L’Italia è stata scossa da numerosi episodi di intossicazione da monossido di carbonio durante le festività natalizie. L’ultimo caso, avvenuto ieri, 30 dicembre 2024, ha visto la morte di un turista tedesco, Jonathan Feierabend, di 36 anni, in una villetta a Cefalù (LEGGI).
I genitori e la sorella, nella cittadina del Palermitano, sono rimasti intossicati e sono stati ricoverati in gravi condizioni.
Quello siciliano è soltanto l’ultimo di una lunga serie di casi. Il bilancio più drammatico si è verificato a San Felice a Ema, vicino Firenze, dove una famiglia ha perso tre membri: Matteo Racheli, 49 anni, suo figlio Elio di 11 e la compagna Margarida Alcione, 46. La tragedia è stata causata da una caldaia difettosa, mentre una bambina di 6 anni è stata salvata ma resta in osservazione.
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A Forni di Sopra (Udine), una donna di 66 anni è morta e due familiari sono stati ricoverati dopo aver inalato monossido in una casa ristrutturata. Anche in questo caso, il gas si sarebbe sprigionato da una caldaia malfunzionante.
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Non meno gravi gli episodi a Quinto di Treviso, dove cinque persone, tra cui due bambini, sono rimaste intossicate a causa di una stufetta a gas, e a Policastro (Salerno), dove una stufa a pellet difettosa ha causato l’intossicazione di un’intera famiglia.
Infine, il 26 dicembre a Podenzano (Piacenza), due uomini sono stati ricoverati per le esalazioni di un braciere acceso in casa. Entrambi sono stati trasferiti in una camera iperbarica, fortunatamente fuori pericolo.
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