Incinta a 13 anni, la madre indagata per “istigazione alla violenza sessuale”

Le parole della madre: "Avevo detto di non bruciare le tappe, ma appena giri l’occhio questi ragazzi fanno ciò che vogliono"

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E’ rimasta incinta all’età di 13 anni, quando era fidanzata con un ragazzo appena maggiorenne. Da quella relazione è nata una bimba, che oggi ha due anni. Ma è proprio oggi a far “rumore” la notizia che riguarda proprio la madre della giovanissima mamma: la cinquantenne Elisa Zombini è, infatti, indagata.

La donna si trova adesso ad essere processata per “istigazione alla violenza sessuale”. “Io ho sempre detto a mia figlia – dichiara la madre – di non bruciare le tappe, che ogni frutto ha la sua stagione. Ma come si fa con questi ragazzi? Appena giri l’occhio fanno ciò che vogliono.

Secondo quel che è emerso, la storia fra i due ragazzi era iniziata due anni fa, nel 2021. Le famiglie si conoscono da tempo, e i due protagonisti, la ragazzina di 13 anni ed il fidanzato di 18 sono, infatti, tra di loro cognati. La frequentazione è continua, con la la sorella della ragazzina ed il marito, che è il fratello del 18enne, che vivono nello stesso condominio di Mantova.

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Poi, la scoperta della gravidanza e le accuse per il fidanzato e la madre, in un tempo in cui nessuno ha alcun sospetto su una relazione fra i due ragazzi. La 13enne, anzi, viene proprio mandata in vacanza con la sorella e la sua famiglia. Quando ritornerà poi a scuola, la scoperta della gravidanza e la segnalazione che arriva da parte dei professori ai servizi sociali.

Nei confronti del diciottenne scatta così un procedimento (atto sessuale su una minorenne) e successivamente anche per la madre, proprio con l’accusa di “istigazione alla violenza sessuale”.

Secondo l’accusa, infatti, sarebbe stata proprio la madre a permettere alla ragazzina di andare a dormire in casa del giovane, appena maggiorenne. “Le ho detto che se proprio fosse stato inevitabile, avrebbe dovuto usare delle precauzioni. Invece è andata così – ha raccontato la donna, come riportato da Repubblica -. Come avrei potuto evitarlo? Dovevo chiuderla in casa? Io credo che avrebbero trovato qualsiasi altro modo per stare insieme. Penso di aver fatto il mio dovere di madre, mettendola al corrente dei rischi, del fatto che era troppo giovane per affrontare una storia del genere. Ci avevano consigliato anche l’aborto. Io ho detto subito che sarei stata contraria e, fortunatamente, anche mia figlia lo era. Paradossalmente vengo indagata per aver difeso la vita“.

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