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Cronaca

Messina dà l’addio a Martina, morta a 7 anni sulla A2: il conducente denunciato

Indagini in corso per chiarire le dinamiche dell’incidente e accertare eventuali responsabilità

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Si terranno oggi pomeriggio (16.30 al Duomo di Messina) si terranno i funerali di Martina Merulla, la bambina di 7 anni che ha perso la vita in un tragico incidente stradale sull’autostrada A2, nei pressi di Sala Consilina.

Familiari, amici e conoscenti si stringeranno intorno ai genitori, Laura e Fortunato, e al fratellino Gabriel per dare l’ultimo saluto alla piccola.

Il drammatico incidente è avvenuto mentre la famiglia era in viaggio per un pellegrinaggio a Pietralcina. Fortunato, il padre di Martina, una guardia penitenziaria originaria di Santa Lucia del Mela, stava portando la moglie e i due figli in una breve vacanza spirituale, che si è trasformata in una tragedia.

L’incidente è avvenuto quando la Citroen C1 della famiglia messinese è stata tamponata da una Renault Captur, spingendo l’auto contro il guardrail. Tutti i membri della famiglia sono rimasti feriti, ma per Martina, che era in condizioni più gravi, non c’è stato nulla da fare: è morta poco dopo essere stata trasportata all’ospedale Luigi Curto di Polla.

Il conducente della Renault Captur, un uomo originario di Crotone e residente a Monza, è stato denunciato per omicidio stradale. Sia lui che la sua passeggera hanno riportato solo lievi ferite. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire la dinamica dell’incidente, concentrandosi sulla velocità dei veicoli e sui dispositivi di sicurezza utilizzati.

Il corpo di Martina è stato restituito ai genitori dopo l’esame medico legale, eseguito nell’ambito dell’inchiesta aperta per stabilire le cause dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono affidati alla Polizia stradale di Sala Consilina, che sta indagando per chiarire ogni dettaglio di questo tragico evento.

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Cronaca

Emergenza idrica a Enna, maggioranza chiede consiglio comunale urgente

Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari […]

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Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari a sostegno dell’amministrazione guidata dal sindaco Di Pietro (Mpa – Italia Viva – Siamo enna – Uniti per Enna – Liberamente e Fratelli d’Italia) hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e urgente al fine di avere un confronto tra le forze politiche e le istituzioni preposte al fine di trovare delle soluzioni utili a garantire il servizio a tutti i cittadini, che in questo momento si sentono discriminati per come viene erogata l’acqua.

Inoltre, vista la delicatezza dell’argomento, hanno chiesto al presidente del consiglio Paolo Gargaglione, di invitare a partecipare ai lavori del Consiglio Comunale l’Ati, Acqua Enna, una rappresentanza di deputati regionali e il commissario della Protezione Civile siciliana Cocina. (com)

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Cronaca

Mafia, consegnati al Comune di Realmonte terreni e un immobile confiscati ai boss

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata

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Consegnati al Comune di Realmonte, nella provincia di Agrigento, terreni ed una abitazione in località Monterosso, dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Realmonte, nello scorso mese di luglio.

Il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, ha manifestato l’interesse, durante l’incontro svolto presso la Prefettura di Palermo alla presenza del Sottosegretario di Stato, Wanda Ferro, di Maria Carolina Varchi, del Direttore dell’Agenzia, Prefetto Bruno Corda, dei Prefetti di Palermo, Massimo Mariani, e Agrigento, Filippo Romano, del Capo di Gabinetto della Prefettura di Trapani, Luciano Zanta Platomone, con la partecipazione dei vertici della magistratura e delle Forze dell’Ordine. 

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L’Agenzia, che continua a condurre il ciclo di conferenze di servizi per raccogliere le manifestazioni di interesse, da parte degli enti territoriali e delle amministrazioni dello Stato, ha consegnato i beni al Comune di Realmonte. (foto scrivolibero)

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Cronaca

Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Dieci arresti per mafia, estorsione e scambio elettorale. Tra i fermati anche l’ex senatore del Pd: i dettagli

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La polizia di Stato di Trapani, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 10 persone residenti in provincia di Trapani.

Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa allo scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, fino al traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e detenzione illegale di armi.

Tra gli arrestati figura l’ex senatore del Pd Antonino Papania (foto), fondatore del movimento politico Via, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

Insieme a lui, è finito in manette anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, considerato il tramite tra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Nell’ordinanza firmata dal presidente dell’ufficio Gip, Alfredo Montalto, si fa riferimento anche ad altre otto persone affiliate al clan, tra cui il reggente Francesco Coppola.

Le indagini, iniziate nel maggio 2021 dalla Squadra mobile di Trapani in collaborazione con quella di Palermo e il Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di svelare i legami tra la politica locale e la mafia. Giosuè Di Gregorio, ritenuto uno dei principali collaboratori di Coppola, si sarebbe occupato dei rapporti con l’intermediario politico.

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Cronaca

Richiesta condanna Salvini, scontro con i giudici di Palermo: per l’Anm “forme di pressione sui pm”

L’Associazione nazionale dei magistrati denuncia “pressioni indebit” e difende i giudici di Palermo dalle critiche politiche

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L’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, ha preso posizione contro le critiche rivolte alla magistratura dopo la richiesta di condanna a sei anni per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il sindacato delle toghe ha condannato le “reazioni scomposte” da parte di esponenti politici, in particolare dopo le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “incredibile” che un ministro possa rischiare una condanna per aver difeso i confini della nazione.

Meloni, in un post sui social, ha dichiarato che trasformare in crimine il dovere di proteggere i confini italiani rappresenta “un precedente gravissimo”.

Le sue parole hanno trovato eco in altri membri dell’Esecutivo, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha espresso le sue perplessità sul processo. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha criticato apertamente i magistrati di Palermo.

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L’Anm ha risposto duramente, accusando queste dichiarazioni di essere gravi e di violare il principio di separazione dei poteri, definendole “indebite forme di pressione sui magistrati“. L’associazione ha difeso l’autonomia dei giudici, sottolineando l’importanza di rispettare le regole che disciplinano il processo.

La polemica ha anche varcato i confini italiani, con l’imprenditore Elon Musk che su X ha attaccato la magistratura, definendo “pazzo” il pubblico ministero e sostenendo che dovrebbe essere lui a finire in prigione. (foto italpress)

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