Vetrina
“Mangiavo la piadina, Giulia m’ha rimproverato…”: il racconto choc di Impagnatiello
Le scioccanti rivelazioni di Alessandro Impagnatiello, il mostro che ha ucciso la giovane Giulia Tramontano, 29enne incinta
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E’ ancora fortissima l’eco della tragedia che ha portato alla scomparsa di Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa dal compagno, Alessandro Impanatiello, 30 anni, che si trova adesso in carcere. Emergono i racconti fatti dal giovane, dopo l’arresto.
“Mentre io stavo mangiando una piadina, Giulia – ha raccontato agli inquirenti – è andata in cucina per preparare la cena e ha iniziato a tagliare dei pomodori. Io ero in sala che finivo la mia piadina. A quel punto, di nuovo, Giulia ha riaperto la discussione sul tradimento dicendomi che dopo quello che aveva scoperto la vita le era diventata pesante. E che non riusciva più a vivere. Che non voleva più vivere”.
LEGGI: Dramma Giulia Tramontano, 29 anni: ritrovato cadavere in un bosco
“Ci ho litigato, ora vado a dormire”: un messaggio e poi Giulia scompare, è giallo
Poi avrebbe cominciato a procurarsi tagli alle braccia. Queste le parole del mostro, Alessandro Impagnatiello, che durante l’interrogatorio di convalida del fermo ha corretto il tiro in merito alla dinamica dell’accoltellamento. Ha spiegato, rispondendo alle domande del giudice Angela Minerva, che la ragazza, prima che lui la uccidesse, si era “involontariamente” ferita un braccio con il coltello da cucina che stava usando per tagliare dei pomodori.
Quella sarebbe stata la “scintilla” che lo avrebbe portato a colpirla più volte all’altezza del collo. Non cambia la sostanza. O meglio “la aggrava se si considera la sproporzione del gesto successivo”, stando alle carte di convalida. “Le ho dato due coltellate alla gola, ha tentato di divincolarsi, ma non riusciva, lo faceva in modo debole. Non ha nemmeno urlato. A quel punto erano le 20.30 – ha proseguito il giovane – era a terra ed ho pensato: Come mi libero del corpo? E così l’ho portata in bagno e le ho dato fuoco nella vasca”.
“Giulia – ha detto l’assassino – non costituiva più un problema perché se ne sarebbe andata, ma c’era il bambino”. Il secondo che avrebbe “lasciato senza padre”. Giulia in un whatsapp gli aveva scritto, dopo aver scoperto il tradimento: “Quanto fai schifo alla razza umana. Hai fallito nella vita 2 figli con due madri diverse che tu possa affogare nello schifo che ti sei creato da solo”. E sarebbe stata questa frase che gli ricordava il fallimento “a causargli stress“: “Ho agito senza un reale motivo – ha proseguito Impagnatiello – perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare, non solo la gestione delle due ragazze che avevo, ma anche perché tutti ormai lo sapevano”.
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Cronaca
Si ribalta trattore, tragedia a Paceco: morto a 55 anni Maurizio Scuderi
La comunità in lutto per Maurizio Scuderi, 55 anni, vittima di un drammatico ribaltamento di un trattore
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Maurizio Scuderi, 55 anni, residente a Paceco, ha perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro.
L’uomo stava guidando il suo trattore su un terreno di sua proprietà quando il mezzo si è ribaltato, causandone il decesso.
Impiegato forestale e dirigente del sindacato Flai Cgil, Scuderi era una figura rispettata e amata nella comunità. La notizia della sua morte ha scosso profondamente il paese, lasciando sgomento tra amici, colleghi e conoscenti. Numerosi messaggi di cordoglio sono comparsi sui social, a testimonianza dell’affetto e della stima che lo circondavano.
Scuderi lascia una moglie e due figli. La sua figura era centrale anche per il sindacato, dove era conosciuto per il suo impegno a tutela dei lavoratori.
Le autorità competenti hanno avviato indagini per accertare le cause del ribaltamento del trattore e ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
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Cronaca
Tragico schianto a Palermo: muore un uomo di 32 anni
Incidente nella notte in viale Regione Siciliana, da chiarire la dinamica
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Un incidente mortale è avvenuto poco prima di mezzanotte in viale Regione Siciliana, all’altezza del sottopasso di corso Calatafimi, in direzione Trapani.
Un uomo di 32 anni ha perso la vita mentre viaggiava a bordo di un’Alfa Romeo 159.
Sul luogo del drammatico incidente sono intervenuti i vigili del fuoco per estrarre la vittima dalle lamiere, il personale sanitario del 118 e la polizia, che ha gestito i rilievi. Per consentire i soccorsi e la messa in sicurezza dell’area, il tratto di strada è stato temporaneamente chiuso al traffico, causando rallentamenti nella circolazione.
La dinamica del sinistro è ancora da ricostruire, ma secondo le prime informazioni non sembrano essere coinvolti altri veicoli. L’Alfa Romeo 159, completamente distrutta.
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Cronaca
“Larimar è stata uccisa: sappiamo da chi, abbiamo fatto i nomi”: colpo di scena, le parole dellla mamma
La tragedia di Piazza Armerina: il mistero della morte della ragazzina e i sospetti dei familiari: “Sappiamo chi è stato”
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Un nuovo colpo di scena sul caso di Larimar Annaloro, la studentessa quindicenne trovata impiccata nel giardino della sua casa a Piazza Armerina. La madre, distrutta dal dolore, è convinta che non si tratti di un suicidio e afferma di sapere chi è il colpevole.
Durante un’intervista alla trasmissione Mattino 4, la donna ha rivelato dettagli inquietanti: “Mia figlia era stata minacciata di morte a scuola. Non posso fare nomi pubblicamente, ma abbiamo parlato con gli inquirenti e indicato i sospetti. Abbiamo fatto nomi e cognomi“. Secondo la madre, le modalità del ritrovamento sono incompatibili con un gesto volontario.
LEGGI ANCHE: Larimar, mistero che si infittisce: le “anomalie” prima della morte della 15enne
Ci sono anomalie che sollevano dubbi: le scarpe di Larimar erano pulite, nonostante il terreno; la stanza della giovane era a soqquadro, con indumenti sparsi ovunque. Inoltre, la madre ha denunciato la presenza di segni sospetti sul corpo: “Larimar è stata trovata in ginocchio, con i solchi sotto le ginocchia. Era già svenuta o morta prima di essere messa lì”.
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Non si esclude il coinvolgimento di adulti in una presunta rete di complicità. “Abbiamo buchi nella recinzione del giardino, è facile entrare. Non siamo qui da molto e stavamo sistemando la casa. Qualcuno ha approfittato della situazione”, ha detto.
La madre accusa anche la scuola: “Se qualcuno mi avesse avvisato delle minacce, non l’avrei mai lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia”.
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Cronaca
Larimar, mistero che si infittisce: le “anomalie” prima della morte della 15enne
Gli indizi, le ipotesi e il dolore di una famiglia in cerca di verità, con le circostanze del decesso che lasciano perplessi gli inquirenti
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Nel giardino di casa il corpo di Larimar, la quindicenne morta a Piazza Armerina, è stato trovato impiccato a un albero. Ma le circostanze della sua morte lasciano perplessi, anche gli inquirenti: la ragazza aveva infatti la vertebra cervicale intatta, le mani libere e segni di corda attorno a collo, addome e piedi.
Dettagli, gli ultimi, che sollevano ancora una volta nuovi dubbi sull’ipotesi di suicidio.
La madre, che ha scoperto il corpo, racconta di averla trovata in ginocchio, con un doppio cappio al collo. “Sembrava dormisse”, ha dichiarato. L’autopsia ha confermato i segni delle corde, ma altri elementi alimentano il mistero: le scarpe di Larimar erano pulite, nonostante avesse attraversato il giardino per raggiungere l’albero. (continua sotto la foto)
Il giorno della tragedia, la giovane era molto scossa dopo un litigio a scuola. Una compagna l’aveva accusata di avere una relazione con il suo ex, accusa confermata dal ragazzo davanti ad altri studenti.
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“È successa una cosa brutta”, aveva confidato Larimar alla madre prima di tornare a casa. Poco dopo, la tragedia. La Procura dei Minori di Caltanissetta indaga per istigazione al suicidio e ha sequestrato i cellulari di otto amici della ragazza, cercando di capire se la diffusione di foto intime possa aver giocato un ruolo.
Intanto, il padre esclude l’ipotesi del suicidio: “Era solare, piena di vita. La sera prima parlava di un viaggio in famiglia”. La famiglia, tramite la loro avvocata Milena Ruffini, sta conducendo indagini difensive. La preside della scuola non ha ancora risposto alle richieste di chiarimenti.
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