Cronaca
“Mi manca il mio amico Giovanni”: strage Capaci, Grasso: “Ferita che non si rimargina”
“La speranza è nei ragazzi che sono il nostro presente – le parole dell’ex presidente del Senato -, mafia cerca rapporti con le istituzioni”
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“Per me è una ferita che non si rimargina, non si rimarginerà mai, quindi per me non è solo questo giorno che sento la presenza di questa ferita perché mi manca il mio amico Giovanni”.
Così l’ex presidente del Senato e procuratore antimafia, Pietro Grasso, a margine delle iniziative per il 32esimo anniversario della strategia di Capaci, a Palazzo Jung, a Palermo.
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“La speranza è nei ragazzi che sono il nostro presente – aggiunge Grasso -. La mafia è ritornata all’antico, cerca i rapporti con le istituzioni, cerca rapporti con l’imprenditoria. È la mafia degli affari che non si vede più ed è ancora più difficile da combattere. Noi non dobbiamo far passare l’illusione che non ci sia più. C’è quasi la sensazione che siccome si è resa invisibile non esista più. Non si devono attenuare le misure che sono state prese in passato, ideate dallo stesso Giovanni Falcone”.
“Questi punti – prosegue Grasso – li dobbiamo tenere fermi perché la lotta alla mafia non è una forma di lotta alla criminalità organizzata pura, ma una lotta a una criminalità particolare. Io da una vita che cerco la verità, la cerco in tutte le forme, comunque io posso avere la possibilità di cercarla, come commissione antimafia, come magistrato, però la verità ancora non è tutta, i misteri sono rimasti e sono da scoprire”.
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Cronaca
I cori, gli occhi lucidi e la “19” di Italia ’90: addio Totò, il cuore di Palermo stringe il suo campione
“Si faccia tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana”
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Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perché tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Sulla bara posta dinanzi all’altare si ergono fiori, sciarpe, gagliardetti e quell’indimenticabile maglia numero 19 azzurra che vide Totò protagonista a Italia ’90.
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L’arrivo del feretro è accolto con commozione, accompagnata da una bandiera rosanero che si staglia nel giardino della Cattedrale: il nome Totò Schillaci viene scandito a gran voce al passaggio della bara, anticipando un clima rovente che domani accompagnerà il Barbera in occasione di Palermo-Cesena, prima gara in cui la città sarà un pò più vuota senza il suo simbolo calcistico più rappresentativo.
Alla celebrazione, chiusa con la benedizione delle esequie da parte dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Figc Gabriele Gravina, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo Dario Mirri, mentre tra i calciatori rosanero figurano Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio. (continua dopo la foto)
“Oggi è festa per il nostro fratello Totò, perché è il giorno della nascita nuova nel mistero di Dio – sottolinea nell’omelia monsignor Filippo Sarullo, – E in questo sentirci ancora amati da lui, voi suoi cari familiari ricordate Totò per tutte le volte che lui è stato luce per voi. Ricordate la luce che vi ha trasmesso, anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l’Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l’affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo”.
“E’ stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio”. (continua dopo la foto)
“Grazie – continua Sarullo – Perché da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo e continuerai ad ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perché nella sua scuola calcio ha continuato ad educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”.
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Cronaca
“Ottobrata” in arrivo: dopo il maltempo, il clima mite torna a dominare l’autunno
Dopo un settembre tempestoso, si prevede un ottobre più stabile con temperature sopra la media. Ma il Sud resta a rischio siccità
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La prima parte dell’autunno 2024 ha portato condizioni meteorologiche piuttosto dinamiche, con numerose fasi di maltempo che hanno colpito gran parte del Paese. Settembre è stato segnato da fenomeni estremi, tra cui forti temporali e piogge abbondanti che hanno creato notevoli disagi in diverse regioni.
Tuttavia, con l’arrivo dell’Equinozio d’autunno, si prevede una breve tregua grazie all’azione dell’alta pressione subtropicale africana.
Questa pausa dalle condizioni instabili potrebbe preludere all’arrivo della classica “Ottobrata”, un periodo di clima mite e stabile che caratterizza spesso le prime settimane di ottobre.
L’Ottobrata, che prende il nome dalle antiche gite fuori porta dei romani durante le giornate più calde di ottobre, rappresenta un ritorno a condizioni climatiche tardo estive, con temperature superiori alle medie stagionali.
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Secondo le previsioni del Centro Meteo Europeo ECMWF, ottobre 2024 sarà particolarmente caldo, soprattutto al Sud e nelle Isole Maggiori, con temperature ben al di sopra della media. Tuttavia, nonostante le abbondanti piogge settembrine, il Meridione e la Sicilia non riusciranno a colmare il deficit pluviometrico, con un autunno che si preannuncia asciutto e preoccupante per le riserve idriche.
Uno scenario diverso potrebbe delinearsi a novembre, quando si prospetta un’Italia divisa in due: al Sud continuerebbe un clima caldo e asciutto, mentre il Nord potrebbe essere investito da perturbazioni atlantiche, portando piogge significative.
La seconda metà del mese potrebbe segnare l’inizio delle prime incursioni invernali, ma queste previsioni a lungo termine restano incerte.
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Cronaca
Addio Totò Schillaci, Bergomi: “Totò, amico dall’animo buono”
Il difensore ricorda il compagno di squadra durante la cerimonia in Cattedrale: “Un esempio per i giovani”
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Palermo ha dato l’ultimo saluto a Totò Schillaci, eroe dei Mondiali di Italia ’90. Alla cerimonia nella cattedrale, presente tra gli amici e compagni di squadra del passato, Beppe Bergomi.
L’ex capitano della nazionale e dell’Inter, ha voluto ricordare Totò non solo per le sue gesta sul campo, ma per l’animo buono che lo caratterizzava.
“È stato un eroe per tutti, ma io preferisco ricordarlo per il suo grande cuore, ero il capitano di quella nazionale e mi sembrava giusto essere qui oggi per lui”.
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L’ex difensore ha rievocato il legame speciale che li univa, sottolineando come, nonostante il passare degli anni, la loro amicizia fosse rimasta profonda. “Abbiamo vissuto intensamente l’anno e mezzo che ha trascorso all’Inter. Non dimenticherò mai il gol contro l’Austria: venne subito ad abbracciarmi”.
Bergomi ha voluto infine lanciare un messaggio ai giovani di oggi, ricordando la dedizione e la perseveranza di Schillaci: “I ragazzi di oggi vogliono tutto e subito, ma bisogna lavorare duro. Totò era un esempio perfetto di come con fatica e sacrificio si possano raggiungere grandi risultati”.
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Cronaca
Open arms, minacce ai pm del processo a Salvini: scatta allarme sicurezza
E’allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms: Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi
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A seguito delle migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzate via social e di pesanti lettere intimidatorie rivolte ai magistrati la Procuratrice generale di Palermo Lia Sava ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.
I tre pm, che il 14 settembre hanno chiesto la condanna a 6 anni per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio del ministro Matteo Salvini, preferiscono non commentare.
Sul processo Open Arms “non ho nulla di cui pentirmi o da patteggiare perché ritengo di non essere un sequestratore né un delinquente, ma un ministro che ha fatto il suo dovere”. La requisitoria del processo che vede imputato Salvini del divieto di sbarco, secondo l’accusa illegittimo, alla nave della ong spagnola Open Arms con a bordo 147 migranti, ha suscitato polemiche politiche e una virulenta campagna social.
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“Siete il cancro dell’Italia, spero nella giustizia divina che prima o poi arriva”, insulti sessisti sotto le foto delle due pm del processo, “vedrai che te la faranno pagare”, auguri di morte ai familiari dei tre magistrati e lettere anonime inviate in Procura generale sono solo alcuni degli episodi segnalati dalla Pg di Palermo al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, organismo che fa capo alla Prefettura e che è deputato a decidere sulle misure di sicurezza. Post e minacce sono state trasmesse anche alla Procura di Caltanissetta, competente a indagare nei procedimenti che coinvolgono i magistrati di Palermo.
Sabella, Ferrara e Righi stanno valutando, come riporta l’agenzia ansa, se perseguire civilmente e penalmente gli autori dei messaggi.
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