Cronaca
Palermo, lo uccise per il “no” alla relazione con la figlia: ventenne condannato a 23 anni
Il papà si era opposto alla relazione con la figlia, lui lo uccise a Brancaccio: ventenne condannato a 23 anni di carcere
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La condanna è a 23 anni e 10 mesi di reclusione. Questa la decisione della seconda sezione della Corte d’assiste, presieduta da Vincenzo Terranova, per il giovane di 20 anni per l’omicidio di Brancaccio, a Palermo, di Natale Caravello. L’uomo era il padre di una ragazza che si era opposto alla relazione fra i due giovani.
La richiesta della Procura, per il giovane omicida, era stata quella dell’ergastolo. Il ventenne aveva subito confessato il delitto dopo essersi consegnato, ed è difeso dall’avvocato Corrado Sinatra. La vittima di 46 anni, giardiniere alla Reset in servizio al cimitero dei Rotoli, nel marzo dell’anno scorso era stato affrontato dal ragazzo, che sparò contro di lui alcuni colpi di pistola.
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Secondo l’omicida, il giardiniere sarebbe stato il responsabile dell’amore non corrisposto di una delle figlie della vittima. Secondo l’avvocato Corrado Sinatra si è trattato non di omicidio volontario, ma preterintenzionale invocando la “legittima difesa putativa”.
Il giovane temeva per la sua vita e andava in giro armato. La pistola con cui ha ucciso Caravello, comprata a Ballarò per 600 euro non è mai stata trovata. Il ventenne ha sempre detto di non avere avuto intenzione di sparare, ma di averlo fatto per la paura di essere ferito dopo aver visto il giardiniere (durante la discussione) infilare la mano nel borsello.
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Cronaca
Settimana della Cucina Italiana nel mondo, Sicilia protagonista a Parigi
Giunta alla nona edizione, quest’anno il tema era “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”
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La brioche con il gelato come un simbolo dei proficui scambi tra l’Italia, e in particolare la Sicilia, e la Francia, un’invenzione francese ed una siciliana che insieme hanno dato vita ad un capolavoro. Lo ha ricordato Jacopo Albergoni, il nuovo console generale d’Italia a Parigi, nominato lo scorso settembre, aprendo la serata dedicata alla Sicilia della Settimana della Cucina Italiana nel mondo a Parigi.
Giunta alla nona edizione, quest’anno il tema era “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione” ma nel caso della serata siciliana si è parlato anche di moda, con un parallelismo tra le creazioni degli chef e quelle degli stilisti, ispirati entrambi dalle magnifica natura, dalle tradizioni e dai diversi stili architettonici dell’isola.
Così ad abiti di ispirazione folk, ad esempio, è stato abbinato lo street food, invece al liberty, in omaggio ai Florio, dei secondi a base di tonno rosso e gambero di Mazara, lo stile barocco è stato richiamato dalla celeberrima cassata.
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A rappresentare l’isola è intervenuta Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e amministratrice delegata della casa di moda La Vie en rose, i cui abiti sono stati fatti sfilare durante l’evento. L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edmondo Tamajo, ha inviato un messaggio in cui ha tenuto a omaggiare i siciliani nel mondo che sono tutti ambasciatori della straordinaria cultura dell’isola, frutto di contaminazioni millenarie.
Per parlare della Sicilia, delle sue bellezze e eccellenze, c’era la giornalista Stefania Petyx, che di solito denuncia quello che non funziona nell’Isola e invece stavolta ha potuto raccontare l’amore per la sua terra.
La serata è stata organizzata nella sede del Consolato Generale d’Italia nel 16esimo arrondissement di Parigi, in collaborazione con la Maison de l’Italie, residenza universitaria diretta da Maria Chiara Prodi, e proprio alcune giovani ospiti della struttura, che ha anche un ricco programma di eventi culturali legati all’Italia, sono state le modelle d’eccezione delle sfilate d’abiti arricchendo la serata con la loro giovane e fresca grazia.
Il menu degustazione è stato curato dal giovane chef palermitano Salvatore Galati, ma durante la conferenza il maestro gelatiere Antonio Cappadonia aveva già preparato del gelato “in neviera”, l’antica tecnica di preparazione con la neve, che è stata proprio quella portata a Parigi nel ‘600 da Procopio, il siciliano che ha aperto con successo la prima gelateria nella capitale francese. Un locale storico ancora esistente, come ha raccontato Donado Didonna, amministratore unico di Cappadonia Gelati.
Ad ascoltare, e degustare, era presente in sala anche Guillaume Gomez, chef dell’Eliseo per oltre due decenni, nominato dal presidente Emmanuel Macron ambasciatore per la gastronomia, l’alimentazione e le arti culinarie. Una presenza che è stato un grande onore per la Sicilia, ha sottolineato il console Albergoni.
La serata siciliana ha concluso una Settimana che ha visto protagonista anche l’altra grande isola del Mediterraneo, la Sardegna, con una conferenza degustazione sulla sacralità dei pani rituali, organizzata dall’Accademia italiana della cucina – delegazione Parigi Montparnasse insieme agli alunni dell’istituto alberghiero di Arzachena e al Lycèè Tirel di Parigi.
Della cucina italiana come modello di dieta mediterranea, capace di coniugare gusto, salute, equilibrio e sostenibilità, si è parlato invece nella serata organizzata dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali con cooking show dello chef abruzzese Danilo Cortellini. E tanti altri eventi a Parigi, ma anche in altre città della Francia, sono stati coordinati dall’Ambasciata d’Italia a Parigi con il sostegno dell’Ufficio di Parigi dell’ICE.
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Cronaca
Misilmeri, badante si impossessa di eredità: confisca da due milioni di euro
La storia di un’eredità contesa, manipolazioni e sudditanza psicologica
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I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno confiscato beni per un valore di 2.150.000 euro a una donna di Misilmeri, condannata per autoriciclaggio.
La confisca è stata emessa dalla procura generale presso la corte d’appello di Palermo, a seguito della condanna definitiva. La donna era stata prosciolta dalla sola accusa di circonvenzione di incapace per intervenuta prescrizione.
L’indagine, condotta dalla compagnia di Bagheria tra il 2015 e il 2018, ha fatto luce sull’operato della badante, assunta per prendersi cura di un imprenditore italo-americano e di suo figlio disabile. L’imprenditore, titolare di una catena di lavanderie negli Stati Uniti, era tornato in Sicilia per trascorrere gli ultimi anni di vita.
La donna era stata nominata nel testamento come responsabile delle cure del figlio, in cambio di un’ingente eredità: 31 immobili e terreni, oltre a polizze assicurative per più di 2 milioni di euro.
Dopo la morte dell’imprenditore nel 2014, però, sono emersi elementi inquietanti. Il perito del tribunale ha denunciato la totale incapacità del figlio di gestire il denaro e la sua sudditanza psicologica nei confronti della badante, per la quale aveva sviluppato una dipendenza affettiva.
Intercettazioni e indagini hanno svelato come la donna avesse tentato di manipolare le perizie giudiziarie, istruendo il giovane a collaborare per avvalorare la legittimità delle donazioni ricevute.
La badante aveva inoltre trasferito le polizze sui propri conti e creato una società in Ungheria per occultare l’origine del denaro. Da qui la condanna definitiva e la confisca dei beni.
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Cronaca
Terremoto magnitudo 3.1 nel Catanese: paura nella notte a Ramacca
Scossa che nella cittadina del Catanese è stata registrata a 9 km di profondità
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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 ha fatto tremare l’area intorno a Ramacca, nel Catanese, nel cuore della notte. L’evento sismico è stato registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alle 03:59.
L’epicentro è stato localizzato a circa 11 chilometri dal comune di Ramacca, all’interno della città metropolitana di Catania, a una profondità di 9 chilometri.
La scossa è stata avvertita chiaramente dalla popolazione locale, anche se fortunatamente non sono stati segnalati danni significativi a persone o strutture.
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Cronaca
Risse, lanci di pietre e bastonate fuori dallo stadio: violenza e agente ferito a Vittoria
Il club del Vittoria condanna i gravi episodi avvenuti all’esterno della struttura
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Avrebbe dovuto essere una festa sportiva, ma si è trasformata in un triste scenario di violenza.
Prima della partita tra Vittoria e Milazzo, valida per il campionato d’Eccellenza (girone B), si sono verificati violenti scontri tra le tifoserie fuori dallo stadio comunale “Gianni Cosimo”.
Risse, lanci di pietre, colpi di bastoni, fumogeni e pugni hanno caratterizzato i tafferugli. Un agente di polizia è rimasto lievemente ferito durante gli scontri, mentre una ragazza è stata trasportata in ospedale per un attacco di panico, come riportato dalla testata Oggi Milazzo.
La società Fc Vittoria calcio è intervenuta con un comunicato di condanna: “Esprimiamo ferma condanna per i gravi episodi di violenza verificatisi all’esterno dello stadio prima dell’incontro. Prendiamo con decisione le distanze da qualsiasi comportamento contrario ai valori di rispetto e sportività che promuoviamo da sempre”.
Il comunicato ha inoltre ribadito il supporto all’agente ferito, augurandogli una pronta guarigione, e la volontà di collaborare con le autorità per evitare che simili episodi si ripetano. “Il calcio deve essere un momento di aggregazione e festa, non un’occasione per atti di violenza”.
La partita, conclusasi con un pareggio per 2-2, si è svolta regolarmente e all’interno dello stadio non si sono registrati ulteriori problemi tra le tifoserie. (Screenshot pubblicato da Oggi Milazzo)
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