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Melissa Satta “dipendente dal sesso”, lei è una furia: “Ora querelo”
L’ex velina ha allegato i titoli del tabloid inglese Daily Mail e del New York Post, poi lo sfogo
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Nelle storie sui social ha allegato i titoli del tabloid inglese Daily Mail e del New York Post. In questi è stata definita “dipendente dal sesso”. Ed è questa la ragione per cui Melissa Satta ha perso la pazienza. Parlando della fine della sua relazione con Matteo Berrettini, alcuni giornali la hanno definita “sex addicted”, e dunque l’ex velina ha annunciato querele contro i responsabili.
Satta ha pubblicato un lungo sfogo e una lettera firmata con il suo avvocato in cui si definisce scioccata e disgustata: “Sono decisa ad andare fino in fondo… credo che questa non sia una battaglia personale ma una conquista di civiltà”, scrive. E aggiunge: “La violenza psicologica è grave quanto quella fisica”.
“Ed eccomi qua, ancora una volta costretta ad assumere la mia autodifesa dinnanzi al tribunale dell’inquisizione mediatica, senza aver commesso nessun ‘crimine’, né alcun comportamento connotato da riprovevolezza morale”, esordisce Melissa Satta nella lettera pubblicata sui social.
“Quella definizione (“dipendente dal sesso”) mi lacera profondamente”, scrive, annunciando l’intenzione di ricorrere a vie legali, in questa occasione come nelle eventuali future, contro chiunque si permetta di usare tale definizioni “senza minimamente curarsi delle sofferenze causatemi come madre, prima che come donna e come persona”.
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Era stato il tennista Berrettini ad annunciare pubblicamente la fine del loro legame dopo che le voci si rincorrevano da settimane. “Per un anno ho preso secchiate di m…a per la mia relazione appena conclusa. E’ stato un anno pesantissimo, difficilissimo”, ha detto Melissa Satta facendo riferimento alle ripetute accuse di essere stata una “distrazione” per il suo ex compagno e di avergli rovinato la carriera. “Adesso che è giunta al termine ancora una volta devo subire queste cose. E io lo trovo inaccettabile. Ora prenderò provvedimenti seri con i miei avvocati”.
Melissa Satta vuole ricorrere a vie legali per tutelare anche e soprattutto il figlio, Maddox, nato 10 anni fa dalla lunga relazione con Kevin Prince Boateng. “Essendo un personaggio pubblico ho sempre accettato il gossip, ho sempre accettato i paparazzi, ho sempre accettato gli articoli purché siano fatti con un buon senso, siano veritieri, riportino dichiarazioni veramente fatte”, ha aggiunto.
“Non voglio strumentalizzare il sessismo… né voglio cedere alla facile tentazione di richiamare fatti di cronaca… ma credo che sia tempo che la stampa si assuma le proprie responsabilità e svolga il ruolo dell’informazione secondo i consueti canoni di verità e correttezza”. Adesso tutte le carte sono in mano all’avvocato. “Lo faccio per me, per mio figlio, per la mia famiglia, per tutte le persone che mi vogliono bene e per tutte le donne che devono subire delle situazioni assurde che vengono accusate e vengono fatte sentire come sono stata fatta sentire io in tutto questo anno”.
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News e Focus
Bambino di 10 anni accoltella un tredicenne per un pallone: shock a Napoli
E’ avvenuto tutto nella serata di lunedì scorso, e sul posto è stato subito richiesto l’intervento dei carabinieri
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Un grave episodio di violenza tra minori scuote la provincia di Napoli. Durante una partita di calcio su un campetto a Giugliano in Campania, un bambino di appena 10 anni ha accoltellato un tredicenne, lasciando tutti sotto shock.
E’ avvenuto tutto nella serata di lunedì scorso, 18 novembre, e sul posto è stato subito richiesto l’intervento dei carabinieri.
La giovane vittima, ferita ma cosciente, è stata accompagnata dai familiari all’ospedale San Giuliano, dove ha ricevuto le prime cure. Le forze dell’ordine stanno ancora cercando di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e di chiarire le motivazioni dietro il gesto.
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Secondo quanto emerso, l’aggressione sarebbe nata da un litigio per un pallone, un motivo apparentemente banale che ha portato al gesto drammatico.
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News e Focus
Meteo, gli esperti avvertono: “E’ l’ora di prepararsi alla tempesta, venti impetuosi, piogge e neve in pianura”
Un mix di fenomeni estremi da Nord a Sud: allerta per mareggiate storiche, accumuli di pioggia e freddo intenso
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Una “tempesta perfetta” si prepara a colpire l’Italia con venti violentissimi, mareggiate, piogge torrenziali e persino nevicate in pianura.
A partire da oggi, 19 novembre, secondo Lorenzo Tedici di ilmeteo.it, il Paese sarà interessato da condizioni meteo estreme. Le prime avvisaglie si avvertiranno già nel pomeriggio di oggi, con venti di Libeccio che genereranno onde fino a 7 metri sul Mar Ligure, colpendo le coste della Toscana e della Liguria di Levante.
Nella giornata di domani, mercoledì, il mare agitato si estenderà al Lazio e al nord della Sardegna, mentre i venti ruoteranno verso Maestrale, investendo Campania e Calabria tirrenica nella notte.
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Contemporaneamente, le piogge persistenti bagneranno le regioni tirreniche, con accumuli fino a 150 mm in tre giorni. Giovedì, l’irruzione di aria artica porterà neve sulle Alpi e sull’Appennino, spingendosi fino in pianura, specie in Piemonte e Triveneto. Milano potrebbe assistere a “fioccate” coreografiche, mentre gli accumuli più consistenti sono attesi su Piemonte e Valle d’Aosta.
Il vento, pericoloso fino a sabato mattina, causerà mareggiate e danni sulle coste esposte, con la situazione che migliorerà solo da sabato. Si prospettano giorni di disagi, allerta meteo e temperature in picchiata: è il momento di prepararsi, e non farsi trovare impreparati, come avvertono gli esperti.
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Cronaca
Rompe le “acque” ad agosto, partorisce ad ottobre: Messina, l’incredibile storia di Azzurra
Da una rottura prematura delle acque a 24 settimane alla nascita del piccolo: la storia di una giovane mamma siciliana
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La storia di Azzurra Schepis, giovane mamma di 24 anni, ha dell’incredibile: dopo una rottura prematura delle membrane a 24 settimane, è stata ricoverata presso l’UOC di Ginecologia e Ostetricia dell’AOU G. Martino di Messina, dove è riuscita a portare avanti la gravidanza fino alla 30ª settimana, grazie al costante supporto medico.
“Il 21 agosto mi sono accorta di aver rotto le acque e sono corsa in ospedale – ha raccontato Azzurra –. Da quel giorno sono rimasta ricoverata fino al 5 ottobre, lontana dalla mia bimba di due anni. È stato emotivamente difficile, ma l’assistenza ricevuta è stata eccezionale”.
Azzurra ricorda con emozione il momento del parto cesareo, avvenuto… al ritmo dei Coldplay: “L’anestesista ha intonato A Sky Full of Stars, creando un’atmosfera che mi ha aiutato a stemperare la tensione”. Il cesareo, eseguito dal dottor Angelo Santamaria con il professor Ferdinando Gulino e l’anestesista Francesco Lanza, è stato una decisione obbligata per evitare complicazioni.
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“Abbiamo somministrato antibiotici e trattamenti specifici per rallentare il parto – spiega Santamaria – Ogni giorno recuperato era un successo. A 30 settimane e due giorni, con un lieve rialzo febbrile della paziente, abbiamo deciso di intervenire per proteggere madre e figlio”.
Dopo la nascita, il neonato è stato ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale (TIN). “I bambini prematuri, nati prima della 37ª settimana, richiedono cure specialistiche – spiega il professor Gitto –. Abbiamo seguito un percorso graduale per favorire la loro autonomia respiratoria e nutrizionale”. Il piccolo, ora in buona salute, ha partecipato con i genitori all’evento per la Giornata Mondiale del Neonato Prematuro.
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Cronaca
L’ultima in Italia per “qualità della vita” è Caltanissetta, Palermo centesima su 107: l’indagine
Lo studio evidenzia le città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti
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Milano conquista nuovamente il podio classificandosi al primo posto, seguita da Bolzano e Monza e della Brianza, nella nuova edizione dell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2024 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 26ª edizione.
Servizi, soglia di reddito, infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo, questi i principali elementi di qualità che devono contraddistinguere un centro urbano di grandi dimensioni. In fondo alla classifica Caltanissetta (107ª), insieme a Reggio Calabria (106ª, ha perso 11 posizioni dal 2023) e Agrigento (105ª, caduta di un posto rispetto all’anno precedente). Lo studio mette in evidenza le città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti e si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza.
Bologna e Trento completano il gruppo delle migliori città del 2024, collocandosi rispettivamente al quarto e quinto posto, e si distinguono per la loro capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. Guardando ai grandi scossoni della classifica, da segnalare in negativo Savona (-20, dal 43° al 63° posto) e in positivo Ferrara (+21, dal 48° al 27° posto).
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Quest’anno si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale.
Per quanto riguarda Caltanissetta, ci sono vulnerabilità in molti aspetti della qualità della vita, comuni alle province del Mezzogiorno, ma, allo stesso tempo, ci sono anche buoni risultati: la provincia si classifica tra le prime posizioni nella dimensione del “Sistema salute”, a metà classifica nella dimensione relativa a “Reati e sicurezza” e nelle posizioni di coda nelle restanti 7 dimensioni. Continua a perdere posizioni anche la provincia di Palermo, che si è collocata al centesimo posto su 107 nella classifica.
La dimensione “Affari e Lavoro” comprende 8 indicatori, che riportano informazioni sul mercato del lavoro (tasso di occupazione e disoccupazione distinti per sesso), sulla nati-mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano e Bologna si piazzano, come nelle due passate edizioni, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli.
La dimensione “Ambiente” è articolata in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui
figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. Monza e della Brianza apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania.
Reati e sicurezza L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando 9 posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini.
La dimensione “Sicurezza sociale” ha subito alcune variazioni nell’impianto complessivo lo scorso anno. E’ stato eliminato il dato sui NEET, ovvero la percentuale di persone in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, in quanto non più prodotto dall’Istat. L’indicatore è sostituito dal tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni. La provincia che quest’anno apre la classifica è Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto.
Istruzione e formazione La dimensione “Istruzione e formazione” fornisce una valutazione circa la dotazione di capitale umano e comprende 6 indicatori, tutti positivamente associati alla qualità della vita, tratti dal BES (Benessere equo e sostenibile) curato dall’Istat: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli c.d. terziari, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento dello scorso anno. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone.
La struttura di questa dimensione di analisi è stata modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui 3 nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e 2 nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni).
L’inserimento dei nuovi indicatori ha un effetto profondo sulla composizione del gruppo di testa, da cui escono tutte le province dell’Italia meridionale e insulare che occupavano fino a due anni fa posizioni di vertice. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e della Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.
Isernia apre la classifica della dimensione relativa al “Sistema salute”, confermando il piazzamento già conseguito lo scorso anno, così come Terni, seconda classificata. A seguire Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia.
A partire da quest’anno la dimensione “Turismo” comprende anche intrattenimento e cultura.
Apre la classifica Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna.
Milano conferma il primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica, come nelle cinque passate edizioni, la provincia di Crotone.
Secondo Marino Longoni, Condirettore di ItaliaOggi, “lo studio di Italia Oggi e Ital Communications si articola in 93 indicatori di base che raggruppano elementi come il lavoro, gli affari, la sicurezza, l’ambiente e la giustizia. Dalla ricerca di quest’anno emerge principalmente il divario tra Centro-Nord e Sud Italia, dove si evidenziano ampie sacche di disagio sociale, e vediamo inoltre la conferma di un elemento già presente negli anni passati, ovvero la crescita delle città metropolitane”.
Per Attilio Lombardi, Founder di Ital Communications, “l’indagine condotta da ItaliaOggi e Ital Communications, coordinata dall’Università Sapienza di Roma, rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del concetto di qualità della vita, integrando nuovi parametri che rispecchiano le esigenze e le aspirazioni delle comunità moderne. Come comunicatori, abbiamo la responsabilità di costruire ponti di dialogo e offrire all’opinione pubblica, ai mass media e alle istituzioni una visione chiara e accurata delle città in cui viviamo. Il nostro ruolo è quello di stimolare e facilitare un confronto informato, basato su dati verificati e contestualizzati, ispirando azioni concrete affinchè le comunità possano partecipare attivamente ai processi decisionali che le riguardano. Solo attraverso una comunicazione trasparente e responsabile possiamo contribuire a costruire città in cui il benessere collettivo sia al centro delle politiche di sviluppo”.
Spiega il responsabile dell’elaborazione dei dati Alessandro Polli, Docente di Statistica economica nel Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma: “E’ un lavoro complicato, perchè deve mettere assieme dati che sviluppiamo in maniera ponderata, connettendo un numero rilevante di indicatori. E’ un metodo che, alla prova dei fatti, funziona. Lo legittimano i commenti di chi rappresenta le stesse realtà promosse o bocciate per Qualità della Vita che, al netto della maggiore o minore soddisfazione legata alla posizione raggiunta, storicamente si riconoscono nelle classifiche finali della graduatoria”.
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