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Cronaca

Palermo, incendio e grande paura al Burger king: giovane intossicata

Alta colonna di fumo e una ragazza soccorsa: sul posto, lungo il viale della Regione Siciliana l’intervento dei vigili del fuoco

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Un incendio è divampato nel locale Burger King in viale Regione Siciliana, nei pressi della rotonda di Via Belgio, a Palermo.

Le fiamme, secondo le informazioni che sono emerse, sarebbero partite dalla zona delle cucine, provocando un’alta colonna di fumo visibile a distanza. Sul posto sono intervenute prontamente diverse squadre del comando provinciale dei vigili del fuoco per domare l’incendio.

Diverse ambulanze sono giunte sul luogo dell’incidente e i sanitari hanno soccorso una giovane che è rimasta intossicata dal fumo. Al momento, le cause esatte del rogo sono ancora in fase di accertamento, mentre i vigili del fuoco lavorano per mettere in sicurezza l’area e prevenire ulteriori danni.

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Cronaca

All’Università di Palermo il primo laureato al Polo penitenziario

“Ai miei figli porto un esempio positivo: lo studio è fondamentale per realizzare i propri sogni ed essere liberi”

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“Grazie allo studio non mi sono mai sentito annientato tra queste mura e sono riuscito a ritrovare la mia identità. Oggi, ai miei figli, porto un esempio positivo e posso impartire un’importante lezione: lo studio è fondamentale per costruire il proprio futuro, realizzare i propri sogni ed essere liberi».

Con queste parole N.C. ha espresso tutta la sua commozione dopo essere stato proclamato, con il massimo dei voti, Dottore in “Urbanistica e Scienze della città”, corso di laurea triennale del Dipartimento di Architettura. La cerimonia si è svolta all’interno della casa circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” davanti alla famiglia del detenuto e ai rappresentati del mondo accademico, giudiziario e penitenziario.

N.C., infatti, è il primo studente del Polo universitario penitenziario dell’Università degli Studi di Palermo che ha raggiunto l’ambito traguardo della laurea a tre anni dall’avvio e già pensa a iscriversi al percorso magistrale.

La tesi di laurea dal titolo: “Gentrification: l’evoluzione del fenomeno. I casi studio: Palermo e Milano” è stata discussa davanti alla commissione composta da Filippo Schilleci (presidente) Chiara Giubilaro (relatrice) e Annalisa Giampino.

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Alla discussione erano presenti: il presidente del tribunale di sorveglianza Nicola Mazzamuto e il suo vicario Simone Alecci, il prorettore alla Didattica e all’Internazionalizzazione Fabio Mazzola e la prorettrice all’Inclusione alle Pari opportunità e alle Politiche di genere Beatrice Pasciuta di Unipa.

«Esprimo profonda gratitudine e soddisfazione – ha sottolineato Enrico Napoli, prorettore vicario dell’Università degli Studi di Palermo – per questo importante risultato. Oggi è una giornata altamente simbolica perchè permette di esprimere, nel migliore modo possibile il ruolo positivo che l’istituzione universitaria svolge all’interno della società attraverso la diffusione della cultura e il trasferimento della conoscenza».

«E’ il risultato – ha spiegato la direttrice del Pagliarelli, Maria Luisa Malato – di uno sforzo notevole che ha coinvolto due mondi, quello penitenziario e quello accademico, spesso distanti e caratterizzati da procedure difficili da conciliare. Oggi gioiamo perchè dimostriamo che la collaborazione tra istituzioni non solo è possibile, ma necessaria per abbattere muri e steccati».

I Poli penitenziari universitari in Sicilia sono stati avviati a partire da marzo 2021 e, grazie al recente rinnovo dell’accordo quadro con la Regione Siciliana le attività di Unipa continueranno anche per il triennio 2024-2027, assieme agli atenei di Catania, Messina e al coinvolgimento del Garante regionale dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Sicilia e all’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale.

Il Polo universitario penitenziario di Unipa ha registrato una cinquantina di iscrizioni, tra immatricolazioni e passaggi ad anni successivi al primo; tra la casa circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” e la casa di reclusione Calogero di Bona “Ucciardone”.

Nove i dipartimenti coinvolti assieme a una squadra di orientatori, tutor senior e studenti tutor coordinati dall’Area didattica e Servizi agli studenti con il supporto del Centro orientamento e Tutorato.

«Siamo il primo Polo universitario penitenziario- ha detto Paola Maggio, delegata del Rettore per i rapporti con gli istituti penitenziari – che ha dedicato un ufficio dedicato esclusivamente alla didattica penitenziaria, segno di grande attenzione, sia di risorse che di personale, che il rettore Massimo Midiri dell’Università di Palermo ha voluto riservare a questo progetto. L’augurio che voglio fare in questa particolare circostanza, citando “Il sogno di uccidere Chrònos” di Guido Tonelli” è di utilizzare il “non tempo” della detenzione per studiare. Lo studio rappresenta non solo un diritto, ma un bisogno e una necessità per i detenuti e anche per noi che siamo i loro docenti».

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Cronaca

Corruzione e truffa, arrestati ex senatore Papania e politici locali

Gli indagati avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro del Fondo sociale europeo (Fse) destinati alla formazione professionale

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Un sequestro da 9 milioni, 4 provvedimenti di arresti domiciliari e misure interdittive: è il bilancio di una indagine della Procura Europea e dei pm di Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede coinvolto l’ex senatore Antonio Papania, tra i destinatari del provvedimento restrittivo, e alcuni consiglieri comunali.

L’inchiesta riguarda, come riporta l’ansa, due centri di formazione. Gli indagati avrebbero utilizzato indebitamente più di 8,7 milioni di euro del Fondo sociale europeo (Fse) destinati alla formazione professionale.

LEGGI ANCHE: Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Il denaro sarebbe stato dirottato per spese personali e per il movimento politico di Papania.

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Cronaca

Voleva soldi per il crack, accoltella la madre, gravemente ferita: arrestato 32enne a Catania

L’aggressione è avvenuta davanti al fratellastro: la donna in gravi condizioni

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Un uomo di 32 anni è stato arrestato in flagranza di reato per tentato omicidio dopo aver accoltellato la madre, una donna di 62 anni, all’interno di un elegante palazzo nel rione Cibali di Catania.

L’aggressione, scatenata dal rifiuto della madre di dargli dei soldi per comprare crack, si è consumata sotto gli occhi del fratellastro dell’aggressore, un 24enne, che ha immediatamente chiamato il 112.

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, il 32enne ha inferto alla madre una decina di colpi di coltello. All’arrivo degli agenti delle Volanti della Questura di Catania, l’uomo era ancora armato.

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La donna, in condizioni critiche, è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, dove è stata ricoverata in codice rosso. L’aggressore, noto per il suo consumo di droga, è ora accusato di tentato omicidio.

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Cronaca

Tragedia a Solero, il 61enne agrigentino: “Non so perché ho ucciso mia moglie”

Giovanni Salamone, 61 anni, accusato di aver ucciso la moglie, resta in carcere in attesa dell’udienza di convalida

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Giovanni Salamone, 61 anni, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario aggravato, dopo un lungo interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Andrea Trucano.

L’uomo avrebbe ucciso la moglie, Patrizia Russo, 53 anni, nelle prime ore del mattino di ieri nella loro casa a Solero, in provincia di Alessandria. L’interrogatorio, conclusosi nel primo pomeriggio, ha portato al fermo del sospetto, che con la moglie si erano da poco trasferiti dall’Agrigentino.

La vittima sarebbe stata colpita nel sonno, senza alcuna possibilità di difendersi. Secondo le prime ricostruzioni, Salamone avrebbe usato un coltello da cucina per sferrare diversi colpi alla moglie, che si trovava ancora a letto. Gli investigatori non hanno rilevato tracce di litigi tra i coniugi prima del drammatico gesto.

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L’uomo avrebbe fornito la sua versione dei fatti, descrivendosi confuso e incapace di spiegare l’accaduto, come confermato anche dal suo difensore d’ufficio, Stefano Daffonchio. Al momento, Salamone si trova nella casa circondariale di Alessandria, in attesa dell’udienza di convalida.

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Le indagini proseguono: i carabinieri ascolteranno i due figli della coppia, di origini agrigentine, che vivono fuori dall’Alessandrino, e altre persone vicine alla famiglia per cercare di chiarire ulteriormente la dinamica dell’omicidio.

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