Nonostante le prospettive di un aumento delle bollette energetiche nel 2025, il sistema di approvvigionamento e stoccaggio del gas in Italia “è stabile e sicuro”.
Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, ha sottolineato che il nostro Paese “è messo bene” in termini di scorte, ma avverte che i consumatori dovranno prepararsi a un possibile rincaro del 9-10%, variabile a seconda dei consumi e delle condizioni del mercato.
Anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha rassicurato sulla solidità delle riserve, attualmente vicine al 78% (155,86 TWh), un livello superiore a quello medio dell’Unione Europea, che è sceso sotto il 70%. La Commissione europea ha confermato che non ci sono rischi di approvvigionamento per i Paesi membri, con riserve ancora superiori ai livelli prebellici.
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Intanto, il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam ha registrato un calo, scendendo sotto i 48 euro per megawattora. Pichetto ha espresso fiducia nella possibilità di mantenere il prezzo sotto i 50 euro, evitando la spirale inflattiva che due anni fa portò i costi fino a 350 euro per megawattora.
Tuttavia, ha avvertito, la vera sfida sarà garantire un prezzo d’acquisto più basso per ricostituire le scorte in vista del prossimo inverno.
Il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’elettricità resta una priorità europea, ma Pichetto ha evidenziato le difficoltà nel trovare un accordo comune tra Paesi con interessi divergenti.
Besseghini ha infine ribadito l’importanza del risparmio energetico come unico strumento immediato per contenere l’impatto dei prezzi volatili, spiegando che ridurre la domanda può inviare segnali positivi al mercato.
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