La comunità di Triggiano, nel Barese, è letteralmente sotto shock per l’improvvisa morte di Domenico Leonetti, 35 anni, stroncato da un malore mentre giocava a calcetto.

La tragedia si è consumata due giorni fa, lunedì 16 dicembre, negli ultimi minuti di una partitella tra amici. I tentativi di rianimazione, sia da parte dei compagni sia degli operatori del 118 giunti sul posto, si sono rivelati purtroppo vani.

Domenico era molto amato: sui social spopolano messaggi di affetto e ricordi, che dipingono il ritratto di un ragazzo semplice, sempre sorridente e legato agli amici e alla famiglia. Tra i post condivisi, spiccano quelli dedicati al suo cane Russel, un golden retriever che Domenico considerava un compagno di vita. In uno dei suoi ultimi post, aveva scritto: “Insieme fino alla fine”.

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Non mancava anche il ricordo del padre, scomparso solo un anno prima: “Ho perso anche il mio papà, ma la vita è anche questo”, aveva scritto, ringraziando gli amici che gli erano stati vicini nei momenti difficili.

A Domenico un messaggio struggente dei colleghi: “Simili tragedie ci lasciano increduli e attoniti. Domenico, prima o poi ci rincontreremo lassù, dove ci sarà tanto spazio per rincorrere il pallone”. Gli amici lo ricordano con dolore: “Eri un ragazzo fantastico, un pezzo di pane”, scrive un conoscente.

Tra le dediche, un pensiero va anche alla madre di Domenico, devastata dalla perdita: “Veglia su di lei, ragazzo meraviglioso. Ci mancherà il tuo sorriso splendido e il tuo cuore buono”.

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Un drammatico incidente sul lavoro è avvenuto nel porto di Genova Prà, dove un operaio di 52 anni ha perso la vita. L’uomo, impegnato nel controllo dei sigilli di un container, è stato travolto da una ralla, morendo sul colpo.

L’incidente ha coinvolto anche un altro operaio, che si trovava alla guida del mezzo. L’uomo è stato sbalzato fuori dalla cabina ed è rimasto ferito.

Le sue condizioni non sarebbero gravi, ma è stato comunque subito trasportato in ospedale per accertamenti.

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Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente il personale sanitario del 118, la polizia stradale e gli ispettori della Asl. Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche esatte dell’accaduto e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.

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Chiara Moscardi, ventiseienne psicologa di origini rodigine, ha perso la vita in un tragico incidente stradale lungo la A4 nel pomeriggio di ieri, martedì 17 dicembre.

Laureata in Psicologia all’Università di Padova, Chiara si era trasferita dalla casa di famiglia per intraprendere la carriera professionale. Collaborava con la cooperativa Cosep, impegnandosi in progetti dedicati a persone senza dimora e con dipendenze nelle aree a rischio di Mestre.

La sua vita, però, non era solo lavoro. Chiara era cresciuta in una famiglia profondamente legata al rugby. Suo padre Alberto, ex campione d’Italia con la Rugby Rovigo e ingegnere, è stato una figura di spicco del rugby italiano, giocando accanto a leggende come Naas Botha.

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Anche suo fratello Matteo, attuale giocatore del Rovigo, ha vinto lo scudetto rossoblù, mentre lo zio Alessandro Moscardi è stato capitano della nazionale italiana.

Chiara stessa, da giovane, aveva provato a calcare i campi da rugby, spinta più dall’atmosfera familiare che da aspirazioni sportive. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto i genitori Rosita e Alberto e il fratello Matteo, che ieri pomeriggio hanno ricevuto la terribile comunicazione. Rovigo, città dove aveva studiato al liceo scientifico Paleocapa, piange una giovane donna che si era distinta per gentilezza, impegno e determinazione.

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Dal 1° gennaio 2025, il Comune di Milano introdurrà un divieto di fumo all’aperto in presenza di altre persone entro un raggio di dieci metri. La misura parte del Piano Aria e Clima e punta a ridurre l’inquinamento da PM10 e a tutelare la salute pubblica, ampliando le restrizioni già in vigore.

Attualmente, il divieto è valido in aree come parchi, fermate dei mezzi pubblici, impianti sportivi e cimiteri. Dal prossimo anno, riguarderà tutte le aree pubbliche, salvo luoghi isolati dove sia possibile rispettare la distanza di sicurezza. Le sanzioni per i trasgressori saranno comprese tra 40 e 240 euro.

Secondo Inemar Arpa Lombardia, il fumo contribuisce al 7% del PM10 presente nell’aria di Milano. Tuttavia, la normativa non includerà le sigarette elettroniche, che restano disciplinate dalle attuali regole.

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La Federazione Italiana dei Tabaccai (FIT) ha reagito con critiche, impugnando il regolamento. “Riteniamo che il divieto di fumo nei luoghi pubblici debba essere regolato a livello nazionale, come accaduto con la legge Sirchia”, ha dichiarato la FIT, sottolineando dubbi sulla competenza del Comune e sulle difficoltà applicative del provvedimento.

Il Comune, dal canto suo, ribadisce la necessità di misure innovative per combattere l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità della vita urbana. Milano mira così a diventare un esempio virtuoso in Italia, ma il dibattito aperto tra amministrazione, cittadini e associazioni di categoria mette in luce interrogativi sull’efficacia e l’applicabilità del divieto.

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