“Mi manca il mio amico Giovanni”: strage Capaci, Grasso: “Ferita che non si rimargina”

"La speranza è nei ragazzi che sono il nostro presente - le parole dell'ex presidente del Senato -, mafia cerca rapporti con le istituzioni"

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“Per me è una ferita che non si rimargina, non si rimarginerà mai, quindi per me non è solo questo giorno che sento la presenza di questa ferita perché mi manca il mio amico Giovanni”.

Così l’ex presidente del Senato e procuratore antimafia, Pietro Grasso, a margine delle iniziative per il 32esimo anniversario della strategia di Capaci, a Palazzo Jung, a Palermo.

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“La speranza è nei ragazzi che sono il nostro presente – aggiunge Grasso -. La mafia è ritornata all’antico, cerca i rapporti con le istituzioni, cerca rapporti con l’imprenditoria. È la mafia degli affari che non si vede più ed è ancora più difficile da combattere. Noi non dobbiamo far passare l’illusione che non ci sia più. C’è quasi la sensazione che siccome si è resa invisibile non esista più. Non si devono attenuare le misure che sono state prese in passato, ideate dallo stesso Giovanni Falcone”.

“Questi punti – prosegue Grasso – li dobbiamo tenere fermi perché la lotta alla mafia non è una forma di lotta alla criminalità organizzata pura, ma una lotta a una criminalità particolare. Io da una vita che cerco la verità, la cerco in tutte le forme, comunque io posso avere la possibilità di cercarla, come commissione antimafia, come magistrato, però la verità ancora non è tutta, i misteri sono rimasti e sono da scoprire”.

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