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Cronaca

Maltempo, voli dirottati in Sicilia: Malta, turbolenze e paura, aerei a Catania e Palermo

A causa del maltempo voli dirottati in Sicilia: paura per turbolenze su aereo diretto a Malta, poi atterrato a Catania

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Vari voli in arrivo a Malta sono stati dirottati verso gli aeroporti siciliani domenica sera a causa delle cattive condizioni meteorologiche che hanno colpito l’aeroporto internazionale di Malta, rendendo pericoloso l’atterraggio degli aerei.

Anche i voli in partenza dall’isola sono stati gravemente colpiti e ritardati. Gli aerei sono stati dirottati a causa della scarsa visibilità causata dalla sabbia del deserto proveniente dalla regione del Sahara e da forti venti che avrebbero potuto destabilizzare il velivolo.

L’aeroporto internazionale di Malta ha confermato che tre voli sono stati dirottati su Catania e un altro su Palermo. I voli dirottati su Catania provenivano da Napoli, Berlino e Parigi mentre il volo dirottato su Palermo era diretto a Malta da Parigi.

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Secondo rapporti locali, i passeggeri di uno dei voli hanno riferito di forti turbolenze sull’aereo mentre stava raggiungendo Malta, costringendo il pilota ad atterrare a Catania. Tutti quattro i voli sono tornati a Malta circa quattro ore dopo l’orario dell’arrivo previsto. Intanto, anche se lunedì sera non è previsto che un ciclone africano colpisca Malta, si prevede forti venti con raffiche tra Forza 5 e 7 sferzeranno le isole maltesi. 🖋 CONTINUA A LEGGERE su teleone.it

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Cronaca

Emergenza idrica a Enna, maggioranza chiede consiglio comunale urgente

Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari […]

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Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari a sostegno dell’amministrazione guidata dal sindaco Di Pietro (Mpa – Italia Viva – Siamo enna – Uniti per Enna – Liberamente e Fratelli d’Italia) hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e urgente al fine di avere un confronto tra le forze politiche e le istituzioni preposte al fine di trovare delle soluzioni utili a garantire il servizio a tutti i cittadini, che in questo momento si sentono discriminati per come viene erogata l’acqua.

Inoltre, vista la delicatezza dell’argomento, hanno chiesto al presidente del consiglio Paolo Gargaglione, di invitare a partecipare ai lavori del Consiglio Comunale l’Ati, Acqua Enna, una rappresentanza di deputati regionali e il commissario della Protezione Civile siciliana Cocina. (com)

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Cronaca

Mafia, consegnati al Comune di Realmonte terreni e un immobile confiscati ai boss

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata

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Consegnati al Comune di Realmonte, nella provincia di Agrigento, terreni ed una abitazione in località Monterosso, dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Realmonte, nello scorso mese di luglio.

Il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, ha manifestato l’interesse, durante l’incontro svolto presso la Prefettura di Palermo alla presenza del Sottosegretario di Stato, Wanda Ferro, di Maria Carolina Varchi, del Direttore dell’Agenzia, Prefetto Bruno Corda, dei Prefetti di Palermo, Massimo Mariani, e Agrigento, Filippo Romano, del Capo di Gabinetto della Prefettura di Trapani, Luciano Zanta Platomone, con la partecipazione dei vertici della magistratura e delle Forze dell’Ordine. 

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L’Agenzia, che continua a condurre il ciclo di conferenze di servizi per raccogliere le manifestazioni di interesse, da parte degli enti territoriali e delle amministrazioni dello Stato, ha consegnato i beni al Comune di Realmonte. (foto scrivolibero)

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Cronaca

Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Dieci arresti per mafia, estorsione e scambio elettorale. Tra i fermati anche l’ex senatore del Pd: i dettagli

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La polizia di Stato di Trapani, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 10 persone residenti in provincia di Trapani.

Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa allo scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, fino al traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e detenzione illegale di armi.

Tra gli arrestati figura l’ex senatore del Pd Antonino Papania (foto), fondatore del movimento politico Via, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

Insieme a lui, è finito in manette anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, considerato il tramite tra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Nell’ordinanza firmata dal presidente dell’ufficio Gip, Alfredo Montalto, si fa riferimento anche ad altre otto persone affiliate al clan, tra cui il reggente Francesco Coppola.

Le indagini, iniziate nel maggio 2021 dalla Squadra mobile di Trapani in collaborazione con quella di Palermo e il Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di svelare i legami tra la politica locale e la mafia. Giosuè Di Gregorio, ritenuto uno dei principali collaboratori di Coppola, si sarebbe occupato dei rapporti con l’intermediario politico.

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Cronaca

Richiesta condanna Salvini, scontro con i giudici di Palermo: per l’Anm “forme di pressione sui pm”

L’Associazione nazionale dei magistrati denuncia “pressioni indebit” e difende i giudici di Palermo dalle critiche politiche

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L’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, ha preso posizione contro le critiche rivolte alla magistratura dopo la richiesta di condanna a sei anni per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il sindacato delle toghe ha condannato le “reazioni scomposte” da parte di esponenti politici, in particolare dopo le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “incredibile” che un ministro possa rischiare una condanna per aver difeso i confini della nazione.

Meloni, in un post sui social, ha dichiarato che trasformare in crimine il dovere di proteggere i confini italiani rappresenta “un precedente gravissimo”.

Le sue parole hanno trovato eco in altri membri dell’Esecutivo, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha espresso le sue perplessità sul processo. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha criticato apertamente i magistrati di Palermo.

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L’Anm ha risposto duramente, accusando queste dichiarazioni di essere gravi e di violare il principio di separazione dei poteri, definendole “indebite forme di pressione sui magistrati“. L’associazione ha difeso l’autonomia dei giudici, sottolineando l’importanza di rispettare le regole che disciplinano il processo.

La polemica ha anche varcato i confini italiani, con l’imprenditore Elon Musk che su X ha attaccato la magistratura, definendo “pazzo” il pubblico ministero e sostenendo che dovrebbe essere lui a finire in prigione. (foto italpress)

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