News e Focus
Omicidio Giulia Cecchettin, per Turetta è ergastolo: “Abbiamo perso tutti come società”
La Corte d’Assise di Venezia condanna l’assassino con una sentenza che lascia spazio a riflessioni sulla violenza di genere
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La tanto attesa sentenza è arrivata: la Corte d’Assise di Venezia ha condannato Filippo Turetta all’ergastolo e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate l’11 novembre 2023.
Dopo oltre sei ore di camera di consiglio, i giudici hanno accolto la richiesta dell’accusa, senza però riconoscere le aggravanti della crudeltà e delle minacce.
La difesa, che aveva puntato sull’assenza di premeditazione per chiedere attenuanti generiche, ha commentato tramite il legale Giovanni Caruso: “Turetta è consapevole della sentenza e l’ha compresa nei limiti del possibile”.
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Pesante il verdetto anche sul fronte economico: il condannato dovrà risarcire le parti civili con una provvisionale di 500mila euro al padre di Giulia, Gino Cecchettin, e somme tra i 30mila e i 100mila euro agli altri familiari. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
Gino Cecchettin, padre della vittima, ha dichiarato: “Non voglio entrare nel merito della pena. Giustizia è stata fatta secondo le leggi, ma il percorso deve continuare contro la violenza sulle donne. Come società abbiamo perso tutti”.
Anche lo zio di Giulia, Andrea Camerotto, ha espresso amarezza: “Qualunque sia il verdetto, non vince nessuno. Filippo sarà per sempre l’assassino di Giulia. Non perdonerò mai chi fa del male alle donne”.
L’omicidio ha scosso l’opinione pubblica, ponendo al centro il dramma della violenza di genere. La sentenza segna una tappa importante, ma il dibattito su prevenzione e sensibilizzazione resta aperto.
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News e Focus
Bimba di 8 anni vittima di bullismo: botte, prese in giro e incubi, genitori chiedono giustizia
La situazione è peggiorata perché al rientro a scuola la piccola è stata presa in giro dalle compagne, che le hanno tirato i capelli
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Una bambina di otto anni è stata aggredita da tre compagne di classe durante l’intervallo in una scuola di Bolzano.
L’episodio, che è avvenuto lo scorso 7 novembre, ha provocato alla bimba traumi al volto, alle ginocchia, graffi al collo e un profondo dolore psicologico. Dopo l’aggressione, i genitori l’hanno portata dal pediatra, che ha poi disposto il ricovero al pronto soccorso. I medici hanno diagnosticato lesioni con una prognosi di 15 giorni.
Nonostante il tempo trascorso, la piccola non riesce a superare quanto accaduto. Di notte si sveglia urlando a causa di incubi e rifiuta di tornare in classe.
La situazione è peggiorata quando, al rientro a scuola, è stata vittima di un secondo episodio di bullismo: le compagne l’hanno presa in giro e le hanno tirato i capelli.
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I genitori, preoccupati per il benessere della figlia, hanno chiesto alla scuola di cambiare gruppo di compagne, ma le loro richieste sono rimaste senza risposta. Per tutelare la bambina, hanno nominato un legale, Nicola Nettis, che ha spiegato: “Non vogliamo risarcimenti, ma garantire serenità alla bambina”.
Al momento, non ci sono procedimenti penali in corso, poiché le responsabili hanno meno di 14 anni. Tuttavia, la segnalazione partita dall’ospedale ha raggiunto la Procura, che potrebbe avviare accertamenti.
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News e Focus
Va a mangiare la pizza col marito, si sente male e muore: tragedia ad Alatri
Trasportata d’urgenza all’ospedale “Spaziani” è arrivata purtroppo già senza vita: disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso
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Un improvviso malore ha stroncato la vita di Silvia Licocci, residente in località Monte San Marino, ad Alatri.
La donna, madre di due figli e grande tifosa del Frosinone Calcio, si è sentita male dopo aver mangiato una pizza con il marito.
Trasportata d’urgenza all’ospedale “Spaziani”, è arrivata purtroppo senza vita. Le autorità hanno disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
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Il gruppo di tifosi “I Leoni del Matusa” l’ha ricordata con un commovente messaggio sui social: «Sei entrata come un uragano nelle nostre vite, te ne sei andata in punta di piedi. Sei stata una leonessa con il cuore giallazzurro, sempre presente e combattiva. Eri la nostra Trem e lo resterai per sempre”. Un ricordo che sottolinea il profondo legame tra Silvia e la comunità tifosa.
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News e Focus
A 70 e 90 anni… superstar: anziane sventano truffe, tre giovani arrestati a Trani
Le donne salvano gioielli e denaro grazie a un corso tenuto dai carabinieri: in manette i truffatori, bloccati in flagranza di reato
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La prontezza di due donne anziane, una 90enne di Bisceglie e una 70enne di Minervino Murge, ha portato all’arresto di tre presunti truffatori.
Decisiva è stata la partecipazione delle donne a un corso di sensibilizzazione organizzato dai carabinieri, che aveva lo scopo di prevenire raggiri ai danni delle fasce più vulnerabili.
In entrambi i casi, il modus operandi era lo stesso: i truffatori contattavano le vittime spacciandosi per carabinieri o parenti in difficoltà, chiedendo contanti e gioielli per presunte emergenze. Grazie ai consigli ricevuti durante il corso, le donne si sono insospettite e hanno contattato i veri carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente.
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Il primo caso risale a martedì scorso, quando un 24enne e un 20enne hanno tentato di truffare la pensionata di Bisceglie. Uno dei due si è finto nipote della donna, sostenendo di essere bloccato in caserma per problemi legali. Chiedeva denaro e gioielli come cauzione. La vittima, intuendo l’inganno, ha avvisato i carabinieri, che hanno arrestato i truffatori poco prima che raggiungessero la sua abitazione.
Poche ore dopo, a Minervino Murge, un 40enne campano ha cercato di raggirare una 70enne, simulando un incidente stradale causato dal marito della donna. Il truffatore, fingendosi un carabiniere, le chiedeva di risarcire i danni con gioielli. Nonostante il tentativo di rendere credibile la farsa facendola telefonare a un falso 112, la donna ha agito con lucidità e ha allertato i veri militari.
I tre giovani sono stati arrestati in flagranza di reato e condotti nel carcere di Trani. La loro posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. I carabinieri sottolineano l’importanza di iniziative educative per prevenire simili reati.
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Cronaca
L’aereo, un lusso: arriva il Natale, per Palermo e Catania prezzi voli già alle stelle
Tariffe aeree crescono per le festività, con picchi oltre i 1.200 euro. Assoutenti: “Un salasso annuale senza soluzione”
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Viaggiare in Italia durante le festività natalizie si conferma, anche per quest’anno, un’impresa costosa. Le tariffe aeree, secondo un monitoraggio condotto da Assoutenti, hanno già superato la soglia dei 600 euro per molte tratte, rendendo gli spostamenti un vero e proprio lusso.
Per un biglietto economy da Genova a Catania, andata e ritorno tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, il costo è di 623 euro, anche scegliendo orari scomodi come la mattina presto o la sera tardi.
Gli scali siciliani risultano i più cari: da Bologna a Palermo servono 402 euro, da Trieste a Catania almeno 445 euro.
Partendo da Milano, si pagano 330 euro per Palermo, 395 euro per Catania e 421 euro per Crotone.
In alcuni casi, i prezzi raggiungono livelli esorbitanti: un volo per Catania può costare fino a 889 euro, mentre il record lo detiene un biglietto Milano-Cagliari, che può arrivare a 1.228 euro.
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La Sardegna, seppur meno costosa, non è immune all’aumento dei prezzi. Da Torino a Cagliari si spendono almeno 251 euro, da Venezia 228, da Pisa 215 e da Milano 147 euro, salvo impennate in base alla compagnia e all’orario.
Inoltre, i prezzi indicati non comprendono i costi aggiuntivi, come il bagaglio a mano o la scelta del posto, che possono far lievitare ulteriormente la spesa.
“Spostarsi in Italia durante le festività continua ad essere un salasso che svuota le tasche dei cittadini”, dichiara Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti.
“L’emergenza caro-voli si ripresenta puntualmente ogni anno, nonostante gli allarmi dei consumatori e i proclami della politica. Una situazione che sembra, purtroppo, senza soluzione”.
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