Cronaca
Mignani: “Col Palermo è stato subito sì: grande chance e motivo d’orgoglio”
“Con Mignani è stato quasi un colpo di fulmine”, ha raccontato l’amministratore delegato rosanero, Giovanni Gardini
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“Martedì è iniziato il dialogo con Gardini e con i direttori Bigon e Rinaudo. Quando ti viene offerta una possibilità di questo genere il mio stato d’animo è di entusiasmo, di gioia, di voglia e per dare tutto me stesso. Direi anche che è motivo d’orgoglio se uno dei migliori gruppi al mondo ha scelto me. Con responsabilità e orgoglio metterò tutto il mio meglio in queste partite cercando di farne più possibile”.
Si presenta così Michele Mignani da nuovo allenatore del Palermo. L’ex tecnico del Bari è stato scelto dalla società rosanero per sostituire l’uscente Corini, a cui è costata carissima la sconfitta in rimonta subita sul campo del Pisa.
“La scintilla è stata abbastanza facile da far scattare perché è difficile rifiutare un’opportunità così grossa”, ha aggiunto Mignani. I rosanero prima di far ricadere la scelta sull’ex Bari, hanno sondato diversi profili.
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“Con Mignani è stato quasi un colpo di fulmine – ha raccontato l’amministratore delegato rosanero, Giovanni Gardini – ci ha trasmesso una serie di elementi in maniera pragmatica che sono stati motivi convincenti. Per noi è stato abbastanza normale cercare una serie di profili che ritenevamo opportuni e per questo, dopo una serie di colloqui, poi abbiamo scelto il nostro nuovo allenatore con un contratto fino al 30 giugno 2025. Non ci sono situazioni di ripiego o momentanee. Abbiamo trovato nel mister una persona che rispondeva ai requisiti che avevamo bisogno”.
Nessuna imbeccata su come schiererà la squadra, ma Mignani ha chiaro l’obiettivo da raggiungere: “Quando ti viene offerta una possibilità di questo genere il mio stato d’animo è di entusiasmo, di gioia, di voglia e per dare tutto me stesso – ha sottolineato il 51enne nativo di Genova -. Direi anche che è motivo d’orgoglio se uno dei migliori gruppi al mondo ha scelto me. Con responsabilità e orgoglio metterò tutto il mio meglio in queste partite cercando di farne più possibile”.
“Sarebbe presuntuoso per me raccontare che ho già capito tutto. Ho cercato di capire e di mettere i giocatori nelle condizioni di poter dare il massimo domani come hanno fatto dal primo giorno qui. Li ho visti applicati e attenti e mi sembra stiano bene dal punto di vista fisico. Affrontiamo una delle squadre più in forma del campionato ma abbiamo tutte le armi per giocarcela e dare il meglio. Vogliono venire fuori da questa piccola crisi e si sono messi a disposizione da subito. Qui ho sempre trovato un grande pubblico e una grande tifoseria che mi ha sempre messo in soggezione e vorrei che fosse così anche domani per cercare di vincere la partita che sarebbe la migliore medicina”.
Infine, a prendere la parola è stato nuovamente l’ad Gardini che ha ringraziato Corini e il suo staff “per questi mesi passati con noi, senza dimenticare la situazione in cui eravamo quando è stato assunto. I viaggi hanno un inizio e spesso una fine, a volte positiva a volte negativa o almeno non adeguata alle aspettative. Non cambia nulla nel nostro viaggio intrapreso insieme, cioè essere competitivi in un campionato molto difficile come la Serie B. L’ultimo mese ci ha portato a far delle considerazioni che abbiamo deciso di interrompere dopo Pisa, non c’erano più le condizioni per poter proseguire. Siamo in ritardo nel nostro obiettivo, lo sappiamo. Adesso dobbiamo parlare poco, la strategia è questa: siamo per il fare e per impegnarci continuamente – ha concluso il dirigente rosanero. Dobbiamo essere credibili ed è un mantra del nostro modo di fare”.
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Cronaca
Brutale rissa nel canile municipale di Palermo, cagnolina sbranata e uccisa: denuncia degli animalisti
“Consegnati audio e video per stabilire le responsabilità e gli errori commessi all’interno del canile municipale di Palermo”
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Drammatico episodio nel canile municipale di Palermo, dove una cagnolina è stata attaccata ed uccisa, al culmine di una brutale rissa, dagli altri animali presenti nella struttura. La denuncia arriva dalle associazioni animaliste palermitane. “Nel tardo pomeriggio di ieri, 20 Novembre, si è verificato un fatto gravissimo all’interno del canile municipale di Palermo. Un fatto – si legge nella nota delle associazioni – che potrebbe evidenziare gravi responsabilità da parte degli operatori del canile poiché avvisati da condomini delle liti accentuate all’interno del box”.
“Noi associazioni protezionistiche animaliste locali – si specifica – siamo state contattate da cittadini residenti nei condomini circostanti alla struttura comunale, che ci hanno prontamente riferito di una rissa in gabbia, il tutto correlato da video. Immediatamente abbiamo allertato l’amministrazione comunale e l’assessore Ferrandelli che in pochi minuti ha fatto arrivare al canile municipale il responsabile amministrativo e lo staff. Il personale comunale, il veterinario e gli addetti al servizio di cura degli animali hanno effettivamente constatato l’aggressione al cane in questione e soccorso l’animale”.
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“Abbiamo però, da Associazioni, ritenuto opportuno trasferire il cane in una clinica privata per cercare di stabilizzare l’animale sotto shock e tentare di salvarla. Purtroppo la cagnolina, Marika, l’avevamo così chiamata, è deceduta stamattina alle ore 6.15 am. Abbiamo già sporto denuncia alla sezione PG della polizia municipale, fornito audio e video in nostro possesso, per stabilire le responsabilità e gli errori commessi da tutti gli attori coinvolti nel lavoro all’interno del canile municipale di Palermo”.
“Stiamo fornendo il materiale ai nostri avvocati – proseguono gli animalisti – per una denuncia congiunta, evitando di esporre i particolari accaduti, poiché in qualche modo, si potrebbero inquinare le prove che attestano ne responsabilità del personale in servizio in quei momenti. Chiariremo quanto di nostra acquisita proprietà nelle sedi opportune, affinché non accada più quanto avvenuto e chiederemo vengano presi opportuni provvedimenti accertati i fatti”.
La nota è firmata dalle associazioni Ada Palermo, Lida Palermo, Enpa Palermo, Anima legale, Felici nella coda Onlus, Ridai la vita a un Rott odv, Sos primo soccorso Onlus, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus, Balzoo Palermo, Rifugio lo scodinzolo, Leal sezione Palermo – Lav Palermo.
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Cronaca
“Larimar è stata uccisa: sappiamo da chi, abbiamo fatto i nomi”: colpo di scena, le parole dellla mamma
La tragedia di Piazza Armerina: il mistero della morte della ragazzina e i sospetti dei familiari: “Sappiamo chi è stato”
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Un nuovo colpo di scena sul caso di Larimar Annaloro, la studentessa quindicenne trovata impiccata nel giardino della sua casa a Piazza Armerina. La madre, distrutta dal dolore, è convinta che non si tratti di un suicidio e afferma di sapere chi è il colpevole.
Durante un’intervista alla trasmissione Mattino 4, la donna ha rivelato dettagli inquietanti: “Mia figlia era stata minacciata di morte a scuola. Non posso fare nomi pubblicamente, ma abbiamo parlato con gli inquirenti e indicato i sospetti. Abbiamo fatto nomi e cognomi“. Secondo la madre, le modalità del ritrovamento sono incompatibili con un gesto volontario.
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Ci sono anomalie che sollevano dubbi: le scarpe di Larimar erano pulite, nonostante il terreno; la stanza della giovane era a soqquadro, con indumenti sparsi ovunque. Inoltre, la madre ha denunciato la presenza di segni sospetti sul corpo: “Larimar è stata trovata in ginocchio, con i solchi sotto le ginocchia. Era già svenuta o morta prima di essere messa lì”.
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Non si esclude il coinvolgimento di adulti in una presunta rete di complicità. “Abbiamo buchi nella recinzione del giardino, è facile entrare. Non siamo qui da molto e stavamo sistemando la casa. Qualcuno ha approfittato della situazione”, ha detto.
La madre accusa anche la scuola: “Se qualcuno mi avesse avvisato delle minacce, non l’avrei mai lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia”.
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Cronaca
Macabra scoperta: uomo trovato morto in casa con ferite alla testa
Indagini in corso nell’abitazione di via Lunetta, a Caltanissetta: nessuna pista è stata esclusa dagli inquirenti
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UNa tragedia, nella periferia est di Caltanissetta: in via Lunetta all’alba di questa mattina è stato trovato il cadavere di un uomo di 70 anni con profonde ferite alla testa, all’interno del suo appartamento.
L’abitazione, condivisa dall’anziano con alcuni familiari, è diventata il teatro di un’indagine complessa. Gli investigatori della squadra mobile sono giunti immediatamente sul posto per raccogliere elementi utili per ricostruire la dinamica dei fatti.
Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti un’ambulanza del 118, la polizia e il medico legale. La polizia scientifica impegnata nei rilievi per cercare indizi che possano chiarire quanto accaduto.
Gli inquirenti, al momento, non escludono alcuna ipotesi: dall’incidente al gesto estremo, fino ad altre eventualità.
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Cronaca
“Prigioniera in casa”: arrestato a Palermo un uomo per violenze e minacce alla compagna
La vittima, segregata per mesi, ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino: le indagini e le rivelazioni
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Un uomo di 30 anni è stato arerstato a Palermo con l’accusa di aver segregato e maltrattato la compagna, una 29enne connazionale.
La donna, arrivata clandestinamente in Italia, sarebbe stata privata della libertà di movimento, dei contatti con l’esterno e persino del cellulare, vivendo mesi di paura e isolamento.
L’indagine è scaturita dalla denuncia presentata dalla vittima nel dicembre 2023, quando, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, la donna stessa è riuscita a chiedere aiuto in strada. Durante i due mesi di prigionia, la donna avrebbe subito violenze fisiche, abusi psicologici e ripetute minacce di morte, accompagnate dal timore costante di essere rimpatriata.
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Ogni tentativo di fuga era stato finora bloccato: l’uomo, ossessivo e possessivo, la ritrovava e la riportava a casa. Nemmeno l’allontanamento della donna in una struttura protetta aveva fermato le sue persecuzioni.
Il 30enne avrebbe cercato più volte di contattarla, promettendole una relazione felice in cambio del ritiro della denuncia. Di fronte ai rifiuti della vittima, l’uomo avrebbe reagito con una nuova aggressione fisica, che ha portato al suo arresto e alla reclusione nel carcere di Pagliarelli.
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