Dopo oltre quattro anni di processo, il giudice monocratico del Tribunale di Palermo ha assolto D.B., un padre di 55 anni, dall’accusa di “abuso di mezzi di correzione e disciplina” nei confronti del figlio di 14 anni, accogliendo la tesi difensiva degli avvocati Salvino e Giada Caputo.
L’episodio risale al luglio 2016, quando D.B., preoccupato per il comportamento del figlio minore D.R., lo aveva colpito con un bastone da cucina in seguito a una lite.
Il figlio, che mostrava segnali di ribellione e si era allontanato da scuola senza permesso, frequentava un gruppo di ragazzi dediti a furti. In seguito all’episodio, il minore aveva chiamato i carabinieri, che lo avevano accompagnato al pronto soccorso e successivamente in una casa protetta, mentre il padre veniva denunciato.
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Durante il processo, gli avvocati Caputo hanno dimostrato che il gesto del padre non aveva causato lesioni gravi e che l’intento era di proteggere il figlio da cattive influenze. Inoltre, testimonianze degli inquilini e una valutazione psicologica hanno descritto il ragazzo come un soggetto difficile e ribelle.
Al termine dell’udienza, il giudice ha accolto la difesa e assolto D.B. con formula piena. “Il nostro ordinamento penale – ha dichiarato l’avvocato Giada Caputo – spesso non tiene in considerazione la delicatezza dei rapporti genitoriali e la necessità di intervenire per il bene dei figli“.
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