Cronaca
La mafia e la “rivoluzione” di Peppino Impastato: 45 anni dalla morte, il giorno del ricordo
La “rivoluzione” di Peppino Impastato nella lotta alla mafia: il giorno del ricordo, 45 anni dopo la morte. Il concerto in piazza
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Ricorre oggi il 45esimo anniversario dell’omicidio da parte della mafia di Giuseppe Impastato. Peppino, come era conosciuto da tutti, era nato il 5 gennaio del 1948 a Cinisi, in provincia di Palermo, da una famiglia legata a Cosa Nostra.
Le sue denunce attraverso Radio Out, da lui fondata insieme a un gruppo di amici, davano fastidio al boss Gaetano Badalamenti, tanto da deciderne la morte, mascherandola con un finto attentato dinamitardo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani. Successivamente gli inquirenti parlarono di un possibile suicidio.
Ma nel maggio del 1984 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, sulla base delle indicazioni del Giudice consigliere istruttore Rocco Chinnici, che aveva concepito e avviato il lavoro del primo pool antimafia ed era stato assassinato nel luglio del 1983, emise una sentenza, firmata da Antonino Caponnetto, che aveva sostituito Chinnici dopo la sua morte, in cui si riconobbe la matrice mafiosa del delitto, attribuito però a ignoti.
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Ma il 5 marzo 2001 la Corte d’assise riconobbe Vito Palazzolo colpevole materialmente dell’omicidio e lo condannò a trent’anni di reclusione. L’11 aprile 2002, a distanza di quasi 24 anni dal delitto, anche don Tano Badalamenti venne riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo.
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“A 45 anni dalla sua scomparsa, la figura del giornalista e attivista Peppino Impastato continua a rappresentare un simbolo e un esempio di ribellione e lotta ai condizionamenti della mafia. Ha portato avanti una rivoluzione culturale, parlando apertamente di mafia in un territorio in cui c’era paura anche solo a nominarla. Il mio pensiero oggi va a Peppino Impastato e ai suoi familiari che, dopo la sua uccisione, non si sono mai stancati di lottare per trovare la verità su quell’agguato mafioso di 45 anni fa”. Queste le parole del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. 🖋 CONTINUA A LEGGERE su teleone.it
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Cronaca
Mafia, traffico internazionale di cocaina fra Genova e Palermo, coinvolto clan Tommaso Natale
Sei arresti, sequestri e un’indagine che svela il traffico di cocaina e le minacce per controllare beni immobili
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All’alba di oggi a Genova è scattata l’operazione antimafia “Gigante”, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia locale con il supporto dei Centri Operativi Dia di Palermo, Milano e Torino.
Sono state eseguite sei misure cautelari in carcere, emesse dal Gip su richiesta della Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo. Gli indagati sono accusati di trasferimento fraudolento di valori, traffico internazionale di stupefacenti, detenzione di armi e estorsione.
L’operazione ha portato anche al sequestro di un terreno a Palermo e a numerose perquisizioni personali e domiciliari. Le indagini hanno evidenziato il rischio di infiltrazione mafiosa in alcune società di logistica legate al mandamento “Tommaso Natale” di Palermo, colpite da interdittive antimafia.
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Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di scoprire quattro pistole e oltre 500 proiettili nascosti in un container utilizzato dalla società logistica, riconducibile a un imprenditore coinvolto nel traffico di cocaina dal Sudamerica.
Tra le accuse, spicca quella di estorsione: l’imprenditore, grazie alla disponibilità di armi, avrebbe minacciato di morte una persona per costringerla a non vendere un immobile sulle alture di Genova. L’obiettivo era ottenere l’uso dell’immobile per trasformarlo in un B&B da cui avrebbe ricavato profitti esclusivi.
I sei arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Marassi e si trovano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre proseguono le indagini per smantellare ulteriori ramificazioni dell’organizzazione criminale.
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Cronaca
Bagheria, boom dello Sfincione fest: per la “tre giorni” oltre 130mila partecipanti
La kermesse si è confermata tra le principali manifestazioni enogastronomiche della Sicilia
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Sono state oltre 130mila le persone presenti nella “tre giorni” dello Sfincione Fest di Bagheria. La manifestazione, che è giunta alla settima edizione, si è anche grazie a questi numeri, confermata tra le principali kermesse enogastronomiche della Sicilia.
Organizzata il 22, 23 e 24 novembre dall’Associazione La Piana d’Oro e prodotta da Catanzaro & Partners, con il contributo dell’Assessorato dell’Agricoltura dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, la manifestazione ha offerto, con il patrocinio del Comune di Bagheria, tre giorni di spettacoli andati in scena negli spazi dello Sfincione Taste allestito in piazza Garibaldi, davanti alla settecentesca Villa Palagonia.
In vetrina i prodotti della tradizione, a partire dallo sfincione, nella versione bagherese, di colore bianco, e in quella palermitana, preparata con il pomodoro.
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Nello Sfincione Taste c’è stato anche chi, come lo chef di Bagheria, Tony Lo Coco, ha offerto del prodotto tipico una rivisitazione da ristorante stellato, proponendo una crema di sfincione condita con il gamberetto bianco e ottenendo un risultato dal sapore delicato e accattivante. O chi, come Andy Luotto, il cuoco che i più grandi ricordano nelle vesti di attore comico al cinema e in tv, ha voluto dare un saggio di recupero dei resti della produzione dello sfincione, mentre Luciano Di Martino, reso popolare dalla trasmissione Masterchef Italia, ha scelto di “sdoganare” la meno accreditata delle eccellenze povere della cucina palermitana, la frittola, mostrata al pubblico in soluzione marinara, con gli scarti di baccalà, capone, polpo e calamaro, insaporiti da una maionese di sfincione.
Il pesce povero della storia culinaria siciliana si è confermato condimento d’eccezione anche nel piatto proposto dallo chef Seby Sorbello, la frittella con ricotta e acciuga, o nell’iconica pasta con le sarde di Giusina in cucina.
Lezione di gusto e leggerezza nello sfincione con la cipolla a lunga cottura e non soffritta di Daniele Vaccarella, così come nella proposta a tripla lievitazione di Pierangelo Chifari.
Tra gli sfincioni dei panificatori presenti numerose le varianti fatte conoscere al grande pubblico, dal tris di formaggi (caciocavallo, tuma e ricotta) del “bianco” in teglia di Monreale al «rosso» tondo di Santa Flavia.
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Cronaca
Violenza sessuale su ragazza finlandese a Trapani: fra gli indagati il campione olimpico Antonino Pizzolato
Il processo inizierà il 4 dicembre: la vittima, una turista finlandese, sarebbe stata aggredita dopo una serata in discoteca
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Il nome di Antonino Pizzolato, campione olimpico di sollevamento pesi, è emerso nell’indagine sulla violenza sessuale subita da una turista finlandese a Trapani nell’estate di due anni fa.
Pizzolato, insieme a Davide Lupo, Claudio Tutino e Stefano Mongiovì, è stato rinviato a giudizio dal gup. Secondo l’accusa, i quattro avrebbero conosciuto la vittima in un ristorante e, dopo una serata in discoteca, l’avrebbero portata in un residence vicino.
La donna, in stato di alterazione dopo aver bevuto, sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali contro la sua volontà. La violenza sarebbe cessata solo quando, in lacrime, la ragazza ha implorato di tornare al suo albergo.
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Agli imputati vengono contestate aggravanti specifiche: il presunto abuso sarebbe avvenuto su una persona in condizioni di “torpore e inibizione mentale”, incapace di opporsi con fermezza agli atti di violenza. Il processo, che con tutta probabilità attirerà grande attenzione mediatica, inizierà il 4 dicembre prossimo. (foto archivio)
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Cronaca
Emergenza acqua a Palermo, dal 2 dicembre esteso razionamento in nuove zone della città: la mappa
Riserve in calo e interventi straordinari per evitare l’esaurimento delle risorse: ecco il programma nel capoluogo siciliano
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Dal 2 dicembre Amap estenderà il piano di razionamento idrico a Palermo, coinvolgendo complessivamente 250.000 abitanti.
La decisione si è resa necessaria a causa del continuo calo dei livelli degli invasi, non compensato dalle recenti piogge, e della riduzione delle riserve idriche, crollate del 70% rispetto allo scorso anno.
Il nuovo piano, concordato con la cabina di regia per l’emergenza idrica e l’amministrazione comunale, interesserà principalmente i distretti centro-settentrionali della città. Le aree centrali, dove si trovano grandi utenze pubbliche come ospedali e stazioni, saranno temporaneamente esentate, pur mantenendo riduzioni delle pressioni.
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Le misure prevedono la sospensione dell’alimentazione idrica per 24 ore, dalle 8 del giorno indicato nel programma fino alle 8 del giorno successivo. Tuttavia, in aree svantaggiate per posizione geografica, i disservizi potrebbero estendersi fino a 12-24 ore. Potrebbero inoltre verificarsi lievi incrementi di torbidità delle acque al ripristino del servizio, destinati a normalizzarsi rapidamente.
Dal mese di ottobre, il piano di razionamento ha già coinvolto 150.000 utenti, permettendo un risparmio medio di 65 litri al secondo. Questa strategia ha contribuito a ritardare il rischio di esaurimento delle risorse idriche, ma la crisi resta grave.
Amap rinnova l’appello a un utilizzo consapevole dell’acqua, limitando gli sprechi e riservandola alle necessità primarie. Eventuali aggiornamenti sul piano saranno comunicati per minimizzare i disagi alla popolazione. La mappa completa, con le nuove zone a partire da lunedì prossimo, 2 dicembre:
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