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Sport

Milan, una notte da leone in Champions: ko il Psg

Vittoria in rimonta per i rossoneri, che tornano in corsa

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Primi gol nel girone, ma sopratutto prima vittoria del Milan che fa l’impresa al Meazza e batte in rimonta il Paris Saint Germain. Skriniar illude i francesi, messi poi al tappeto dalla premiata ditta Leao-Giroud. Resta così aperto ogni discorso qualificazione con i rossoneri terzi con 5 punti a -1 dai transalpini. In testa al gruppo F il Dortmund a 7, chiude il Newcastle a 4.

Pioli lancia Pulisic, Loftus-Cheek e Rafa Leao a sostegno di Giroud, tridente potenza, velocità e fantasia per Luis Enrique con Mbappè e Dembele larghi e Kolo Muani riferimento centrale. Ritmi forsennati in un avvio in cui si fa quasi fatica a contare le occasioni da rete. Ben 22 i tiri totali all’intervallo, abbastanza equamente divisi tra le due squadre: 10 per il Milan, 12 per il Psg.

La prima vera palla gol per i padroni di casa sullo spunto sulla sinistra di Leao che fa secco Hakimi e serve a rimorchio Loftus-Cheek, ma a centro area l’inglese manda alto un rigore in movimento. Grande vivacità dei giocatori offensivi rossoneri, meno bene la fase difensiva che viene subito punita. Sugli sviluppi di corner, al 9′, Marquinhos fa da torre e tutti si dimenticano di Skriniar sul secondo palo: l’ex Inter, di testa in tuffo, segna al Milan il suo primo gol con i parigini.

La reazione della squadra di Pioli è immediata. Donnarumma risponde al tiro centrale di Musah e poco dopo si oppone anche al velenoso rasoterra di Giroud, ma nulla può sul tap in vincente di Rafael Leao che ribadisce in rete con una rovesciata sottomisura che fa esplodere di gioia il Meazza. Ristabilito l’equilibrio si va avanti senza sosta con continui ribaltamenti di fronte. Per due volte Mbappè arriva davanti a Maignan ma non riesce a battere il suo connazionale.

Poi Dembele calcia a giro e sbatte sulla traversa. Dall’altro lato Giroud in contropiede coglie l’esterno della rete e Donnarumma respinge una punizione di Tomori. L’ultimo squillo è di Leao che rientra sul destro e manda di pochissimo a lato del primo palo.

Il finale di tempo in crescendo del Milan viene premiato all’inizio della seconda frazione quando il Psg incassa un gol tutto “francese”: cross perfetto di Theo Hernandez, incornata vincente di Giroud che beffa Donnarumma il quale protesta invano per un contatto a centro area tra Hakimi e Leao. Il portiere italiano, fischiato per tutta la gara dai suoi ex tifosi, dopo poco più di 10 minuti vola su una punizione di Theo e tiene in vita il Paris che nella mezzora conclusiva si sbilancia in attacco. Spinto dal pubblico amico, il Milan si arrocca in difesa e concede quasi nulla: la qualificazione agli ottavi si decide nelle ultime due giornate.

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Cronaca

Palermo dà l’ultimo saluto a Totò Schillaci: funerali in Cattedrale per il campione di Italia ’90

Una cerimonia sobria e riservata per ricordare il campione che ha fatto sognare milioni di italiani

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Si terranno oggi alle 11.30, nella Cattedrale di Palermo, i funerali di Totò Schillaci, il campione che ha segnato la storia del calcio italiano e fatto emozionare milioni di tifosi durante i Mondiali di Italia ’90.

A officiare il rito funebre sarà monsignor Luigi Sarullo, parroco della Cattedrale. Solo mille persone potranno accedere alla cerimonia, che sarà semplice e discreta, rispecchiando l’umiltà che Schillaci ha sempre dimostrato sia nella sua carriera che nella vita personale. (continua sotto la foto)

Il dispositivo di sicurezza predisposto cercherà di prevenire il sovraffollamento all’interno della chiesa, mentre all’esterno migliaia di persone sono attese per rendere omaggio al feretro del calciatore, stroncato da un tumore al colon.

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Il feretro sfilerà tra la folla poco prima dell’orario fissato per l’inizio della cerimonia, dando modo a tutti i presenti di salutare per l’ultima volta il loro beniamino. (continua sotto)

Schillaci, che ha indossato le maglie di Messina, Juventus e Inter, rimarrà per sempre nei cuori degli italiani per le sue imprese in campo, ma anche per il suo carattere semplice e modesto. I funerali saranno un’occasione per ricordare non solo il grande sportivo, ma anche l’uomo che, pur avendo fatto sognare l’Italia, è sempre rimasto con i piedi per terra.

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Sport

Totò, Zeman e i sei miliardi della Juve: la testata a Roberto Baggio e il rosanero mai vestito

Curiosità sulla carriera del mito Totò Schillaci: dall’exploit con Zeman e Scoglio all’avventura Mondiale

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(eb) Totò Schillaci lo ha sempre raccontato: giocava sull’asfalto con gli amici, nel quartiere Cep, fra i più popolari e complessi di Palermo. Famiglia modesta, e un papà che lo seguiva ovunque. Faceva il muratore, ed è stato il suo più grande sostenitore. Lui, Salvatore, ha fatto un po’ di tutto, prima di spiccare il volo. Il gommista, anche l’ambulante. Poi arrivò la chiamata del Messina. L’ascesa dell’eroe di Italia ’90 iniziò da lì.

La vita iniziò a sorridergli. Fra i peloritani se ne stava in panchina, fino a quando l’attaccante titolare venne espulso. Schillaci entrò in campo e prese la palla al balzo: il gol arrivò subito. Un battito di ciglia e divenne titolare, trascinando la squadra a vincere la Serie C2.

In C1 il mister era il grande Franco Scoglio, che Totò ha sempre descritto come un “secondo padre”. Veniva lasciato libero: a tutti l’allenatore dava compiti precisi, meno che a lui. “Totò può fare quel che vuole, basta che faccia gol”, diceva il tecnico. Poi fu la volta di Zdenek Zeman: con il boemo in panchina arrivarono 23 gol in B e la “telefonata” della Juventus. Sei miliardi di lire per l’acquisto, e fu la svolta.

Boniperti gli disse “finalmente ti abbiamo preso, non devo più sentire Nicolò Napoli (altro palermitano doc della Juve, ndr) che mi ripete di comprarti”. E il sogno è realtà. Totò diventa amico di Tacconi e De Agostini.

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In un periodo particolarmente difficile, un giorno in ritiro, per il nervosismo dà una testata nientemeno che a Roberto Baggio. I due, poi, diventeranno grandissimi amici. Il Divin codino è fra gli ex compagni in arrivo oggi a Palermo.

Nel ’90, poi, le notti magiche, inseguendo un gol. Una fra le reti mai segnate e sempre rimpiante rimarrà quella legata ai rigori contro l’Argentina: Schillaci a Napoli s’era fatto male, e decise di non presentarsi dagli undici metri. A distanza di anni, se ne era amaramente pentito.

Fra i dolori più grandi, quello legato alla maglia rosanero. Mai Schillaci è riuscito a vestirla. La possibilità fu accarezzata soltanto all’inizio del 2000 (con il Palermo in Serie C), ma il sogno è rimasto tale, divenendo il più grande rimpianto della carriera.

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Multimedia

Roberto Floriano a Goal Inside: “Palermo in A? Sensazioni positive: su Insigne e Brunori…” – VIDEO

L’ex attaccante rosanero, oggi direttore sportivo, ai microfoni di Enzo Bonsangue, si rivolge ai tifosi rosanero

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Le sensazioni sono più che positive, al di là del cammino intrapreso dal Palermo in quest’inizio di campionato. Secondo l’ex rosanero Roberto Floriano, intervenuto nel corso di Goal Inside – format calcistico in onda ogni martedì alle 14.40 su Teleone – la terza stagione “targata” City Group potrebbe essere quella “buona” per il tanto agognato salto di categoria.

L’ex attaccante rosanero, “fresco” di abilitazione come direttore sportivo, si rivolge ai supporter: “Su alcune cose i tifosi possono stare tranquilli. Il City group – ha detto Floriano, ai microfoni di Enzo Bonsangue – è società importante, investe molto sul territorio, prova lampante la nascita del nuovo Centro sportivo, e vuole creare un grande Palermo. Lo sappiamo, che la piazza chiede subito i risultati, ma mi auguro che possa essere questa l’annata giusta per andare nella massima serie. Ai tifosi chiedo solo di sostenere la squadra il più possibile, e con l’idea che il risultato sarà piacevole. Questo è quel che mi auguro, conoscendo la tifoseria, i ragazzi ed il mister Dionisi”.

Insigne? Al momento starà forse facendo un po’ di fatica, ma ha delle qualità e giocate importanti, ritengo che debba ritrovare fiducia reale in sé stesso. Probabilmente anche solo due partite di fila portate a termine con ottime prestazioni potrebbero dargli la carica e farlo diventare trascinatore assoluto della squadra. Ma penso anche a Di Francesco o a Di Mariano: sono tutti giocatori di grande qualità, hanno grande dribbling, e faranno bene sulle fasce”.

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“Son dell’idea che Matteo Brunori per quel che ha dato ed ha ricevuto dal Palermo, quest’estate si son create anche fin troppe voci. Sono certo che Matteo abbia dentro una carica enorme dentro e vuole sempre continuare a dimostrare l’importanza che ha per lui Palermo. Sono contento per Henry, e per il primo gol a Castellammare. E’ un giocatore che arriva dalla A, è più “fisico” di Matteo, ma entrambi daranno ottime soluzioni a Dionisi”.

“Rammarico sull’esperienza a Palermo? Probabilmente sì, avessi giocato in rosanero dieci anni prima sarebbe stata un’altra storia, e sarebbe probabilmente diventato ‘amore eterno’. D’altronde della città sono innamorato, e non parlo soltanto della parte calcistica. Fossi arrivato prima, sarebbe stato un percorso più lungo e piacevole, ma sono comunque felice per la strada compiuta in Sicilia. E ripenso sempre ai momenti più belli vissuti con la maglia rosanero”.

Guarda l’intervista e la puntata completa, con gli interventi dei giornalisti Angelo Scuderi ed Edoardo Ullo –> https://youtu.be/Emyz8fQZZrw

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Sport

Il ritorno della Juve in Champions, Motta: “Faremo una grande prestazione”

“Il format Champions di prima mi piaceva tantissimo, ma mi piace anche questo. Affrontare tante squadre diverse cambia”

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“Sono orgoglioso e felice di iniziare questa bellissima competizione. Non vedo l’ora che inizi la partita, sarà una gara tra due squadre che vogliono giocare a calcio. Vogliamo fare una grande prestazione per noi e per il nostro pubblico”.

Così Thiago Motta, allenatore della Juventus, in conferenza stampa in vista della sfida contro il PSV, in programma alle 18.45 all’Allianz Stadium. “Nel calcio conta tutto, atteggiamento, voglia, fisico e tanti altri fattori – ha detto Motta -. Ad Empoli abbiamo fatto una buona prestazione non ottenendo il risultato che volevamo, ma adesso stiamo pensando alla partita col Psv”.

Sul nuovo formato della Champions: “Quello di prima mi piaceva tantissimo, ma mi piace anche questo. Affrontare tante squadre diverse cambia. E’ una cosa bella e stimolante, ci consente di acquisire più competenze”.

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Sugli olandesi, il tecnico italo-brasiliano ha spiegato: “Rispettiamo molto i nostri avversari, ma pensiamo a noi e a cosa fare in campo. Vogliamo dare continuità a quello che abbiamo fatto bene e migliorare quello che c’è da migliorare. Siamo focalizzati sul nostro avversario e su come portare il match dalla nostra parte. Loro sono una squadra offensiva e con grandi qualità, ma proveremo ad imporre il nostro gioco”.

Poi su Koopmeiners: “Ci aspettiamo da lui quello che ci aspettiamo dagli altri – ha aggiunto Motta -. Se giocherà domani sono convinto che darà il massimo. Ha fatto un grande sforzo per arrivare qui. Insieme ai suoi compagni, che sono anche loro molto forti, possono fare grandi cose. Come sta? Non sembra che non si sia allenato per un mese. Si è inserito bene nel gruppo con grande disponibilità. Fisicamente lo vedo molto bene”.

Nelle ultime settimane critiche per Vlahovic: “Le sta vivendo bene, l’importante è accettare le critiche e andare avanti. Continuerà a fare gol, ne sono certo. Se non prendiamo gol è anche grazie a lui e se non facciamo gol non è solo una sua responsabilità. Deve continuare a fare quello che sta facendo per la squadra”. Motta ha le idee chiare su dove può arrivare la Juve: “Più in alto possibile, vogliamo essere competitivi con tutte le squadre, a partire da domani. Le favorite in Champions? Dieci squadre possono vincere questa competizione”. Infine, sui tifosi: “Sappiamo la responsabilità che abbiamo, questo ci dà una grande energia per fare il nostro lavoro al massimo”. (foto italpress)

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