Associazione a delinquere di tipo mafioso, oltre ad estorsioni aggravate, consumate e tentate. Con queste accuse tre persone sono state arrestate a Palermo. Fra queste due sono state trasferite in carcere, mentre la terza si trova ai domiciliari.
Le risultanze delle indagini, secondo gli investigatori, che nel gennaio 2023 hanno già portato all’arresto di 7 persone per i medesimi titoli di reato (operazione denominata “Roccaforte”, condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo), consentirebbero di individuare il nuovo reggente della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi a seguito del vuoto di potere lasciato dal precedente, tratto in arresto nel luglio 2020, nonché di documentare le presunte responsabilità dei singoli associati di cui lo stesso si avvaleva per perseguire gli scopi dell’associazione.
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Dalle investigazioni è emerso il ricorso sistematico, da parte del sodalizio, all’attività estorsiva sotto forma di “pizzo” – che si intensificava con l’approssimarsi delle festività natalizie e pasquali – nei confronti dei commercianti della zona di Corso Calatafimi, finalizzata all’alimentazione delle casse dell’associazione e al mantenimento degli uomini d’onore detenuti e delle loro famiglie, quale espressione del più ampio obbligo di mutua assistenza fra i consociati.
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