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Cronaca

L’estate continua: come per Caronte, altra settimana di gran caldo in Sicilia

Non si arriverà ai 40-45 gradi come con Caronte a luglio, ma le temperature faranno più volte capolino intorno alla quota 35-36 gradi

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La tendenza è chiarissima: sole e caldo almeno fino a metà mese, salvo veloci passaggi nuvolosi al Nord. Le conferme sono arrivate nelle ultime ore: l’alta pressione di origine subtropicale si espanderà, come ha fatto Caronte a luglio, fino alla Scandinavia.

Per questa ragione sono previste anomalie termiche, cioè scarti di temperatura rispetto alle medie climatologiche del periodo. E si arriverà fino ad un “più 12 gradi” nella Lapponia svedese, o ad un “più 10 gradi” tra Finlandia, Germania, Francia o Inghilterra.

Gli esperti de ilmeteo.it evidenziano che non si arriverà ai 40-45 gradi come con Caronte a luglio, ma le temperature faranno più volte capolino intorno alla quota 35-36 gradi.

Si è, dunque, in presenza di un anticiclone africano del tutto simile al Caronte pienamente estivo: ritroveremo la stessa potenza e più o meno la stessa estensione a livello europeo. Ma con l’Equinozio d’Autunno più vicino, e con il buio che pian piano inizierà a “vincere” sulla luce, le temperature inizieranno a scendere durante la notte, permettendo un riposo migliore rispetto alle afosissime notti tropicali di luglio e agosto.

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Il ciclone simil-tropicale sta assumendo ancora più forza, ma dirigendosi verso Sudest si avrà la rimonta dell’alta pressione anche al meridione. Così come ieri, anche oggi e per tutta la settimana il sole ed il caldo sarà su tutta l’Italia: unica insidia qualche refolo di aria fresca atlantica al Nord che potrebbe portare dei temporali su Alpi e Prealpi, specie tra il 12 ed il 13 settembre. Da domani, lunedì 11, in generale da nord a sud bel tempo e ancora più caldo.

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Cronaca

Mafia a Palermo, scatta sequestro di beni per oltre un milione di euro

Colpiti i patrimoni di Girolamo Ciresi e Salvatore Fiorentino, legati ai clan mafiosi locali

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I carabinieri di Carini, insieme al Nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo, hanno eseguito due provvedimenti patrimoniali a carico di Girolamo Ciresi e Salvatore Fiorentino, entrambi affiliati a clan mafiosi palermitani.

Girolamo Ciresi, 76 anni, era stato arrestato durante l’operazione “Panta Rei” per il suo ruolo all’interno del mandamento mafioso di “Porta Nuova”. Appartenente alla famiglia mafiosa di Palermo Borgo Vecchio, Ciresi si occupava di estorsioni a danno di imprese e attività commerciali nella zona.

Il provvedimento di confisca, emesso grazie alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, ha colpito beni del valore di circa 700milaeuro, considerati il frutto delle sue attività illecite.

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Parallelamente, Salvatore Fiorentino, 42 anni, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Bivio” per il suo coinvolgimento nella famiglia mafiosa di Palermo Tommaso Natale. Anche per lui, le indagini patrimoniali hanno dimostrato che i beni in suo possesso, del valore complessivo di 500mila euro, provenivano da attività illecite, portando così al sequestro.

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Cronaca

“Sei anni di carcere per Salvini”: riparte processo Open arms, a Palermo la Lega scende in campo

Manifestazione di sostegno al ministro davanti al Teatro Politeama mentre prosegue il dibattito legale sul sequestro di persona

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Questa mattina alle 10, piazza Castelnuovo, cuore di Palermo, sarà il punto d’incontro per ministri, deputati, senatori e sostenitori della Lega. Si riuniranno per manifestare solidarietà a Matteo Salvini, attuale ministro, sotto processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in relazione alla vicenda della nave Open Arms.

Contemporaneamente, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, l’avvocato Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia, inizierà la sua arringa difensiva alla presenza dell’imputato.

L’accusa sostiene che nell’estate del 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno, abbia vietato lo sbarco di 147 migranti dalla nave spagnola Open Arms, commettendo così un “sequestro di persona” e violando sia le convenzioni internazionali sul soccorso in mare che le normative interne sui diritti umani. La Procura di Palermo ha richiesto sei anni di carcere.

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Durante la lunga requisitoria, durata sette ore, il procuratore aggiunto Marzia Sabella ha sottolineato che “i diritti umani vengono prima della difesa dei confini”. Nella replica del 14 settembre, la difesa di Salvini ha respinto le accuse, affermando che le decisioni sullo sbarco non erano esclusivamente sue e che “anche altri ministri hanno rivendicato la politica dei respingimenti“. Secondo Bongiorno, non è in discussione una condotta individuale, ma una scelta politica condivisa.

“Sono a Palermo, dove ci sarà l’ultima udienza del processo che mi vede imputato per sequestro di persona. Hanno chiesto sei anni di carcere, cinque più uno, e un risarcimento di un milione di euro ai clandestini. Paura? Zero”.

Così ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in una diretta sui social.

“Non ho paura perché ritengo di aver fatto il mio lavoro, facevo il ministro, ho difeso i confini e salvato vite. Questo è un processo politico portato avanti dalla sinistra in Parlamento e da una parte di magistratura di sinistra”, ha aggiunto.

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Cronaca

Acqua ogni 6 giorni e nuovo guasto: Caltanissetta protesta, cittadini esausti

Disservizi idrici e mercati neri al centro della protesta. Appello ai politici locali per un intervento immediato

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A Caltanissetta, associazioni, partiti politici, cittadini e sindaci della provincia si sono radunati in un sit-in davanti all’Assemblea Territoriale Idrica per rivendicare il diritto all’acqua.

La distribuzione nel capoluogo, già soggetta a turni di sei giorni, ha subito ulteriori ritardi a causa di un guasto alle zattere galleggianti presso l’invaso Ancipa, secondo quanto riferito da Siciliacque.

Tra gli interventi più applauditi quello di monsignor Onofrio Castelli, vicario del vescovo, che ha invitato i politici a non fare promesse vane, dichiarando: “A volte è meglio tacere che dire una parola falsa”. Castelli ha anche denunciato l’abusivismo legato alle autobotti, sottolineando l’esistenza di un mercato nero dell’acqua che continua a prosperare nel 2024.

Interventi rilevanti sono stati anche quelli del consigliere comunale Carlo Vagginelli e dell’ex sindaco Roberto Gambino. Vagginelli ha chiesto chiarezza sull’attribuzione delle responsabilità, invitando l’Assemblea Territoriale Idrica a coinvolgere il presidente della Regione, Renato Schifani, il quale finora ha evitato il confronto. Gambino ha poi evidenziato l’assurdità della situazione infrastrutturale: “Abbiamo delle dighe senza potabilizzatori e dei potabilizzatori senza dighe”.

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Cronaca

Scossa di Terremoto  magnitudo 2.9 nel Tirreno Meridionale

Registrato un terremoto di lieve entità al largo delle coste siciliane. Nessun danno segnalato nelle città vicine

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Un terremoto di magnitudo 2.9 è stato registrato nel Tirreno Meridionale nella serata di ieri, 17 ottobre 2024.

L’evento sismico, alle ore 21.45, di lieve entità, ha avuto un epicentro situato a circa 56 km a nord di Trapani e a 77 km a nord-ovest di Palermo.

Non sono stati riportati danni alle strutture né alle persone. Le autorità locali hanno monitorato l’evolversi della situazione, ma data la bassa intensità del terremoto, non si prevedono ripercussioni rilevanti.

L’area del Tirreno Meridionale è soggetta a una moderata attività sismica, e scosse di questa portata sono relativamente comuni nella zona.

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