Al Renzo Barbera il Palermo ospita il Bari. Si tratterà di una gara che, per i rosanero – reduci da tre sconfitte consecutive – vale molto più che “mezzo campionato”: la classifica impone un immediato cambio di rotta, ed il tecnico Alessio Dionisi continua ad essere, dopo l’ultimo ko col Sassuolo, sotto esame.

Molto, per l’allenatore, dipenderà proprio dalla gara contro i “galletti”. Nella struttura di viale del Fante sarà necessario tornare al successo, per tentare poi di chiudere l’anno positivamente, prima dell’apertura della sessione invernale di mercato

Dionisi, intanto, ha ricevuto buone notizie dall’infermeria: Diakitè e Pierozzi sono di nuovo disponibili, mentre Gomes, assente contro il Sassuolo per un fastidio muscolare, è regolarmente tra i convocati.

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Tanti sono tuttavia i ballottaggi da sciogliere per l’allenatore, con il trio difensivo che potrebbe essere composto da Baniya, Nikolaou e Ceccaroni, con Diakitè apparentemente pronto al ritorno sulla corsia destra. A centrocampo si prevede la presenza di Ranocchia, con Segre e Verre ai lati, con Di Francesco che potrebbe partire titolare (con Lund che rimarrebbe fuori).

Novità previste in attacco, dove anche questa volta l’impressione è che il tecnico possa tornare a schierare sin dal primo minuto il capitano Matteo Brunori, appoggiato da Le Douaron. Al Renzo Barbera fischio d’inizio fissato per le 18.

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Si spacciava per carabiniere o avvocato, sfruttando la fiducia degli anziani per mettere a segno truffe ben orchestrate. I Carabinieri di Palermo, al termine di indagini complesse, hanno arrestato un 34enne di Pomigliano D’Arco (NA), ritenuto responsabile di quattro episodi avvenuti nel capoluogo siciliano tra settembre e dicembre dello scorso anno.

Le vittime, tre donne e un uomo, venivano contattate telefonicamente. L’uomo raccontava che un loro familiare era coinvolto in un grave incidente stradale e trattenuto in caserma. Per la sua liberazione, chiedeva una cauzione in denaro.

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Poco dopo, un complice si presentava a casa delle vittime, qualificandosi come incaricato del Tribunale per riscuotere la somma. In questo modo, gli anziani consegnavano tutto il denaro contante e i gioielli che avevano in casa.

Il bottino complessivo delle truffe è stato stimato in 9.000 euro in contanti e 32.000 euro in preziosi. Il modus operandi, raffinato e spregiudicato, ha permesso all’uomo e al suo complice di colpire indisturbati per mesi.

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Non è più tenuto a mantenere il figlio trentenne, iscritto a un corso di laurea triennale in giurisprudenza dal 2009 e fuoricorso da anni.

La Cassazione ha dato ragione a un padre che aveva smesso di versare 600 euro mensili per il sostentamento del figlio, oltre alle tasse universitarie, motivando la decisione con l’assenza di ostacoli personali o economici che impedissero al giovane di raggiungere l’autosufficienza.

La sentenza sottolinea come l’età avanzata del figlio rappresenti una fase di vita definibile come “pienamente adulta”, in cui è ragionevole aspettarsi indipendenza economica.

Secondo i giudici, il giovane aveva abbandonato di fatto il percorso universitario: non sosteneva esami da anni e non mostrava alcun impegno nel completare gli studi.

La richiesta del trentenne e della madre, che accusavano il padre di non rispettare gli accordi di divorzio, è stata rigettata. Essi attribuivano al mancato sostegno economico del padre il motivo del ritardo negli studi, ma i giudici hanno ritenuto infondata questa giustificazione.

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Come riportato dal Messaggero, il padre aveva continuato a versare le somme fino al 2017, quando lo studente aveva già smesso di frequentare l’università. La Cassazione ha definito questa condizione come un caso di “inerzia colpevole”, ritenendo che il mancato completamento degli studi fosse dovuto esclusivamente alla negligenza del giovane.

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Dovevano festeggiare i 50 anni di matrimonio, ma il viaggio si è trasformato in tragedia. È accaduto tutto alla vigilia di Natale, quando Lorenzo Talamo, 75 anni, è deceduto improvvisamente a Santo Domingo, colpito da un malore.

Diplomato al nautico e grande appassionato di mare, Talamo – ex autista della Provincia di Messina – aveva scelto la crociera per festeggiare le nozze d’oro con la moglie. A bordo di una nave Costa, i due avevano visitato diverse isole caraibiche prima di raggiungere Santo Domingo, dove era prevista una sosta.

Dopo pranzo, Talamo ha accusato un malessere e si era ritirato in cabina per riposare. Quando la moglie è andata a controllarlo, lo ha trovato privo di vita.

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La salma farà rientro in Italia solo dopo l’autopsia e la cremazione, mentre la moglie tornerà nei prossimi giorni in aereo.

Talamo era una figura molto stimata a Messina, ricordato per il suo impegno professionale e la dedizione. Il figlio, in un messaggio di addio, ha espresso il dolore della famiglia: “La sua perdita è un dolore immenso, ma il suo spirito avventuroso rimarrà nei nostri cuori. Grazie per aver illuminato le nostre vite”.

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