L’emergenza rifiuti a Palermo sembra non avere fine. Quest’estate, come ormai è consuetudine, i problemi legati alla raccolta dei rifiuti sono tornati a galla con una forza preoccupante. Prima il sabotaggio in discarica a Bellolampo, poi i soliti problemi di bilancio e la mancanza di uomini e mezzi, hanno contribuito a trasformare la città in un enorme immondezzaio.
Nei quartieri come la Zisa, le strade sono invase da sacchetti di spazzatura, bloccando il passaggio e rendendo la situazione insopportabile per i residenti. La crisi non si limita solo al centro città, ma colpisce anche le periferie. Zen 2, viale Michelangelo, Borgo Nuovo, Corso dei Mille e il Villaggio Santa Rosalia sono tra le zone più colpite, con continui incendi di cassonetti che aggravano ulteriormente la situazione.
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Nella notte appena trascorsa, cinque squadre della RAP (azienda partecipata di piazzetta Cairoli) sono state impegnate in una corsa contro il tempo per ripulire le strade. Gli itinerari coperti dai netturbini includono via Cesare Battisti, via Giuffredi, via Pisacane, via Muratori, via Filiciuzza e via Salamone Marino.
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Altre strade interessate dalle operazioni di bonifica sono viale Michelangelo, piazza Mandorle, piazza Micca, via San Martino, via Perpignano, via Lancia di Brolo e via Silvio Boccone.
Nonostante gli sforzi, l’emergenza rifiuti a Palermo continua a essere un problema di difficile risoluzione, alimentato da sabotaggi, carenze strutturali e un’organizzazione che non riesce a tenere il passo con le necessità della città. (foto teleone.it)
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