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Cronaca

Luglio 2023, il più caldo di sempre: per l’Onu “ora si parla di ebollizione globale”

Caldo anomalo, il precedente record era stato stabilito nel luglio del 2019: ecco cosa evidenzia l’Onu

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Il mese che si avvia alla conclusione è già stato dichiarato dalle Nazioni Unite come il più caldo mai registrato: nonostante manchino ancora 4 giorni, i dati raccolti in questo torrido luglio dall’Organizzazione meteorologica mondiale WMO e dall’osservatorio europeo dell’agenzia Ue Copernicus sono già sufficienti per affermarlo.

Il caldo anomalo si è riscontrato in gran parte dell’emisfero settentrionale ed è senza paragoni da quando esistono registrazioni complete dei dati, ovvero dal 1940; il precedente record era stato stabilito nel luglio 2019 e, pur non disponendo di registrazioni in fase storiche anteriori all’attuale, secondo i meteorologi si tratta di un livello di temperature probabilmente “senza precedenti” in migliaia di anni.

La situazione è tale da spingere il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres a parlare di “ebollizione globale”: “L’era del riscaldamento globale è finita – ha detto – ora e’ giunto il momento dell’era dell’ebollizione globale. Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. E questo è solo l’inizio”. Anche il segretario generale del WMO Petteri Taalas ha detto che “gli estremi climatici sperimentati da milioni di persone nel mese di luglio sono solo la dura realta’ del cambiamento climatico, un’anteprima di ciò che il futuro ci riserva”.

Pur non disponendo di serie di dati paragonabili alle attuali per i secoli passati, i paleoclimatologi studiano gli anelli di accrescimento dei tronchi degli alberi e i fossili: sulla base di quanto si può ricostruire, le temperature registrate in questo luglio sono “senza precedenti nella nostra storia delle ultime migliaia di anni”, secondo il direttore del Copernicus Climate Service, Carlo Buontempo; e forse addirittura su un periodo nell’ordine di 100 mila anni.

Due giorni fa, la rete scientifica World Weather Attribution (WWA) aveva confermato che tali livelli record sarebbero stati “quasi impossibili” senza l’effetto serra dovuto alle emissioni inquinanti. Lo stesso presidente Usa Joe Biden ha detto che “il riscaldamento climatico è una minaccia esistenziale”, e che “nessuno può più negare il suo impatto”. Sempre oggi, l’Agenzia internazionale per l’Energia ha dichiarato che il consumo globale di carbone non solo non è diminuito, ma nel 2022 ha toccato il massimo storico e si avvia a crescere anche nell’anno in corso.

La combustione del carbone, utilizzato per la produzione di elettricità e industriale, è responsabile di una gran parte delle emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale. Nel 2022, ha segnalato l’Agenzia, i consumi di questa fonte di energia fossile sono cresciuti del 3,3% a 8,3 miliardi di tonnellate, e quest’anno si manterranno sullo stesso livello, “poiché la forte crescita dell’uso del carbone in Asia, sia per la produzione di energia che per le applicazioni industriali, supererà le diminuzioni realizzate negli Stati Uniti e in Europa”, si legge nel rapporto.

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Cronaca

Senzatetto sessantenne ucciso a calci e pugni alla stazione: dramma a Siracusa

Testimone racconta l’atroce aggressione subita da M., 61 anni, senzatetto, che ha portato al decesso: la polizia indaga sul caso

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Una aggressione violenta e brutale scuote la Sicilia: a Siracusa un senzatetto di 61 anni, M., è stato massacrato di pugni e calci da uno sconosciuto. La tragedia si è consumata nella notte tra mercoledì e giovedì, e a raccontarla è stato un altro senzatetto, R., che ha assistito al dramma.

Visibilmente scosso e con le mani tremanti, il testimone ha descritto l’accaduto ai cronisti de La Sicilia, raccontando di come l’aggressore, senza alcun motivo apparente, si sia scagliato su M. con violenza.

Dopo l’attacco, la vittima è stata trasportata in ospedale, ma ha deciso di tornare alla stazione, dove è stato trovato morto la mattina seguente. “L’hanno picchiato senza pietà, lui stava male, vomitava”, ha spiegato il testimone.

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Il racconto di R. parla di un uomo che, urlando per un cellulare scomparso, ha iniziato a colpire M. senza sosta, per poi allontanarsi. Spaventato e con ferite al volto, R. ha deciso di allontanarsi presto dalla città. La polizia ha presidiato la stazione, impedendo ai curiosi di avvicinarsi al luogo del delitto, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di M.

Sul terribile accaduto la Procura di Siracusa ha aperto una indagine. Disposta l’autopsia e si stanno valutando le dichiarazioni del testimone oculare. Le telecamere di sicurezza potrebbero aver ripreso l’aggressione e gli ultimi momenti di vita della vittima, ma al momento quel che rimane è soltanto una certezza: l’assassino a piede libero, oltre alla morte violenta.

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Cronaca

Gran freddo sull’Italia, e arriva anche la neve: una breve “ondata” prima del ritorno del sole

Piogge, nevicate e temperature sotto zero colpiscono la Penisola, ma il weekend porta un miglioramento

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Il fronte freddo che ha investito l’Italia dalla giornata di ieri, 21 novembre, continua a farsi sentire, portando piogge, temporali e nevicate a bassa quota su Alpi, Prealpi e Appennini centrali.

La neve ha raggiunto altitudini attorno ai 1000 metri e, in alcune aree del Nord, persino le valli più basse.

In Trentino e Alto Adige, i fiocchi sono scesi fino al fondovalle, mentre le stazioni a oltre 3000 metri hanno registrato temperature glaciali di -21°C. Anche la Toscana ha vissuto un assaggio d’inverno, con neve fino ai 1400 metri.

Oggi, venerdì 22 novembre, si prevede un rapido miglioramento al Nord e in alcune regioni centrali come Toscana e Lazio.

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Tuttavia, il maltempo proseguirà al Centro-Sud, con piogge sul versante tirrenico e nevicate abbondanti sugli Appennini centrali e meridionali.

Fortunatamente, questa fase fredda si rivelerà breve. Già dalla serata di oggi l’alta pressione tornerà protagonista, regalando un fine settimana di relativa calma e sole su tutta la Penisola. Un primo assaggio di inverno che lascia spazio a un weekend più mite. (foto teleone.it)

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Cronaca

Abusi sulle figlie minori di 14 anni, shock a Sant’Agata di Militello: uomo ai domiciliari

Le violenze avvenivano quando la madre non si trovava in casa: le indagini hanno accertato che accadeva tutto dal 2021

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Scatta ancora un arresto per violenza sessuale: un uomo è stato fermato dai carabinieri a Sant’Agata di Militello con l’accusa di abusi nei confronti delle due figlie minorenni.

Nella cittadina in provincia di Messina il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip, su richiesta della Procura di Patti. Secondo quel che è stato accertato, l’uomo avrebbe abusato delle due figlie, entrambe minori di 14 anni.

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Per il responsabile, alla fine, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sulla vicenda l’indagine è stata avviata dopo che la madre delle due ragazzine – ex convivente dell’indagato – aveva presentato denuncia. Questa era stata fatta nello scorso mese di ottobre.

Le indagini, che sono state portate avanti anche attraverso intercettazioni, hanno permesso di accertare che l’uomo avrebbe abusato delle figlie fin dal 2021. Le violenze avvenivano quando la madre non si trovava in casa.

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Cronaca

Palermo, nuova aggressione in carcere: agente colpito e soccorso dai medici

Aggressioni nelle carceri: il grido d’allarme del personale penitenziario

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Un grave episodio di violenza si è verificato presso l’ex carcere Ucciardone, a Palermo. Un detenuto della sesta sezione ha aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria, colpendolo con un pugno al volto.

Lo ha riferito Maurizio Mezzatesta, segretario nazionale del sindacato Cnpp-Spp. L’agente ferito è stato soccorso dai medici del pronto soccorso. Secondo Mezzatesta, un episodio simile si era già verificato pochi giorni prima nella nona sezione dello stesso istituto.

Il sindacato denuncia da tempo la necessità “di trasferire i detenuti con problemi psichiatrici in strutture adeguate“, sottolineando come l’attuale sistema non sia in grado di gestirli. Solo nel 2024, si contano circa 900 aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria, un fenomeno diffuso in tutti gli istituti italiani.

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“Il personale è allo stremo e si sente abbandonato”, ha dichiarato Mezzatesta, ribadendo che la situazione richiede interventi urgenti per tutelare sia il personale che i detenuti con problematiche specifiche. (foto archivio)

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