certo, si prepara a dare il via a una nuova era digitale.

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News e Focus

Seguono il navigatore Gps, ma precipitano da ponte incompiuto: morti tre ragazzi

Tre giovani perdono la vita in un incidente, il percorso è stato poi rimosso da Google Maps proprio dopo la tragedia

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Un tragico incidente ha sconvolto lo Stato dell’Uttar Pradesh, nel Nord dell’India, dove tre giovani sono morti precipitando da un ponte incompiuto sul fiume Ramganga.

La tragedia è avvenuta nella notte del 25 novembre, mentre il gruppo, a bordo di un’auto, seguiva le indicazioni del navigatore per raggiungere un matrimonio a Faridpur. La scarsa visibilità dovuta alla nebbia e la mancanza di segnalazioni stradali hanno impedito loro di accorgersi che l’asfalto finiva improvvisamente.

L’auto è precipitata da un’altezza di sei metri nel letto del fiume, trasformando quello che doveva essere un viaggio di festa in un dramma.

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I corpi delle vittime – Nitin Kumar, 30 anni, e i suoi cugini Ajit Kumar, 35, e Amit Kumar, 30 – sono stati recuperati con una barca. Due di loro erano autisti di professione.

Il ponte, in costruzione da tempo, era già stato danneggiato da un’alluvione mesi fa, ma il tratto stradale di accesso era rimasto aperto. Dopo l’incidente, la polizia di Faridpur ha chiuso il ponte con barriere e cartelli di divieto, e il percorso incriminato è stato rimosso da Maps qualche giorno dopo.

Avviata un’indagine per accertare le responsabilità e presentato denunce contro due ingegneri junior, due assistenti e il responsabile regionale di Maps. “Saranno presi provvedimenti contro i colpevoli“, ha dichiarato un funzionario.

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News e Focus

Nasconde neonata nel cassetto del divano letto per tre anni: shock in Gran Bretagna, scatta arresto

Una vicenda assurda ma reale arriva dal Regno Unito: scossa l’opinione pubblica, le indagini hanno portato all’arresto della donna

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Nel Cheshire, in Gran Bretagna, una madre ha nascosto la figlia in un cassetto di un divano letto per tre anni, dal 18 marzo 2020 al 18 febbraio 2023. La storia è venuta a galla soltanto da poco.

Secondo quel che è stato riferito dalla BBC, la donna ha poi ammesso le sue colpe ed è stata condannata dalla Chester Crown Court a sette anni e sei mesi di carcere.

La sconvolgente scoperta è avvenuta grazie a un ospite che, insospettito da alcuni rumori, ha deciso di fare un “controllo”. Subito dopo sono intervenuti la polizia e i servizi sociali. Al momento del ritrovamento, la bambina era in condizioni di grave malnutrizione e presentava diversi problemi di salute mai curati.

La madre aveva nascosto la bambina anche al compagno e agli altri figli, che vivevano nella stessa casa. Per tre anni, la piccola non ha mai ricevuto amore, cure mediche o una dieta adeguata.

Il giudice Steven Everett, che si è occupato del caso, ha definito l’azione della donna “totalmente inconcepibile”, aggiungendo: “Questa bambina è stata privata di qualsiasi affetto e attenzione. Ora, forse, sta lentamente tornando in vita”. (foto polizia Cheshire)

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La sentita “marcia indietro” di Roberto Mancini: “Nazionale? Sì, ho sbagliato a lasciare”

“Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così”

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“Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata che non rifarei“. Lo ha confessato l’ex ct azzurro, Roberto Mancini, in una lunga intervista a Il Giornale.

“Quel saldo rapporto di fiducia che avevo con la Federazione si era reciprocamente incrinato – ha raccontato l’ex attaccante di Bologna e Sampdoria, dimessosi da ct nell’agosto del 2023 e sostituito da Luciano Spalletti – ma se potessi tornare indietro affronterei tutto in modo diverso. Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così. Allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza”.

Ovviamente con il presidente Figc Gravina: “Sì, fra noi c’è sempre stato un rapporto basato su una grande stima e dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza, non è stato fatto”.

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Insomma, la scelta di lasciare l’Italia per poi accettare la faraonica offerta dell’Arabia Saudita non è stata solo economica: “Non nego che, per un allenatore, la proposta di una cifra così alta, anche se inferiore a quella raccontata dai giornali, ti metta in crisi. Però non è stata determinante. Ha inciso, ma non è stato solo per quello che ho lasciato la panchina della Nazionale. Se rifarei quella scelta? No, non la rifarei”, ha ammesso il “Mancio”, che dopo un Europeo vinto con l’Italia vorrebbe mettere in bacheca un Mondiale.

Il nome dell’ex mister di Lazio e Inter è stato ultimamente accostato alla Roma per il post Juric: “Mi ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti ne sarebbero stati felici e molti laziali incazzati. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti insieme, avrei risposto di sì“, ha concluso Mancini.

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