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Cronaca

Palermo, al Villa Sofia “reparti al collasso e pazienti in attesa da giorni”, blitz di Schifani

“Noi lavoreremo per individuare le responsabilità ma allo stesso tempo per risolvere i problemi della sanità pubblica”

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Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in visita a sorpresa all’ospedale Villa Sofia di Palermo per vedere con i propri occhi la situazione che attanaglia la struttura a seguito di una segnalazione ricevuta nel giorno di Capodanno, con il reparto di ortopedia che si è trovato al collasso e diversi pazienti in attesa da diversi giorni per un intervento, visto che la sala operatoria lavorava a ritmo piuttosto ridotto per insufficienza del personale parasanitario.

“Tra l’altro abbiamo registrato una grave carenza organizzativa derivante dall’assenza di personale infermieristico nel reparto di ortopedia che aveva paralizzato tanti interventi, tanto da individuare ben 14 pazienti in attesa di intervento, femore rotto e altro – ha sottolineato Schifani all’Italpress -. Abbiamo voluto verificare cosa succede. Ci siamo chiariti le idee”. (continua sotto la foto)

Una questione sulla quale il presidente ha voluto vederci chiaro per dare una sterzata e uno sprint importante e soprattutto un segnale.

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E adesso ci saranno delle verifiche interne: “Ci sono un complesso di responsabilità naturalmente – ha aggiunto Schifani -. Noi lavoreremo per individuare le responsabilità ma allo stesso tempo per risolvere i problemi della sanità pubblica. Ho voluto verificare di persona e anche fare così dei bilaterali con gli operatori perché è giusto sapere, venire e parlare”. (foto Italpress)

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Cronaca

Tragedia a 1400 metri, sulle Madonie: 60enne palermitano precipita e muore

Con un un gruppo di compagni stava percorrendo un sentiero partendo da Piano Zucchi per raggiungere la cresta di Pizzo Antenna Piccola

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Una tragedia sulle Madonie, dove un escursionista di 60 anni, originario di Palermo, ha perso la vita precipitando per circa venti metri in una scarpata a 1400 metri di altitudine.

L’incidente è avvenuto mentre la vittima, Daniele Scarpaci, insieme a un gruppo di compagni, stava percorrendo un sentiero partendo da Piano Zucchi per raggiungere la cresta di Pizzo Antenna Piccola, a 1697 metri.

Per cause ancora in fase di accertamento, l’escursionista è scivolato su un tratto particolarmente insidioso, con neve e ghiaccio, cadendo da un salto di roccia e schiantandosi sulle rocce sottostanti.

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I suoi compagni hanno immediatamente allertato il numero di emergenza 112 e la centrale operativa del 118.

Il primo intervento è stato effettuato dalla squadra del Soccorso Alpino presente a Piano Battaglia, seguita da altri soccorritori provenienti dalle Madonie e da Palermo. Nonostante le difficoltà legate all’oscurità e al terreno impervio, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano hanno recuperato la salma con una complessa operazione di recupero.

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Cronaca

Nasconde in hotel pistola fra le lenzuola: Palermo, giovane in manette

La scoperta in un albergo: arma carica trovata da una cameriera, scattano le indagini dei carabinieri

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Un giovane di 29 anni, ospite dell’hotel Astoria Palace di Palermo, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco.

La scoperta della pistola, carica e nascosta tra le lenzuola e un cuscino, è avvenuta quando una cameriera ha iniziato a rifare il letto durante le pulizie.

La donna ha immediatamente segnalato la presenza dell’arma alla direzione dell’albergo, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri del Radiomobile. Al rientro del giovane, identificato come G.M., i militari lo hanno condotto nella sua stanza, dove la pistola era stata successivamente collocata nella cassaforte.

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Il ventinovenne aveva cercato di prenotare un’altra notte telefonando alla reception, raccomandandosi di non sistemare la sua stanza. Tuttavia, le forze dell’ordine erano già state allertate. Dopo essere tornato brevemente in hotel e uscito di nuovo, è rientrato verso le 18, trovando ad attenderlo i carabinieri che lo hanno arrestato.

L’arma è ora sotto esame da parte dei carabinieri del Ris per verificare un eventuale coinvolgimento in precedenti questionj.

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Cronaca

Madonia e Lucchese: omicidio Piersanti Mattarella, ecco i nuovi indagati

Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese indagati per l’assassinio del presidente della Regione Siciliana nel 1980

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Emergono nomi di spicco di Cosa dalle nuove indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio 1980 a Palermo. Secondo la Procura, fu Antonino Madonia a sparare al presidente della Regione Siciliana, mentre Giuseppe Lucchese, detto “Lucchiseddu”, guidava l’auto durante l’agguato.

Madonia, figlio del potente boss Ciccio, e Lucchese, entrambi poco più che ventenni all’epoca dei fatti, erano figure emergenti nelle rispettive famiglie mafiose.

LEGGI ANCHE: L’omicidio di Piersanti Mattarella: ci sarebbero due nuovi indagati dopo 45 anni

Oggi sono già detenuti all’ergastolo per una serie di omicidi, tra cui l’eccidio di via Isidoro Carini, in cui persero la vita il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emmanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo.

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Le nuove indagini puntano a chiarire il coinvolgimento dei due sicari nell’assassinio di Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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Cronaca

Molotov e botte, poliziotti e carabinieri feriti: guerriglia urbana per Licata-Sancataldese

Violenza tra tifoserie durante Licata-Sancataldese: lanci di molotov e feriti, chiesto l’intervento della magistratura

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Una giornata di sport si è trasformata in violenza allo stadio Dino Liotta di Licata durante la partita Licata-Sancataldese. Quattro poliziotti e un carabiniere, impegnati nel servizio di ordine pubblico, sono rimasti feriti dopo essere stati aggrediti dagli ultras.

Il confronto è iniziato con uno scontro tra le tifoserie, degenerando rapidamente in attacchi contro le forze dell’ordine.

Il funzionario di turno, colpito da pietre alla testa insieme ad altri tre agenti, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, dove le ferite sono state giudicate guaribili in 7-10 giorni. Un carabiniere, invece, è stato raggiunto da schegge di bottiglie molotov.

La situazione è stata riportata alla calma grazie all’intervento di un nuovo funzionario inviato dalla questura, che ha affrontato con difficoltà il clima di guerriglia urbana creato dagli ultras.

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Il segretario nazionale del sindacato Mp, Antonino Alletto, ha condannato duramente l’accaduto: “Questi individui hanno agito come veri terroristi, trasformando Licata in un campo di battaglia. Malgrado i lanci di bombe molotov, i nostri colleghi hanno respinto i criminali e ristabilito l’ordine”. Alletto ha chiesto alla magistratura di applicare il massimo rigore per punire episodi di violenza organizzata come questo, al fine di prevenire ulteriori degenerazioni dello sport.

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